Gravissimi attentati nel cuore di Parigi, in Francia, sono iniziati intorno alle 22 di venerdì sera. Diversi i teatri degli attacchi nel X e XI rondissement, non lontano dallo Stade de France all'interno del quale si stava giocando l'amichevole di calcio tra Francia e Germania.
Gli attacchi sono avvenuti in sei luoghi diversi della capitale: di cui cinque nella parte est tra il X e l'XI arrondissement nella zona tra Place de la Republique e la Bastiglia - una delle aree più affollate del divertimento parigino del venerdì sera - il sesto a nord allo Stade de France. L'attacco più grave, con oltre 80 morti e un centinaio di feriti (tra i quali i due italiani, di Senigallia, in modo lieve), è avvenuto nel locale notturno Le Bataclan, dove si stava svolgendo un concerto della band americana Eagles of Death Metal: la sala si è trasformata in una gigantesca trappola, con numerosi cadaveri a terra, mentre due o tre giovani a volto scoperto sparavano con gelida calma in tutte le direzioni. Prendendo all'inizio cento ostaggi, anche se una trentina sono riusciti a scappare.
Le cifre sulle vittime sono purtroppo aumentate nel corso della notte. L'ultimo bollettino della polizia francese, che dovrebbe essere definitivo, parla di 128 vittime. Otto gli attentatori uccisi, di cui sei kamikaze. 192 i feriti, di cui 99 versano in gravi condizioni.
Gli spettatori della partita sono rimasti bloccati all'interno dello Stade de France. In molti si sono riversati sul rettangolo di gioco, mentre solo dopo le 23 è iniziato il deflusso verso l'esterno, che è pressoché terminato quasi un'ora dopo. Le esplosioni sarebbero avvenute tramite due Kamikaze ed un altro ordigno.
Presente non lontano dalla tragedia anche un'aquilana, a Parigi in questi giorni assieme ad altri due italiani, che si trovata al momento degli attentati a circa 800 metri dal Bataclan: "C'è stato ovviamente del panico incredibile, da subito - ha sottolineato Agnese Porto, raggiunta telefonicamente da NewsTown un'ora dopo le sparatorie - abbiamo preso un taxi. Anche il tassista era comprensibilmente confuso, e ora siamo in un hotel ben lontano dai luoghi degli attentati, anche se abbiamo cercato all'inizio di dirigerci verso casa, che però si trovava nell'area degli attacchi. C'è gente che piange in ogni angolo delle strade. Rimarremo bloccati in albergo almeno fino alle 12 di domani". Presente a Parigi anche Antonio Di Cecco, fotografo anch'egli aquilano, nella città francese per la manifestazione Paris Photo. Di Cecco ha confermato di star bene attraverso l'utile strumento Safety Check, attivato per l'occasione da Facebook.
E' stato convocato da subito un vertice d'urgenza al Ministero dell'Interno, mentre il presidente francese François Hollande ha dichiarato lo stato di emergenza, ordinando l'immediata chiusura delle frontiere del Paese e aprendo alla mobilitazione di 1500 militari nella sola città di parigi. I cittadini della capitale, attraverso l'hashtag su Twitter #portesouvertes, hanno nel corso della notte offerto ospitalità a chi non riesce a tornare a casa.
Il day after a Parigi è surreale. Nella capitale è stata decretata la chiusura di scuole, mercati, musei, tutti gli edifici pubblici, sospese tutte le manifestazioni sportive. Chiuso anche Eurodisney. In mattinata invece la metropolitana, i treni suburbani Rer e regionali Transilien sono ripresi regolarmente. Undici stazioni del metrò restano però chiuse, tra queste lo snodo di Place de la Republique presso i luoghi delle sparatorie, e la stazione Oberkampf, a pochi passi dal Bataclan. (m. fo.)