Un risultato di buon senso.
Così Carmine Ranieri, Leo Malandra e Michele Lombardo, rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Abruzzo, all’indomani della sottoscrizione a livello nazionale del documento che introduce regole stringenti nei luoghi di lavoro per combattere l’emergenza Covid-19.
Il protocollo prevede, tra l’altro, l’obbligo per i lavoratori con febbre superiore a 37,5 di rimanere a casa, controllo della temperatura all’ingresso nei luoghi di lavoro, processi di sanificazione, previsione di dispositivi di protezione individuale a partire dalle mascherine, gestione degli spazi comuni che tenga in conto le distanze di sicurezza, l’organizzazione aziendale e gli orari di lavoro che favoriscano movimenti scaglionati, la gestione di una persona sintomatica in azienda alla sorveglianza sanitaria.
Tutte misure adottate per garantire ad ogni lavoratore di svolgere la sua attività in una condizione di sicurezza e di protezione rafforzata, rispetto ai rischi rappresentati dall’epidemia di Coronavirus. Qualora tutto ciò non fosse possibile, il protocollo prevede la riduzione o la sospensione delle attività lavorative ed inserisce il ricorso agli ammortizzatori sociali per sostenere economicamente i lavoratori e scongiurare i licenziamenti.
“Il protocollo – dichiarano i tre segretari – è stato firmato dalle organizzazioni sindacali, i datori di lavoro e il Governo, e rappresenta un importante risultato anche per l’Abruzzo per tre motivi. Innanzitutto, perché dà giusta precedenza alla sicurezza sui luoghi di lavoro rispetto a qualunque altra considerazione di ordine economico e produttivo: è una battaglia che nella nostra regione portiamo avanti da sempre, e ora più che mai assume un’importanza cruciale. In secondo luogo, perché coinvolge fattivamente i rappresentanti sindacali nelle aziende, tenuti a monitorare l’effettiva esecuzione del protocollo stesso: auspichiamo che venga subito attuato in tutti i luoghi di lavoro, dove anche in questa circostanza il sindacato è pronto a fare la sua parte. Infine, perché ribadisce il ricorso agli ammortizzatori sociali e alla riduzione o alla sospensione delle attività lavorative qualora si rendano necessarie. In definitiva, è un risultato di buon senso, cui abbiamo contribuito fattivamente e con responsabilità, in un momento difficile per tutta l’Italia e per l’Abruzzo”.