Una richiesta di intervento ispettivo nelle strutture Sanitarie Pubbliche di competenza della ASL 1 Avezzano Sulmona L'Aquila, inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Ministro della Salute Roberto Speranza, al Capo dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli, al Commissario Straordinario Domenico Arcuri, al Prefetto dell'Aquila, al governatore Marco Marsilio.
Ad inviarla il segretario generale Cgil della provincia dell'Aquila Francesco Marelli e il segretario generale della Fp Cgil Anthony Pasqualone.
"E' piena emergenza sanitaria dovuta all'attività Ospedaliera dei nosocomi della ASL: questo è quanto si riscontra anche dai mass media locali che proprio in questi giorni, per quanto concerne l'Ospedale San Salvatore dell'Aquila, riportano un aumento di contagi tra personale medico, infermieristico, OSS e Tecnici di laboratorio", scrivono i sindacalisti. "Da settimane, le scriventi OO.SS. sollecitano la Regione Abruzzo, l'Assessore alla Sanità, il Direttore della ASL 1 Avezzano Sulmona L'Aquila ad intraprendere tutte le iniziative utili e necessarie al fine di contrastare la diffusione del contagio, soprattutto tra le figure sanitarie maggiormente esposte, chiedendo urgentemente la fornitura dei DPI e di provvedere immediatamente ad eseguire il prelievo tamponi a tutte le figure professionali e non, operanti all'interno delle strutture Sanitarie e nel contempo di predisporre i protocolli procedurali per la gestione dei pazienti COVID-19 o dei potenziali casi sospetti".
In effetti, il 18 marzo scorso la CGIL inviava a tutte le autorità giudiziarie ed ispettive "un esposto/segnalazione, che faceva seguito a numerose richieste e diffide rimaste prive di riscontro, per carenza di idonei DPI in quanto gli stessi risultavano insufficienti, nonché inesistenti". Successivamente, in data 23 marzo, "alla luce di quanto previsto dalle vigenti disposizioni in merito al corretto utilizzo dei DPI, alla doverosa necessità di attuare un corretto piano di prevenzione contro la diffusione del virus ed alle procedure aziendali per la corretta gestione dei pazienti potenzialmente affetti da COVID-19 e tenuto conto, altresì, delle disposizioni contenute nei D.L., nei DPCM e nelle Ordinanze del Presidente della Giunta Regionale, nonché delle disposizioni relative alla salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro", le Organizzazioni sindacali della Provincia dell'Aquila hanno inoltrato una ulteriore formale segnalazione/esposto "affinché venissero verificate le motivazioni della mancata esecuzione dei tamponi al personale sanitario in servizio presso le strutture pubbliche. Tutto ciò al fine, innanzitutto, di tutelare la salute dei lavoratori - che, in un momento storico così critico e delicato, si adoperano ogni giorno per la garanzia del diritto costituzionale alla Salute - ma anche al fine di interrompere ogni possibile catena di trasmissione del virus mediante l'individuazione di tutti i possibili casi sospetti e probabili, ancorché asintomatici, intervenendo con tutte le azioni necessarie così come previste dalle norme di legge".
Contestualmente, i sindacati avevano fatto richiesta di verifica sulle procedure attuate dalla ASL 1 nella gestione dei pazienti affetti da COVID-19 "con conseguente individuazione di tutte le misure tecnico organizzative, nonché procedurali, atte ad evitare l'esposizione al contagio di tutto il personale in servizio anche ai sensi e per gli effetti del TUSL".
Stante i fatti, e la totale assenza di approvvigionamento di dispositivi idonei da distribuire anche ai medici di base e pediatri di libera scelta, così come l'esecuzione dei test agli stessi, rischia di saltare un processo essenziale al contenimento della diffusione del virus svolto da parte della medicina territoriale con ulteriore aggravio di presenze di utenza potenzialmente positiva presso i nosocomi. "A ciò si aggiunga che, in tal modo, vengono anche vanificati gli interventi volti al contenimento della diffusione del virus imposti dal Governo attraverso le limitazioni alla libera circolazione delle persone. Nonostante le numerose richieste di intervento, le diffide ed i summenzionati esposti, però, nulla è pervenuto al riguardo da parte dell'Azienda Sanitaria Locale; infatti, le lavoratrici ed i lavoratori della sanità della Provincia dell'Aquila continuano a prestare il proprio servizio in completa carenza/assenza di idonei DPI, senza che siano state verificate le attuazioni di iter procedurali interni alla stessa ASL e senza che sia stato effettuato uno screening mediante il prelievo tampone nei confronti di tutto quel personale entrato a contatto con utenti e/o colleghi di lavoro risultati positivi al COVID-19".
Conseguenza di ciò è che il personale, e quindi l'intera popolazione della Provincia dell'Aquila, è continuamente esposto al rischio di contagio da COVID-19: "ciò è anche dovuto ad azioni non coordinate ovvero assunte in modo autonomo e spontaneo da parte della Dirigenza Aziendale, ovvero dei Direttori di Dipartimento e Direttori delle UU.OO. della ASL i quali, in assenza di un funzionale coordinamento, decidono in maniera estemporanea e contraddittoria di individuare un Presidio Ospedaliero piuttosto di un altro COVID o NO-COVID. Tutto quanto sopra esposto, confligge con quanto stabilito dall'Art. 32 della Costituzione Italiana che recita testualmente: ”La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.... Omissis...”".
Dunque, al fine di tutelare il personale sanitario, i cittadini e l'intera comunità della Provincia dell'Aquila, la Cgil chiede una ispezione urgente, ognuno per quanto di propria competenza, da tenersi presso la struttura sanitaria ASL 1 Avezzano Sulmona L'Aquila, finalizzata alla verifica ed alla risoluzione delle problematiche suesposte.