Giovedì, 07 Maggio 2020 15:24

I ritardi nella ricostruzione delle scuole a settembre verranno al pettine

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A settembre prossimo "i bambini e ragazzi dell'Aquila tornando a scuola avranno un rischio in più: oltre quello sismico anche quello legato alla difficile situazione del contagio da Covid19".

Lo afferma Massimo Prosperococco, portavoce del Comitato Scuole Sicure L'Aquila, chiedendo interventi "non impossibili ma rapidi" su due fronti: il distanziamento sociale nelle strutture più piccole e il controllo del sistema di condizionamento di alcuni Musp.

I ritardi nella ricostruzione "a settembre arriveranno al pettine".

La mancanza per una gran parte degli studenti aquilani di scuole nuove e "sicure" ricostruite, "sarà più pesante degli anni precedenti. La colpevole politica di prima e di dopo, ognuna con le sue assurde e incomprensibili responsabilità, ha inserito ritardi su ritardi nella ricostruzione delle scuole dopo il sisma del 2009", le parole di Prosperococco.

D'altra parte i Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio, che in questi 11 anni dal terremoto "sono stati la salvezza e la sicurezza degli studenti aquilani con la conseguente tranquillità dei loro genitori, da settembre con il coronavirus saranno delle piccole 'trappole' se non si corre ai rimedi subito: aule e spazi comuni dove non sarà possibile il distanziamento sociale, climatizzazione delle aule con impianti di condizionamento che in ambienti affollati, secondo uno studio cinese, potrebbero causare l'aumento della diffusione".

Una possibilità che, qualora fosse accertata, "getterebbe forti ombre sulle riaperture dei nostri MUSP perché non provvisti di impianti con un sistema di filtraggio adeguato. Spegnerli significherebbe, caldo insopportabile o freddo 'aquilano' al loro interno, dato che sono strutture in lamiera e plastica".

Visto che le scuole sfortunatamente per molti anni ancora resteranno nei Moduli - conclude Prosperococco - "il Comune e la Provincia, ognuno per le loro competenze, devono da oggi, ma dovevano farlo già da ieri, attivarsi per studiare ed eliminare se necessario, questa criticità e trovare nuovi spazi aggiuntivi. Hanno quattro mesi, il tempo giusto per essere pronti a settembre, spero per una volta che abbiano la capacità l’intelligenza di essere veloci ed efficaci nell’interesse delle giovani generazioni della nostra città. Non sarebbe tollerabile arrivare a settembre impreparati".

Ultima modifica il Giovedì, 07 Maggio 2020 15:34

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