Giovedì, 19 Marzo 2020 12:45

Conte: "Chiusura di attività e scuole sarà prorogata oltre il 3 aprile"

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La chiusura di attività e scuole sarà prorogata.

A dirlo è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un colloquio col Corriere della Sera in cui, a circa due settimane dalla scadenza delle restrizioni imposte dall’esecutivo e con il numero di casi positivi al coronavirus che ha superato quota 35mila, reputa improbabile un ritorno immediato alla normalità il 3 aprile.

“Le misure restrittive funzionano, quando si raggiungerà il picco e il contagio comincerà a decrescere non si potrà tornare subito alla vita di prima”, ha spiegato il capo del Governo che ha poi chiesto nuovamente alla popolazione di usare il buonsenso e tenere comportamenti che evitino nuovi contagi: “Bisogna agire tutti con la massima consapevolezza, le sanzioni penali per chi trasgredisce ci sono e verranno applicate in modo severo. Sono d’accordo con quei sindaci che hanno chiuso ville e parchi, una cosa è fare attività sportiva, un’altra trasformare i luoghi pubblici in punti d’assembramento, cosa inammissibile”.

Anche se al momento, aggiunge “non sono previste altre misure restrittive di largo respiro”.

Richiesta che, invece, è arrivata dalla Regione Lombardia, la più colpita dalla pandemia, con il governatore Attilio Fontana che mercoledì ha invocato il pugno di ferro nel caso in cui i cittadini non decidano di rispettare le disposizioni. Concetto ribadito nella mattinata di giovedì anche dall’assessore al Welfare, Giulio Gallera: “Avevamo chiesto di chiudere tutto, in accordo con i sindaci. Negozi, uffici pubblici, aziende non coinvolte nei servizi essenziali, sport all’aperto. È un sacrificio? Certo che lo è, ma non ci sono altre strade. Se la situazione non migliora faremo una nuova proposta al governo, partendo da quanto già chiesto”.

Un appello al buonsenso è stato lanciato dalle colonne di Repubblica anche dalla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, che spiega come comportamenti corretti possano evitare misure ulteriormente restrittive: “Sono giorni cruciali e tutti si devono impegnare perché l’emergenza possa essere superata. Quindi, utilizzare consapevolmente quegli spazi di movimento che ora sono consentiti ed evitare stili di vita superficiali e disinvolti, uscire di casa soltanto se strettamente necessario”. I controlli vanno avanti in maniera decisa, aggiunge, con un milione di persone controllate e circa 50mila denunce, ma frena sull’utilizzo dell’Esercito per sostenere l’attività delle forze di polizia nelle strade.

Sulla chiusura delle scuole, scrive Repubblica, si è invece espresso il comitato scientifico che reputa necessario uno stop totale di almeno due mesi: “Il comitato tecnico-scientifico per l’emergenza – si legge – ricorda che loro, gli esperti, le indicazioni le avevano date alla vigilia del 9 marzo. La chiusura delle scuole è un provvedimento che ha un senso se viene applicato almeno per due mesi. Dopo il 3 aprile, quindi, servirebbero altri trenta giorni. Con un rientro possibile il 6 maggio”.

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, ospite di Sky Tg24, ha però tenuto a specificare: "Penso si andrà nella direzione che ha detto il presidente Conte di prorogare la data del 3 aprile ma in questi giorni invito tutti alla massima responsabilità. Non è possibile dare un'altra data per l'apertura delle scuole, tutto dipende dall'evoluzione di questi giorni, dallo scenario epidemiologico. Riapriremo le scuole solo quando avremo la certezza di assoluta sicurezza".

Ultima modifica il Giovedì, 19 Marzo 2020 14:56

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