Sabato, 30 Maggio 2020 22:02

L'Aquila: mascherine obbligatorie fuori dai locali, la stretta del Comune

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Mascherine obbligatorie all’esterno dei locali, più controlli per evitare gli assembramenti e regole per limitare il fenomeno del cosiddetto “botellon”, ovvero il consumo all’aperto di bevande alcoliche (acquistate spesso non nei pub ma nei supermercati) accompagnato da musiche e canti.

Sono le nuove disposizioni a cui la giunta comunale sta lavorando per disciplinare la vita notturna in centro storico ai tempi del Covid.

Una stretta concertata dall’amministrazione con residenti e gestori dei locali, specie dopo le polemiche che si sono sollevate in settimana a proposito degli assembramenti venutisi a creare con la fine del lockdown e dei rifiuti abbandonati per strada nei luoghi più frequentati.

Le misure dovrebbero essere contenute in un’ordinanza che sarà pubblicata domani. I dettagli del provvedimento sono ancora sconosciuti ma l’assessore comunale al Commercio, Raffaele Daniele, afferma: “Abbiamo lavorato per coniugare le aspettative degli esercenti con il bisogno di sicurezza della popolazione, per evitare che possano nascere nuovi focolai”.

I commercianti, contrari a misure troppo punitive, hanno iniziato a organizzarsi per conto proprio: “Abbiamo deciso di autotassarci per mettere delle persone che vigilino all’esterno dei locali affinché vi sia il totale rispetto delle regole” dice Daniele Stratta, presidente provinciale di Fipe Confcommercio e titolare di uno dei pub/ristoranti che affacciano su piazza Chiarino “Abbiamo proposto anche di vietare, dopo le 21, la vendita di contenitori di vetro, di prevedere la chiusura, sempre dopo le 21, di tutte quelle attività non abilitate alla somministrazione e di sistemare più bidoni dell’immondizia. Siamo assolutamente contrari, invece, a ogni misura che limiti il servizio all’interno dei locali e dei dehors”.

In merito al problema dei rifiuti, l’assessore all’Ambiente Fabrizio Taranta promette che nelle prossime settimane Comune e Asm metteranno in centro altri cestini e altri contenitori per la raccolta differenziata: “Ma alla base di tutto deve esserci la collaborazione dei cittadini”.

Non si placano, nel frattempo, le polemiche per i paletti del perscorso anti Covid del tunnel di Collemaggio divelti giovedì notte da un gruppo di adolescenti. Polemiche generate da un post pubblicato dal sindaco Pierluigi Biondi sulla propria pagina Facebook, con tanto di foto dei fermo immagine dei video delle telecamere di sicurezza del tunnel che hanno ripreso la bravata dei ragazzi.

Il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Stefano Palumbo, invita ad abbassare i toni: “Non voglio giustificare quei ragazzi, è giusto redarguire un'azione che, seppur veniale, è pur sempre contro le regole di buona convivenza civica a cui tutti dovremmo sottostare. Esporre però degli adolescenti al linciaggio social lo trovo sbagliato, soprattutto se a farlo è il primo cittadino. Perché la vicenda imporrebbe alla politica una riflessione più profonda circa il disagio provocato dall'emergenza Covid proprio sui ragazzi, privati d'un colpo di riferimenti centrali nel delicato percorso di crescita: la scuola, lo sport, le feste, tutto azzerato. Viene da chiedersi 1quali sono le misure che le istituzioni stanno adottando per restituire ai ragazzi i loro spazi di socialità”.

“C'è poi un'altra considerazione da fare”aggiunge Palumbo “A fronte di qualche episodio negativo di cui si rendono protagonisti alcuni ragazzi, ce ne sono molti che invece andrebbero esaltati come esempi da seguire, di cui invece la politica sembra disinteressarsi. Mi riferisco ai tanti ragazzi che prima dell'emergenza sanitaria erano impegnati attivamente nel sociale, nelle giornate ecologiche ed iniziative di sensibilizzazione su temi importanti e che in questi due mesi sono stati protagonisti di azioni solidali di sostegno alle famiglie in difficoltà. Una adeguata "punizione" per quei ragazzi colpevi di aver rimosso il percorso anticovid lungo il tunnel del terminal di Collemaggio, sarebbe allora quella di avvicinarli a queste realtà, a quei coetanei che sono riusciti, per caso o per attitudine, a trovare l'entusiasmo nella promozione del bene comune”.

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