Lunedì, 11 Maggio 2020 16:26

Silvia Romano, bufera per il post choc del consigliere regionale Angelosante. La Lega prende le distanze

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"Avete mai sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?". Questa la frase choc pubblicata su Facebook dal consigliere regionale della Lega e sindaco di Ovindoli Simone Angelosante, che si è scagliato contro Silvia Romano, la cooperante milanese che al suo rientro in Italia dopo il lungo rapimento in Somalia, ha affermato di essersi convertita all'Islam.

Il post del leghista ha suscitato una valanga di polemiche e critiche, tanto che il coordinatore abruzzese del partito, Luigi D'Eramo, ha preso le distanze dalle parole del consigliere. "La Lega prende le distanze in maniera perentoria dalle esternazioni del consigliere regionale Simone Angelosante, pubblicate sui social - ha affermato D'Eramo - Il partito ribadisce con ferma convinzione la propria linea: simili incauti concetti non dovrebbero mai essere pronunciati da nessuno. Mi riservo di valutare la vicenda in maniera più approfondita nelle prossime ore".

Tra i primi a criticare pubblicamente il post, Enrico Mentana, direttore del Tg LA7. "A tutti quelli che in queste ore fanno orrendi e insensati paragoni con chi tornò da Auschwitz (come quel consigliere regionale leghista che ha scritto "avete sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?") voglio solo sommessamente ricordare che il campo di Auschwitz sorgeva nella cattolicissima Polonia, e che lo stesso Hitler era cattolico battezzato e cresimato. Provate a riformulare il paragone ora...", ha scritto il giornalista su Facebook.

"Ho letto con sconcerto e sgomento il post su Facebook di Simone Angelosante. Trovo talmente allucinante paragonare questa vicenda con il nazismo e il dramma dei campi di sterminio che mi sembra impossibile che un uomo delle istituzioni, peraltro anche sindaco, posso soltanto arrivare a formulare un pensiero del genere", commenta Stefania Pezzopane, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

“Le parole del consigliere regionale leghista - prosegue la deputata dem - si aggiungono all’ondata di odio e di veleno che si è riversata contro la giovane cooperante italiana, rapita, privata dei suoi affetti più cari per 18 mesi è sottoposta a prigionia da Al-Shabab. Preferivate che fosse tornata a casa in una bara e non con il sorriso di chi riabbraccia i genitori? In tutto questo mi domando cosa c’entri una scelta religiosa con il nazismo. Evidentemente per il leghista Angelosante è normale fare un accostamento del genere forse perché spera, in un momento di grave crisi economica, che le persone si dimentichino che fine abbiano fatto i 49 milioni di soldi pubblici fatti sparire dal suo partito che in questo momento farebbero particolarmente comodo soprattutto ai più fragili.”

"Sono imbarazzanti ed offensive le parole del Consigliere regionale abruzzese Simone Angelosante", aggiunge il segretario del Pd Abruzzo Michele Fina. "Purtroppo il Consigliere leghista in questione non è nuovo a queste sparate: già ha avuto modo di polemizzare con Roberto Vecchioni imputandogli di aver cantato 'Bella ciao' ad un concerto per fare 'propaganda politica di basso livello'; poi si è ripetuto con un altro post che definiva il Presidente Conte un traditore e aggiungendo: 'In tempo di guerra era punito con la fucilazione alle spalle'. Poi, non contento, aggiunse: 'fino a quando il popolo con il populismo non impicca i banchieri...'. Ora un terzo post, in crescendo di grettezza. Infangando così un territorio e un’Istituzione; o meglio, tutte le Istituzioni e la fascia tricolore che indossa come Sindaco. Sì perché oggi, riguardo la conversione di Silvia Romano, si pone una miserevole domanda: 'Avete mai sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?'. Una provocazione piena di odio, piena di cinismo e bassissima strumentalizzazione. Che viene lanciata con cattiveria. In un sol colpo Angelosante insulta una ragazza, insulta gli ebrei e la memoria della Shoah, insulta un’intera religione con circa 1,8 miliardi di fedeli (cioè più di un quinto degli esseri umani). Insomma, insulta l’intelligenza di tutti e promuove l’odio, con una provocazione intollerante e pericolosa. Un odio che non possiamo tollerare e che non è parte della cultura e dell’umanità profonda degli italiani. Per la decenza ed il rispetto di tutti noi".

"Le dichiarazioni sui social del sindaco di Ovindoli, nonché Consigliere Regionale Simone Angelosante, in merito alla liberazione della nostra connazionale Silvia Romano - la presa di posizione di Sinistra Italiana Abruzzo - ci mettono nell’imbarazzo totale di fronte all’Italia intera non solo come territorio aquilano ma anche come Regione Abruzzo. Una Regione che non parla di sanità, dello scandalo dell’assessore Liris, del “basta un click” ed ecco mille euro, del bonus alimentare che ancora nessuno ha ricevuto, ma che invece attraverso un suo rappresentante Istituzionale si lancia in affermazioni fasciste e di incitamento all’odio razziale per attirare l’attenzione del suo capo politico: la gravità delle sue parole sottolineano solamente la sua miseria culturale oltre che politica".

Equiparare nazismo ed Islam è pura follia - aggiungono il segretario regionale Daniele Licheri, Enrico Perilli della segreteria regionale e Gamal Bouchaib, responsabile politiche sociali e migranti - perché mentre il nazismo è stato un crimine contro l’umanità che prevedeva lo sterminio di una popolazione su base etnica, l’Islam è una religione che non hai mai messo al centro del suo credo lo sterminio di nessuno. Tollerare queste farneticanti esternazioni per Sinistra Italiana è inaccettabile, ecco perché non ci limiteremo solo alla condanna dei toni usati e alla richiesta di dimissioni, ma procederemo a segnalare questo vile episodio all’ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali presso la Presidenza del Consiglio, nonché all’associazione ASGI per valutare i termini di un procedimento nei suoi confronti". 

"Le dichiarazioni di Simone Angelosante, sindaco di Ovindoli e consigliere regionale della Lega in Abruzzo sulla liberazione di Silvia Romano, sono vergognose", l'affondo di Articolo 1 Abruzzo. "L’articolo 3 della costituzione è chiaro: 'Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali'. Il consigliere regionale Angelosante dovrebbe studiare la Costituzione prima di scrivere le sue a dir poco assurdità quotidiane! Purtroppo in Abruzzo, Angelosante non è la prima volta che fa dichiarazioni fuori luogo, dimostrando di non essere assolutamente adeguato al ruolo di consigliere regionale come pure di Sindaco". 

"Sono imbarazzanti ed offensive le parole del Consigliere regionale abruzzese Simone Angelosante - dichiara il segretario del Pd Abruzzo Michele Fina - Purtroppo il consigliere leghista in questione non è nuovo a queste sparate: già ha avuto modo di polemizzare con Roberto Vecchioni imputandogli di aver cantato 'Bella ciao' ad un concerto per fare 'propaganda politica di basso livello'; poi si è ripetuto con un altro post che definiva il Presidente Conte un traditore e aggiungendo: 'In tempo di guerra era punito con la fucilazione alle spalle'. Poi, non contento, aggiunse: 'fino a quando il popolo con il populismo non impicca i banchieri...'.

"Ora un terzo post, in crescendo di grettezza - prosegue Fina - Infangando così un territorio e un’Istituzione; o meglio, tutte le istituzioni e la fascia tricolore che indossa come sindaco. Sì perché oggi, riguardo la conversione di Silvia Romano, si pone una miserevole domanda, una provocazione piena di odio, piena di cinismo e bassissima strumentalizzazione. Che viene lanciata con cattiveria".

"In un sol colpo Angelosante insulta una ragazza, insulta gli ebrei e la memoria della Shoah, insulta un’intera religione con circa 1,8 miliardi di fedeli (cioè più di un quinto degli esseri umani). Insomma, insulta l’intelligenza di tutti e promuove l’odio, con una provocazione intollerante e pericolosa. Un odio - dice ancora Fina - che non possiamo tollerare e che non è parte della cultura e dell’umanità profonda degli italiani. Per la decenza ed il rispetto di tutti noi".

Ultima modifica il Lunedì, 11 Maggio 2020 20:44

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