Si completa il riassetto societario di Accord Phoenix, la società operante nel settore del trattamento e smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE) che si è insediata all'ex polo elettronico con un finanziamento pubblico di 10,7 milioni di euro, fondi provenienti dal 4% delle risorse per la ricostruzione destinate allo sviluppo economico, a fronte di un investimento privato indicato in 45 milioni, e che nel febbraio 2018 è andata a regime dopo un avvio a dir poco travagliato.
Come svelato nei giorni scorsi da newstown, la piena proprietà dell'azienda è oggi in mano al fondo americano d'investimenti 'Orchard' che, nel dicembre 2015, era entrato in società con l'allora socio di maggioranza Ravi Shankar e con Francesco Baldarelli rilevando le quote fino a poco tempo prima detenute da un trust cipriota schermato, per poi acquisire la maggioranza allorquando l'azienda era andata in difficoltà per il sequestro degli impianti, tra il dicembre 2016 e l'agosto 2017, a valle di una indagine sull'indebito stoccaggio di rifiuti pericolosi e non all'interno dello stabilimento, così consentendo l'avvio della produzione.
Poi col sequestro preventivo per equivalente di quasi 5 milioni di euro, la prima tranche del finanziamento pubblico accordato da Invitalia, disposto un anno fa dalla Procura della Repubblica dell'Aquila nei confronti della società e di tre persone - Ravi Shankar, Francesco Baldarelli e Luigi Ademo Pezzoni - accusati del reato di indebita percezione di contributi statali a seguito di un'altra indagine, condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza dell’Aquila, il fondo americano è diventato socio unico di Accord Phoenix.
Oltre al sequestro di 5 milioni di euro, d'altra parte, l'inchiesta ha congelato anche l'erogazione degli ultimi due Sal da parte di Invitalia, per un valore di 6.5 milioni di euro: si è creato, così, un buco di oltre 11 milioni.
A garantire la continuità dell'attività produttiva, almeno fino alla chiusura imposta dalla pandemia, è stato, appunto, il fondo 'Orchard' con l'immissione di liquidità fresca che ha consentito ad Accord Phoenix di pagare i fornitori e gli stipendi. A quel punto, il fondo ha deciso, però, di acquisire l'intero pacchetto di quote: così, dopo Ravi Shankar anche il direttore generale Francesco Baldarelli è uscito di scena, costretto, di fatto, a cedere la sua parte.
Il fondo 'Orchard' si è affidato, per la gestione, ad una agenzia italiana che cura interessi industriali. Da lì vengono i nuovi vertici: il presidente è Italo Soncini, già commissario straordinario di Securpol Group; nel ruolo di direttore generale, invece, è stato indicato Michele Cartamantiglia con Beppe Buonanno che sarà, invece, direttore commerciale: prende il posto di Michele Polini.
Ieri i vertici societari hanno incontrato i sindacati, assicurando che la prossima settimana verrà presentato il piano industriale.