"In questi mesi la scuola ha sperimentato la famosa D.a.D. ( Didattica a Distanza), una modalità operativa in remoto che trova nella considerazione del contesto emergenziale l’unica giustificazione al suo praticarsi. Insegnanti, studenti e studentesse hanno cercato gli strumenti adatti per avere corrispondenza alle reciproche aspettative, evitando scollamenti relazionali e perdita del senso del diritto all’istruzione. Ciò ha consentito al sistema scolastico italiano di sostenere un momento storico doloroso, completamente inaspettato; di risettare immediatamente il contesto operativo; di coinvolgere le famiglie; di puntellare gli obiettivi raggiunti e non consentire dispersione di affetti, di energie, di risultati pregressi; di individuare gli strumenti più democratici per raggiungere ciascuno studente e ciascuna studentessa, affinché nessuno e nessuna rimanesse indietro; di favorire pari opportunità; per rendere accettabile e praticabile quella che è stata un’attività a distanza, non certo didattica e neppure scuola".
Così, in una nota, Potere al Popolo L'Aquilache sottolinea come tuttavia "si stato registrato un un preoccupante abbandono scolastico, soprattutto da parte di residenti in zone mal raggiunte da connessione o non in possesso di adeguata strumentazione tecnica. Possiamo stigmatizzare la demotivazione di coloro messi all’angolo da fragilità familiari? Possiamo far risultare oggettivo un contesto alterato e a noi sconosciuto? Possiamo fare continuamente appello al buon senso di docenti, discenti e genitori, quelli che risolvono sempre tutto, quelli che trovano la risposta a qualunque criticità di ogni contesto emergenziale?"
"Vogliamo invece fare appello al buon senso di chi, evidentemente, non si rende conto dello scollamento incipiente tra “realtà reale” e “realtà remota”. Vogliamo sapere chi sta lavorando per assicurare un rientro a scuola in sicurezza. Vogliamo sapere se si stanno individuando opportune strategie operative".
In particolare, evidenzia PaP, nella realtà aquilana, "mortificata da più di 11 anni di non-ricostruzione scolastica, come si sta agendo per consentire anche l’utilizzo di quei Musp con riscaldamento ad areazione? Occorre lavorare, e in fretta, per capire se e dove individuare ulteriori spazi per consentire presenza e distanza, così come per capire come si potranno gestire i trasporti, le mense e il prescuola, o se si vorranno prevedere turni doppi, tripli o quadrupli. Si sta pensando all’assunzione di docenti per consentire le lezioni in presenza con un numero ridotto di alunni e alunne per classe?"
"Sono tutte misure importanti e urgenti da prendere, a soli tre mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico, affinchè si possa avere una riapertura realmente in sicurezza delle nostre scuole".