Mercoledì, 17 Giugno 2020 15:54

Bussi, sopralluogo della Commissione regionale d'inchiesta a Piano d'Orta di Bolognano

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Sono ripresi stamane con un sopralluogo nel sito della ex Montecatini di Piano D’Orta i lavori della Commissione regionale d’inchiesta sul Sin di Bussi, presieduta dal consigliere Antonio Blasioli.

Seduta speciale a cui hanno preso parte, oltre ai commissari, anche il presidente del Consiglio regionale, il neo direttore e i tecnici dell’Arta, il sindaco di Bolognano, il Servizio gestione rifiuti della Regione Abruzzo, il presidente della Provincia di Pescara, il Comandante della Polizia Provinciale e i rappresentanti della proprietà delle aree.
 
“E’ simbolico iniziare da quest’altro sito industriale che è parte del Sin – ha affermato il presidente Blasioli – con la speranza che la presa di coscienza dei commissari della situazione ancora irrisolta e delle attese che nutre la cittadinanza, possa avere una funzione propulsiva, visto che il nostro organismo non ha poteri di intervento diretto.".

Situazione ancora in stallo, ha sottolineato Blasioli. "Relativamente a Piano d’Orta e alle discariche nord di Bussi è stato individuato il soggetto inquinatore nella Edison ma nel sito oggetto del sopralluogo, a fronte dell’ordinanza della Provincia dell’8 agosto 2015, il Ministero ha approvato il Piano operativo di bonifica (P.o.b.) limitatamente alla rimozione dei rifiuti di produzione, mentre da due anni l’analisi di rischio sanitario e ambientale viene osservato ma non è stato ancora definito".

"La speranza è che il Ministero dell’Ambiente mantenga la Conferenza di servizio in programma il prossimo 30 giugno e che Regione, Arta, Ispra, Comune di Bolognano e altri soggetti invitati arrivino a una analisi di rischio condivisa sulla base delle rispettive osservazioni. Bisogna evitare di concedere altro tempo a Edison perché ciò significa rinviare ulteriormente la bonifica che i cittadini di Bolognano attendono con ansia".

C’è poi il tema della riperimetrazione del sito. "Oggi, guidati dalla dottoressa Lucina Luchetti dell’Arta e dalla dottoressa Silvia De Melis del Servizio gestione rifiuti della Regione - ha proseguito Blasioli - abbiamo potuto vedere tutti vere e proprie colline di materiali anche al di fuori del sito e all'interno della proprietà Enel che, a quanto pare, non ha ancora avviato la caratterizzazione. Questo uleriore approfondimento sarà esaminato dalla Commissione che, in attesa del decreto per riperimetrare il Sin, come da richiesta della Giunta regionale del 2018 e conferenza di servizi del 3 febbraio 2020, dovrà capire il perché dei ritardi nella caratterizzazione di altri soggetti nonché definire le scelte che la Regione riterrà di adottare rispetto ad una eventuale e ulteriore allargamento del Sin".

"La sensazione è che il percorso partito con le ordinanze della Provincia di Pescara nel 2015, che individuano il soggetto inquinatore, sia l’unico praticabile ma su questo - sottolinea Blasioli - occorre l’impegno di tutti gli enti coinvolti. L'obiettivo è arrivare in tempi celeri a un progetto di bonifica condiviso, mettendo al riparo la falda e il fiume Orta e quindi il fiume Pescara, ancora oggi pesantemente inquinati dal sito della ex Montecatini. Porteremo avanti un lavoro di approfondimento e di analisi. La Commissione tornerà a riunirsi il 25 giugno a L’Aquila per proseguire con le audizioni”, conclude Blasioli.

Marcozzi (M5S): "E' il momento della collaborazione, Giunta Marsilio metta da parte la propaganda"

“Tutte le istituzioni chiamate in causa riguardo al SIN, sia le amministrazioni comunali, che il Consiglio regionale, che il Governo, devono lavorare nella stessa direzione, cioè quella di arrivare finalmente ad avere tempi certi sulla bonifica. Questo è il nostro intento, ed è quello che proviamo a ottenere ormai da anni. Il MoVimento 5 Stelle, voglio ricordare, ha depositato ben 5 esposti riguardo a tutta l’area del SIN, uno dei quali riguardante nello specifico la situazione di Piano d’Orta”.

Questo il commento del Capogruppo M5S in Consiglio regionale e componente della Commissione Sara Marcozzi che ha preso parte al sopralluogo odierno.

“Dal confronto – prosegue – avuto durante il sopralluogo con gli altri componenti della Commissione, il sindaco di Bolognano e i rappresentanti dell’Arta, è emersa la disponibilità al confronto e alla ricerca di una soluzione per la bonifica che non comporti altri 12 anni o più di attesa e che, soprattutto, sia basata su un progetto senza vizi di forma. Devo constatare però che questa stessa disponibilità non l'abbiamo sempre riscontrata nelle dichiarazioni del presidente Marsilio, che molto spesso è sembrato essere più impegnato a fare opposizione al Ministero che a collaborare per trovare soluzioni concrete”.

“Allo stato attuale, ciò che sappiamo è che una sentenza del Consiglio di Stato individua in Edison il soggetto responsabile dell'inquinamento ed è importante che, finalmente, chi ha inquinato paghi la bonifica. Spero che tutte le istituzioni, a partire dalla Giunta regionale, facciano pressioni affinché l'azienda porti in fondo il proprio dovere, senza proseguire con ricorsi e lungaggini nei tribunali che sembrano avere il principale scopo di ritardare il momento della bonifica. Al tempo stesso, ho invitato il Presidente della Commissione Blasioli a convocare il Sottosegretario al Ministero dell'Ambiente Morassut, per avere più chiare le tempistiche sulla bonifica e, soprattutto, capire come si intendano impiegare i 50 milioni di euro originariamente destinati alle aree 2A e 2B. Sono fondi che rimarranno, come confermato dallo stesso Sottosegretario, a disposizione di altre zone del SIN, ed è necessario capire dove potrebbero essere impiegati”.

“Arrivati a questo punto, mi auguro che si lasci da parte la propaganda e le accuse, fatte a più riprese da esponenti della maggioranza regionale di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, al Governo nazionale, e che si inizi a lavorare senza sosta, all'interno delle istituzioni, per poter restituire ai cittadini questa parte di terra, contaminata senza scrupoli per decenni”, conclude.

 

Testa (FI): "Ministero provveda a nuova perimetrazione e immediata bonifica”.

“Va immediatamente assunta una posizione precisa e concreta sul da farsi in merito all’altro disastro ambientale della provincia di Pescara,il sito ex Montecatini in località Piano d’Orta nel Comune di Bolognano che,  parallelamente alle discariche di Bussi, vive ancora una vergognosa situazione di stallo”.  

Così il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Guerino Testa, nel suo intervento durante il sopralluogo odierno.

“Il sito in questione – ha ricordato Testa - è un vecchio impianto industriale, con una estensione di circa 35.000 mq, che nel 2007 fu posto sotto sequestro da parte della Corpo forestale dello Stato e successivamente fu oggetto di una caratterizzazione ambientale condotta, per conto della Procura della Repubblica di Pescara. Furono evidenziate serie criticità – sottolinea - nelle diverse matrici ambientali, ovvero furono rilevate nel sottosuolo e nel suolo, contaminazioni da metalli pesanti quali arsenico, piombo, mercurio, berillio, rame, vanadio, zinco e selenio, con consistente presenza di alluminio e ferro, e le acque sotterranee risultarono e risultano avvelenate da sostanze della stessa natura rinvenute nel sottosuolo oltre a manganese e solfati".

"Nel 2018 - ha ricordato ancora Testa - venne approvato il progetto operativo di bonifica e il piano di rimozione dei rifiuti, ma l’avvio delle attività di risanamento resta incredibilmente appeso alla risoluzione della problematica legata alla stabilità degli edifici del vecchio sito industriale che dovrebbero essere abbattuti o restaurati. Esiste, dunque, una querelle in corso tra la proprietà degli stessi, società Moligean, la Edison, responsabile della contaminazione individuata dalla Provincia attraverso due distinte ordinanze, una relativa al perimetro originario e l’altra conseguente all’individuazione del nuovo confine, il cosiddetto comparto Zeta, ed il Comune di Bolognano. Il sindaco Guido di Bartolomeo, con il quale sul tema ho avuto un preliminare confronto nei giorni scorsi, ha intrapreso da subito e con determinazione una battaglia che vede come primo obiettivo l’ottenimento della nuova perimetrazione dell’intera zona inquinata”.   

“Siamo in attesa che il Ministero provveda ad adottare il decreto per aggiornare l’area del Sin a seguito dei nuovi dati sulla contaminazione in zone esterne al perimetro vigente – ha dichiarato Di Bartolomeo - e mentre ingiustificatamente si indugia, ho fatto realizzare una indagine circa i danni alla salute sulla popolazione che vive nelle zone circostanti, e purtroppo i risultati evidenziano un aumento esponenziale delle malattie tumorali. Si tratta di un vero e proprio oltraggio alla salute dei cittadini, che subiscono anche il deprezzamento patrimoniale sulle loro abitazioni, oltreché ambientale. Non passa giorno che io non riceva disperate lamentele e proteste da parte dei residenti.  Auspico vivamente che da oggi si cominci a lavorare in totale sinergia, senza perdere ulteriore tempo prezioso”.

Per Testa “la popolazione chiede ed ha diritto a risposte e decisioni tempestive non può più sottostare alle pastoie burocratico-amministrative, né tantomeno a liti tra le parti. La Regione ha preso in mano la situazione - conclude Testa -  il Ministero deve essere celere, per giungere ad un’azione forte e condivisa che porti ad una rapida attività di bonifica”.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 17 Giugno 2020 16:10

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