Giovedì, 06 Agosto 2020 21:17

Ponte Belvedere, presentata la perizia dell'ingegner Fracassi: "Meglio abbatterlo e farne uno nuovo"

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Il ponte Belvedere va abbattuto e ricostruito.

E’ questa la conclusione, non formulata esplicitamente ma espressa in una maniera che non lascia adito a dubbi, della perizia tecnica condotta dall’ingegner Fausto Fracassi a seguito dell’incarico affidatogli dalla giunta comunale non più tardi di qualche settimana fa.

Fracassi ha presentato il suo studio in una conferenza stampa a Palazzo Fibbioni insieme al vice sindaco e assessore alla ricostruzione pubblica Raffaele Daniele.

Al termine di una lunga relazione, tanto dettagliata quando infarcita di nozioni iper-specialistiche, da corso avanzato di ingegneria civile, il tecnico ha spiegato che la struttura del ponte, pur avendo retto bene all’urto del terremoto, presenta una lista di criticità talmente lunga che, per sanarla, sarebbero necessari interventi “molto estesi e invasivi”.

Nella sintesi elaborata da Fracassi [scaricabile QUI] si legge, tra le altre cose, che “la campata centrale del ponte non è assolutamente atta a sopportare i carichi di traffico della vigente normativa, per i seguenti motivi: la precompressione attuale delle travi […] non è sufficiente e richiederebbe l’applicazione di cavi esterni di supporto e altri interventi strutturali conseguenti; la soletta di impalcato di 16 centimetri di spessore risulta insufficiente; gli otto apparecchi di appoggio di estremità risultano notevolmente danneggiati e quindi sono da sostituire; i giunti di dilatazioni a livello impalcato sono anch’essi da sostituire perché ormai inservibili; le strutture di appoggio delle travi della campata centrale sulle mensole laterali aggettanti sulle pile (i cosiddetti denti Gerber), elementi strutturali fondamentali, sono da restaurare completamente perché fortemente danneggiati”.

Nelle conclusioni, Fracassi asserisce che per decidere tra abbattimento e ricostruzione o rafforzamento della struttura esistente, bisognerebbe fare due progetti paralleli e confrontare i costi benefici dell’uno e dell’altro, cosa che non poteva essere fatta con la sua perizia. Tuttavia lo stesso Fracassi afferma, poco dopo, che questo raffronto risulterebbe inutile in quanto il risultato del raffronto “sarebbe scontato”.

“Si faccia questa semplice considerazione” si legge nel dossier “Il restauro e l’ammoderenamento tecnico di un’auto progettata e costruita negli anni Sessanta del secolo scorso potrebbero mai renderla atta a competere con una di pari classe attuale, assicurando nel contempo la sua affidabilità per i prossimi 50 anni?”.

“Credo che la città dell’Aquila" conclude il tecnico “e gli aquilani tutti meritino un ponte Belvedere solido e sicuro, che tenga conto della normativa più attuale e quindi sicuramente affidabile per gli anni a venire, cosa difficilmente perseguibile con l’attuale struttura”.

Tutto abbastanza chiaro. Peraltro la soluzione dell’abbattimento e della ricostruzione, accantonate le ipotesi di faraonici progetti di finanza, era quella caldeggiata, fin dall’inizio, dal vice sindaco Raffaele Daniele, che vorrebbe abbinare al rifacimento del ponte anche un progetto di riqualificazione di tutta l’area di via Fontesecco.

Fracassi ha azzardato anche una sommaria stima dei costi di costruzione di un nuovo ponte (al netto  dei lavori di abbattimento di quello attuale): “Oggi fare un ponte costa sui 3500 euro a metro quadro. Il ponte Belvedere ha una superficie di 1200 metri quadri, quindi il costo complessivo sarebbe di circa 4 milioni e 200 mila euro”.

Al momento in cassa il Comune avrebbe meno della metà di questa cifra. “Ma quelli sulle coperture sono discorsi prematuri” ha sottolineato Raffaele Daniele “Intanto la giunta dovrà prendere una decisione sulla base di questa perizia, che conclude anche un percorso di confronto che abbiamo avviato con Urban Center e citttadini”.

Se ne saprà di più, insomma, nei prossimi mesi.

Ultima modifica il Giovedì, 06 Agosto 2020 21:51

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