"Se l'incontro del 27 giugno voleva, nelle intenzioni del Comune di Scoppito, rappresentato dal sindaco, e del COGESA, con l’Amministratore Unico Vincenzo Margiotta, il Responsabile Tecnico e la Responsabile della Comunicazione, spiegare ai cittadini il perché della scellerata scelta del sito dove costruire un CDR intercomunale, nonostante la plurima presenza di punti sensibili, ebbene l'intenzione è fallita".
A scriverlo è il comitato cittadino 'Rifiutiamoci' che si sta battendo avverso la realizzazione del Centro di raccolta intercomunale nel luogo indicato.
"Se il fine era quello di dimostrare alla cittadinanza tutta che i rifiuti accumulati nel CDR intercomunale, con tempi, modi e quantità indicate, producono impatto ambientale nullo, ebbene l'intenzione è fallita. Se lo scopo era quello di dimostrare un rapporto costi/benefici anche a vantaggio della collettività tutta, ebbene l'intenzione è fallita. E’ emerso invece che:
- nel Centro di Raccolta Intercomunale, collocato in prossimità della scuola, del campo sportivo, del lago e delle abitazioni private, entreranno almeno 5 tonnellate di umido;
- non c’è nessun finanziamento, ma solo un mero anticipo delle spese da parte del Cogesa, poi rimborsate dai comuni aderenti;
- il diritto di superficie dell’area è concesso al Cogesa a titolo gratuito per 12 anni e, anzi, l’amministrazione si è riservata la possibilità di valutarne la vendita (delibera di G.C. 41 del 26.04.2018).
Una cosa allora è chiara ed evidente ai cittadini del Comune di Scoppito, l'affondo del comitato: "gli Amministratori (Marco Giusti, Cesare Ciancarella, Francesca Rossilli, Alessio Albani, Pamela Soncini, Pietro Volpe, Tommaso Ciancarella, Enrico Di Gregorio, Marta Maurizi), senza alcuna volontà di condivisione, e con consapevole leggerezza, hanno deciso di ipotecare il nostro presente e il futuro dei nostri figli. Non rendiamolo possibile!".