Martedì, 12 Maggio 2020 10:29

Ordine degli Infermieri, i presidenti provinciali: "Regione Abruzzo continua ad ignorarci"

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I quattro Presidenti degli Ordini provinciali delle Professioni Infermieristiche Giancarlo Cicolini (Chieti), Maria Luisa Ianni (L’Aquila), Irene Rosini (Pescara), Cristian Pediconi (Teramo), in occasione del bicentenario dalla nascita di Florence Nightingale, la fondatrice dell’infermieristica moderna, ringraziano gli 11000 infermieri abruzzesi per quanto stanno facendo in questo periodo critico per il sistema sanitario nazionale e per i nostri cittadini e ricordano alla Regione che "la sanità senza infermieri non funziona".

Durante l’emergenza Covid-19 "gli infermieri hanno messo e continuano a mettere in campo competenze, professionalità, la propria salute per sostenere il sistema sanitario regionale come hanno sempre fatto, non solo ora. Tutti sembrano accorgersene, solo la regione Abruzzo continua ad ignorarli. Ad un anno dall’insediamento del governo regionale - scrivono i presidenti provinciali dell'Ordine - e nonostante le buone intenzioni, tutti gli impegni presi rispetto al coinvolgimento dei professionisti infermieri sono svaniti nel nulla".

Negli ultimi mesi, "abbiamo avuto maggiore contezza della poca considerazione che la regione ha riservato alla professione infermieristica: proprio in questo periodo di pandemia, dove è stato chiesto il massimo sforzo agli infermieri, non c’è stato nessun coinvolgimento diretto della professione durante la gestione dell'emergenza e per l’implementazione delle USCA, dove si assumono medici ma vengono utilizzati gli infermieri che già operano nel SSN comparandoli ad altri profili (autisti ed oss). Per quali prestazioni? Per la regione forse esistono solo alcune professioni? La salute dei nostri cittadini può essere tutelata solo attraverso una proattiva sinergia tra tutti gli attori, tutti devono fare la propria parte, tutti i professionisti possono dare il loro contributo, questa pandemia lo sta dimostrando".

Osservano inoltre i presidenti che non è più tempo di continuare a difendere i propri steccati o campanilismi, il sistema sanitario regionale deve avvalersi in modo sinergico di tutte le professioni sanitarie che operano all’interno della sanità, "e non far prevalere professioni a discapito di altre: al centro del sistema salute c’è sempre il cittadino".

Gli infermieri si erano resi disponibili già prima della pandemia ma, ad oggi, ancora nessuna risposta della regione riguardo alle proposte avanzate a sostegno del SSR e dei nostri cittadini, in particolare:

  • uniformare e far applicare le linee guida degli atti aziendali previsti in tutte le quattro province, ci si riferisce al dipartimento delle professioni infermieristiche, la cui applicazione prevista dalla l. 251/2000 è partita con modalità differenti nella nostra regione e non in linea con quanto previsto dalle linee di indirizzo regionali;
  • revisione del documento regionale per la determinazione del fabbisogno del personale sanitario;
  • revisione del modello dell’assistenza domiciliare: la nostra regione è deficitaria, ha annunciato l’implementazione degli infermieri di famiglia/comunità (previsto dal patto della salute) ma, ad oggi, ancora niente, come anche per gli ospedali di comunità a gestione infermieristica;
  • attivazione del tavolo tecnico permanente in assessorato con la presenza degli infermieri in fase di programmazione sanitaria.

I Presidenti lo ricordano oggi, il 12 maggio 2020, bicentenario della nascita di Florence Nightingale, nell’anno 2020 che l’OMS ha indicato come anno mondiale dell’infermiere, professione sempre in prima linea e messa a dura prova dalla attuale pandemia nella quale gli infermieri hanno mostrato competenze, abnegazione e, soprattutto, volontà nel sostenere il nostro sistema sanitario. Lo hanno fatto in carenza di dispositivi di protezione individuale, in carenza cronica di personale con un trattamento economico non proporzionato alla professionalità espressa. "Agli infermieri abruzzesi un grazie per quanto hanno sempre fatto - concludono i presidenti - e, soprattutto per quanto stanno facendo in questo periodo di emergenza. Un pensiero particolare ai colleghi che si sono ammalati ed ai familiari di coloro che hanno perso la vita per servizio, per salvare la vita degli altri. A tutti voi il nostro grazie, ed un impegno comune a sostenere la professione a tutti i livelli, adesso, non domani".

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