La curva di progressione del contagio si sta mantenendo su una previsione mediana, quella dei 1.500 covid positivi, "un numero elevato ma che il nostro sistema sanitario regionale è in grado di assorbire: va sottolineato, comunque, che la partita non si vince a livello ospedaliero ma territoriale e adottando comportamenti corretti, per spezzare la linea di trasmissione del virus".
Lo ha spiegato Alberto Albani, indicato dalla Giunta regionale a capo della maxi emergenza.
Albani ha aggiunto che tutta la rete di "emergenza ed urgenza si è trasformata per rispondere alle esigenze della pandemia, e gli ospedali si sono dotati di un piano che prevede la riconversione dei reparti di medicina e geriatria, dando ampio spazio ai covid positivi. Gli altri pazienti vengono trasferiti, di volta in volta, nelle aree mediche degli ospedali più piccoli o nelle case di cura private. Tutto questo consente di aumentare i posti di terapia intensiva e sub intensiva".
Inoltre, secondo Albani, la rete ospedaliera abruzzese ha "mostrato una grande capacità di integrazione consentendo a tutti di essere curati".
Alle Asl sono stati consegnati trecento monitor e già oggi ulteriori 12 ventilatori sono stati distribuiti in base ai posti letto e ai pazienti, in attesa che un numero più adeguato possa essere sbloccato sul mercato. Va aumentando anche il numero dei tamponi per la individuazione dei covid positivi, grazie alle attività combinate dell'ospedale di Pescara, Chieti e dell'Istituto Zooprofilattico di Teramo.
Albani si sofferma a delineare la potenza del coronavirus che in Abruzzo si attesta su una capacità di contagio di 2-2,5: ovvero un covid positivo può infettare a sua volta due/due pazienti e mezzo. "Pur essendo elevato il rischio - ha chiarito - si tenga conto che il morbillo ha una capacità di contagio di uno a 18. Purtroppo il coronavirus presenta una capacità di peggioramento che può portare alla mortalità".