Giovedì, 11 Giugno 2020 13:30

Porta del Bataclan con il murale di Banksy ritrovata in Abruzzo, il procuratore distrettuale dell'Aquila Renzo: "Movente economico all'origine del furto"

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Rimane ancora fitta di mistero la vicenda del ritrovamento in Val Vibrata della porta con il murale del noto street artist Banksy dedicato alle vittime della strage del Bataclan in cui, nella notte del 13 novembre 2015, morirono 90 persone.

L'opera, raffigurante una donna in lutto e dipinta su una porta d'emergenza del locale parigino, era stata rubata il 26 gennaio 2019 ed è stata trovata ieri dai carabinieri della compagnia di Alba Adriatica in un casolare di campagna situato tra Sant’Omero e Tortoreto. Era nascosta in un sottotetto.

Dalla conferenza stampa tenuta dal procuratore distrettuale dell’Aquila Michele Renzo - insieme al pm David Mancini, al maggiore Christophe Cengig, ufficiale di collegamento criminalità organizzata all’ambasciata di Francia, al colonnello Emanuele Pipola (comandante provinciale carabinieri Teramo), al tenente colonnello Carmelo Grasso (comandante carabinieri nucleo tutela patrimonio culturale Ancona) e al tenente colonnello Emanuele Mazzotta (comandate compagnia carabinieri di alba Adriatica) – sono venuti fuori pochi dettagli in più rispetto a quelli emersi ieri subito dopo la divulgazione della notizia del ritrovamento.

Per ora si sa solo che il casale dove è stata rinvenuta la porta è abitato da alcuni cittadini cinesi, residenti in Italia da oltre 20 anni – i quali sarebbero, però, del tutto estranei alla vicenda, anche se su di essi sono comunque in corso degli accertamenti – e che a portare lì l’opera sarebbe stato un uomo, un cittadino magrebino. Un altro uomo, il proprietario del casale, è indagato per ricettazione.

L’unico dato davvero certo è quello del movente, che, secondo il procuratore Renzo, è di tipo economico, legato alle alte quotazioni sul mercato internazionale dell’arte delle opere di Banksy. Secondo il procuratore sarebbero da escludere tutte le altre ipotesi (rivendicazioni politiche o piste riconducibili al terrorismo internazionale).

Renzo, che ha sottolineato la collaborazione vincente tra la polizia e la magistratura francese e quelle italiane, ha specificato anche che l’opera sembrerebbe essere in buone condizioni ma che nelle prossime ore sarà sottoposta comunque a ulteriori analisi per scoprire se è stata danneggiata. Per il ritorno in Francia ci vorranno, invece, alcuni giorni, il tempo necessario a espletare alcuni passaggi burocratici. Per il momento non si sa ancora se, una volta riportata in Francia, la porta tornerà subito nella disponibilità del Bataclan o se sarà conservata altrove.

Sono tanti i dettagli che rimangono ancora sconosciuti e sui quali si spera che gli inquirenti, sia italiani che francesi, faranno luce: la porta è stata portata subito in Italia oppure prima di approdare nel nostro Paese è passata per altre tappe? Perché è finita in Abruzzo? Il casale di Teramo era solo un nascondiglio temporaneo? Se sì, qual'era la destinazione finale? Il furto è stato messo a segno su commissione o è stato compiuto da una banda legata alla criminalità organizzata specializzata nel furto di opere d'arte che poi l'avrebbe venduta al miglior offerente?

Il messaggio di Biondi

“Lo straordinario rinvenimento in Abruzzo della porta d’uscita di sicurezza del teatro Bataclan di Parigi, purtroppo noto per il cruento attacco di matrice terroristica del novembre 2015 attribuita all’artista inglese Banksy, rappresenta un nuovo, prestigioso, traguardo raggiunto dalla magistratura e dalle forze dell’ordine a tutela della legalità”.

Lo dichiara il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

“Giungano i miei complimenti agli inquirenti e alle forze di polizia, italiane e francesi, che hanno coordinato l’operazione, ai carabinieri del comando provinciale di Teramo e della Tutela Patrimonio Culturale, sede di Ancona. Ricordo che proprio in questi mesi abbiamo concluso l’iter per l’istituzione nella città dell’Aquila del nucleo Tpc. In attesa della ristrutturazione dell’ex caserma De Amicis avrà assegnato una sede provvisoria e idonea alle esigenze del personale dell’Arma che potrà insediarsi e operare in questa terra e potenziare la propria attività a difesa del grandissimo patrimonio culturale di cui è dotato il nostro Paese”.

Ultima modifica il Venerdì, 12 Giugno 2020 10:26

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