Lunedì, 20 Luglio 2020 14:49

Ricostruzione terremoto 2009, Curcio (Casa Italia): "Nuovi fondi arriveranno, priorità stabilizzazione del personale". Legnini: "Nuove misure nel decreto di agosto"

di 

"Tutto ciò che è stato fatto finora sarà inutile se non chiudiamo la procedura del rifinanziamento della ricostruzione. Il calcolo delle risorse necessarie lo abbiamo fatto insieme ai territori e gli uffici speciali, credo che fermarsi proprio ora che si è arrivati all'80% della ricostruzione privata e al 40% della pubblica sarebbe un errore incredibile".

A dirlo è stato Fabrizio Curcio, capo di Casa Italia, dipartimento afferente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, a margine di una riunione svoltasi questa mattina a Fossa con il commissario per il sisma 2016-2017 Giovanni Legnini, i titolari degli uffici speciali Raffaello Fico (Usrc), Salvo Provenzano (Usra) e Vincenzo Rivera (Ufficio speciale per la ricostruzione dei territori abruzzesi colpiti dai sismi del 2016 e del 2017). Un incontro convocato per fare il punto sulla ricostruzione nei due Crateri -  2009 e 2016/2017 - e per favorire uno scambio di esperienze, buone pratiche e strumenti tecnici, in particolare le piattaforme informatiche alla base del lavoro sul cratere sismico abruzzese.

Uno dei temi nodali che il governo dovrà affrontare nei prossimi mesi con la legge di Bilancio è quello del rifinanziamento della ricostruzione dell'Aquila e degli altri comuni colpiti dal terremoto del 2009. Le risorse stanziate nel 2014, infatti, sono in esaurimento, benché ci siano ancora oltre un miliardo di euro residui non ancora impegnati. Un finanziamento pluriennale è però necessario per avere un flusso di cassa costante, senza il quale sarà difficile programmare gli interventi che servono a portare a termine la ricostruzione privata (arrivata quasi al 100%) e soprattutto quella pubblica, rimasta molto indietro. In base ai calcoli effettuati dalla stessa struttura coordinata da Curcio sulla base dei dati forniti dai due uffici speciali e dagli enti locali, servono ancora circa 4 miliardi di euro.

In un quadro economico difficile, in cui l'emergenza primaria da affrontare è quella della pandemia, ci saranno le risorse di bilancio e la volontà politica per dare risposte adeguate? Curcio è ottimista: "Ormai ho imparato che sono più i problemi relativi alle procedure che non quelli relativi ai fondi. Quando le procedure funzionano, i fondi si trovano. Noi dobbiamo dimostrare che le procedure stanno andando bene, i fondi arriveranno".

Ecco, allora, che, secondo Curcio, diventa fondamentale uniformare e standardizzare il più possibile norme e prassi, per evitare che ogni volta, di fronte a una nuova emergenza, si debba iniziare tutto daccapo: "Dobbiamo superare il concetto che si salti da una ricostruzione all'altra e avere una visione del Paese e delle ricostruzioni, al plurale. Sull'esperienza dell'Aquila e del 2009 c'è stata troppa confusione, se ne è parlato bene o male a seconda dei momenti. L'incontro di oggi vuole essere anche un modo per vedere se quanto si è fatto per il terremoto del 2009 può essere utilmente usato per i terremoti del 2016/17. Come Casa Italia riteniamo sia un confronto utile, vogliamo arrivare a una pianificazione delle ricostruzioni di domani in modo che se dovessero esserci altri terremoti, non solo avremo un coordinamento unico per l'emergenza ma non dovremo inventarci ogni volta un modello di ricostruzione diverso".

Secondo Curcio, una via per giungere a questo obiettivo potrebbe essere il testo unico di cui si parla da tempo: "L'indicazione deve venire dal parlamento, noi ci poniamo come supporto tecnico. Dobbiamo capire, però, cosa intendiamo per testo unico: non deve essere un'enciclopedia dei terremoti ma un set di strumenti che deve tenere conto anche delle differenze tra le varie aree del Paese. Un conto, infatti, è un terremoto come quello dell'Aquila o come quello del Centro Italia, un altro è un terremoto che colpisce aree industriali o produttive. Il testo unico non deve essere un libro magico col quale risolvere tutto ma un testo che ci consenta di affrontare le ricostruzioni tenendo conto delle diversità".

Un patrimonio da non dilapidare, per Curcio, è quello del personale che lavora negli uffici preposti alla ricostruzione. Nelle prossime settimane, dal governo sono attesi atti che saranno decisivi per la stabilizzazione dei lavoratori precari che hanno acquisito, in questi anni, competenze e conoscenze riconosciute: "E' un tema fondamentale. Sul terremoto del 2009 vedo grandissime professionalità. Perderle sarebbe un errore per il Paese. Va fatto uno sforzo e io lo supporterò".

Sempre in merito al sisma del 2009, Curcio ha voluto rimarcare come ci sia stata un'accelerazione significativa sulla ricostruzione delle scuole: "Da dicembre abbiamo fatto più di una riunione al mese, finalmente ci siamo seduti tutti intorno a un tavolo. Abbiamo diviso gli edifici scolastici in varie categorie, quelli pronti per il prossimo anno, Covid permettendo, quelli sui quali le procedure sono partite e quelli sui quali c'è ancora una parte decisionale mancante. Noi come struttura di missione assicuriamo un monitoraggio continuo, quasi ossessivo, perché le scuole sono un elemento fondamentale, sono il collante della comunità. Per le scuole le famiglie si allontanano o tornano".

Legnini: "Da Dl Semplificazioni importanti risposte, nel nuovo decreto di agosto misure per personale"

“Con il decreto Semplificazioni si dà attuazione a un primo importante pacchetto di misure che erano state proposte e condivise insieme ai presidenti di Regione, sindaci, diocesi, professionisti e associazioni dei cittadini, per accelerare e dare una spinta decisiva alla ripartenza del Centro Italia".

Ad affermarlo è il commissario alla ricostruzione del sisma 2016/17 Giovanni Legnini.

"Con le norme di carattere generale, sia urbanistiche che di affidamento dei lavori pubblici, e con quelle specifiche per il sisma contenute nel decreto, la ricostruzione pubblica e quella privata potranno trarre un beneficio molto grande. Il quadro normativo che regola la ricostruzione è sensibilmente migliorato. Va ora completato con alcuni provvedimenti che saranno definiti nei prossimi giorni in un tavolo di lavoro a Palazzo Chigi e con il MEF per avviare la stabilizzazione del personale e prorogare i rapporti in essere, fornire risorse stabili al sostegno delle attività produttive, rivedere i compensi dei professionisti, garantire le entrate dei comuni e la proroga dello stato di emergenza che scade a fine anno. Queste misure potranno trovare spazio nel prossimo Decreto legge annunciato dal Governo che potrà essere varato una volta ottenuta dal Parlamento l’autorizzazione ad aumentare il disavanzo pubblico del 2021".

"Le deroghe urbanistiche, oggi previste solo per il rifacimento degli edifici nei comuni più danneggiati dal sisma, vengono estese dal nuovo Decreto a tutti i 138 Comuni del cratere, mentre per la certificazione della conformità urbanistica i Comuni e i professionisti potranno basarsi sui titoli legittimi dell’edificio preesistente, purché non siano modificati i volumi e non ci siano illeciti edilizi".

"Un chiarimento importante che agevola la certificazione dei progetti da parte dei tecnici ed il lavoro dei Comuni, e che può essere una forte spinta all’uso delle nuove procedure, molto più rapide, previste dall’Ordinanza 100. Senza contare le norme di carattere generale che semplificano notevolmente l’attività edilizia e che possono dare un’ulteriore spinta".

"Per la ricostruzione pubblica, a partire da quella delle scuole, il provvedimento appena varato prevede che gli affidamenti di incarichi di progettazione e di esecuzione delle opere sotto la soglia comunitaria (5,350 milioni di euro) siano regolati dalla procedura negoziata, la più celere prevista dal codice degli appalti. I lavori sulle Chiese, per importi sotto la soglia comunitaria, potranno avvenire con le regole della ricostruzione privata e affidamenti diretti, anche degli incarichi di progettazione".

"Vengono inoltre conferiti più estesi poteri in deroga al Commissario Straordinario per le opere pubbliche particolarmente complesse, che saranno individuate in un apposito elenco, e per gli interventi nei centri storici dei comuni maggiormente colpiti dal sisma. Il Decreto Semplificazioni contiene anche una norma di raccordo tra la legislazione ordinaria e quella speciale sulla ricostruzione, che attribuisce ai cittadini e alle imprese la facoltà di optare, in ogni caso, per la disciplina più semplificata”.

Ultima modifica il Martedì, 21 Luglio 2020 08:52

Articoli correlati (da tag)

Chiudi