“A quasi tre mesi dall’inizio del lockdown e dall’attivazione degli ammortizzatori sociali, la situazione delle lavoratrici e dei lavoratori impegnati negli appalti della ristorazione collettiva della Provincia dell’Aquila, si fa sempre più drammatica”.
Ad affermarlo, in una nota, è la segreteria della Filcams Cgil L’Aquila.
“Scuole, università, esercito, Scuola della Guardia di Finanza e le varie fabbriche nel territorio, sono solo alcuni dei committenti che hanno in appalto i servizi di refezione che, ad oggi, sono stati sospesi o drasticamente ridotti”.
“I lavoratori impegnati in questo settore sono nell’ordine di diverse centinaia solo nella provincia dell’Aquila e gli appaltatori variano dalle piccole cooperative alle grandi multinazionali”.
“La Filcams ha più volte richiamato le aziende a un’assunzione di responsabilità rispetto alla garanzia di una continuità salariale paventando il rischio di una vera e propria emergenza sociale ma, utilizzando la libertà di scelta lasciata dal legislatore, le parti datoriali hanno deciso, nella quasi totalità dei casi, di ricorrere al pagamento diretto degli ammortizzatori (cassa integrazione in deroga e Fis) da parte dell’Inps”.
“Non si può pensare che, a maggior ragione negli appalti pubblici, il ruolo sociale delle aziende si fermi, laddove si ferma il profitto, lasciando sulle spalle dei lavoratori tutto il peso del lockdown”.
“Non scordiamo che tutto questo provocherà, soprattutto nel breve termine, una repentina frenata dei consumi, avendo sottratto liquidità alle famiglie, con inevitabili ripercussioni su tutto il resto del tessuto economico del nostro territorio”.
“Quello che succede è sotto gli occhi di tutti, i lavoratori sono ormai senza stipendi da oltre due mesi e arrivano alla nostra attenzione situazioni sempre più drammatiche”.
“A ciò si aggiunge la mancanza di qualunque prospettiva, non avendo avuto alcun tipo di riscontro da parte degli attori istituzionali, rispetto ad un percorso che possa portare alla ripresa dei servizi”.
“A questo scopo, chiediamo l’istituzione urgente di un tavolo di confronto tra le istituzioni e le parti sociali, che possa dare delle risposte ai troppi interrogativi che rimangono ad oggi aperti. Quali sono le prospettive di riapertura in sicurezza dei servizi di refezione? A che punto sono le pratiche per il pagamento degli ammortizzatori?”.
“La Filcams è a dir poco preoccupata dalla crescente crisi delle famiglie provocata dagli intollerabili ritardi nel pagamento degli ammortizzatori. Non si possono lasciare lavoratrici e lavoratori senza stipendi e senza alcuna risposta su una prospettiva di ripresa. Tutti i protagonisti delle Istituzioni e della Politica si facciano carico di quello che rappresenta ormai un vero e proprio allarme sociale. Non si lasci cadere nel vuoto questo grido di aiuto da parte di tante famiglie del nostro territorio”.
“A tal proposito la Filcms chiederà un tavolo istituzionale in sede Prefettizia che veda coinvolti il direttore regionale e territoriale dell’Inps e l'assessore regionale alle Politiche del lavoro, per avviare un confronto per individuare quali siano i possibili scenari nel breve e medio termine”.