Ci voleva un'emergenza sanitaria per far innalzare all'Aquila - uno dei comuni abruzzesi con le percentuali di riciclo più basse - i livelli di raccolta differenziata.
A quaranta giorni dall’inizio del lockdown, dice Fabio Ianni, responsabile del Servizio Macerie e Igiene Urbana dell'Asm, “siamo passati dal 38% al 43%. Stando più tempo dentro casa, le famiglie prestano maggiore attenzione al conferimento”.
La misure restrittive hanno cambiato la tipologia dei rifiuti smaltiti: si sono ridotti di molto, naturalmente, il vetro e la frazione di umido proveniente dalla filiera della ristorazione. Un effetto della chiusura di bar, locali e ristoranti. Questa diminuzione, tuttavia, è stata compensata dall’aumento della quantità di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche.
Dall’inizio dell’emergenza, l’Asm ha diramato nuove disposizioni per il conferimento: fazzoletti di carta, guanti monouso, mascherine protettive e rotoloni usa e getta, per esempio, vanno messi non nei contenitori della carta, dell’umido e della plastica ma in quello nell’indifferenziato.
Niente differenziazione, invece, per chi si trova in quarantena obbligatoria, come stabilito dalle direttive del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità. Per il ritiro del porta a porta di chi è in isolamento, l'Asm ha formato una squadra speciale composta da due addetti spiega sempre Ianni “muniti di dispositivi di protezione che coprono tutto il corpo. I rifiuti, già chiusi con due o più sacchetti, vengono ulteriormente sigillati e poi tenuti 9 giorni in quarantena, prima di essere portati in un impianto TMB (trattamento meccanico-biologico, ndc)”.
Stanno diventando invece una piaga i guanti di lattice mono uso abbandonati per strada da chi esce di casa per commissioni o per andare a fare la spesa e le deiezioni animali non raccolte da chi porta a spasso il cane: “Giornalmente i nostri operai passano a pulire sia gli uni che gli altri ma un po’ più di senso civico non guasterebbe”.
Oltre all’attività ordinaria di raccolta rifiuti e pulizia urbana, l’Asm deve effettuare anche gli interventi di sanificazione ambientale, sia quelli ordinati dal Comune per igienizzare luoghi particolarmente frequentati - come fermate degli autobus, mercato di Piazza d’Armi, viali, sportelli bancomat, parcheggi e piazzali antistanti le filiali di banche e Poste – sia quelli richiesti dai privati.
“Finora” dice Ianni “siamo riusciti a far fronte a tutto il lavoro ricorrendo solo a dieci lavoratori interinali, chiamati per sostituire alcuni operai che avevano chiesto, per motivi familiari, il congedo o le ferie. Ma, in caso di necessità, ci sono altri 40 lavoratori già selezionati tramite agenzia interinale pronti a prendere servizio. Ovviamente, non appena è iniziata l'emergenza, la prima cosa che abbiamo fatto è stata mettere in condizione di sicurezza tutti i nostri dipedenti, dotandoli di dispositivi di protezione, sanificando i locali, ricorrendo allo smart working e intervenendo sui turni”.
"Vorrei fare un pubblico plauso" afferma l'amministratore dell'azienda, Lanfranco Massimi "a tutti i nostri dipendenti e in particolare ai tanti operatori che girano ler le strade e che dall'inizio dell'emergenza non hanno mai smesso di fare il loro lavoro".