Una storia come tante, troppe, nella difficilissima fase post lockdown che stiamo vivendo; una storia come tante, troppe, che potrebbero moltiplicarsi nei prossimi mesi, con il prevedibile acuirsi della crisi economica, e che chiama in causa le istituzioni, dal livello comunale a quello governativo.
E' la storia di Concetta, originaria di Roma ma residente all'Aquila con la sua famiglia dal 2011.
Una famiglia che è andata in difficoltà, negli ultimi mesi e che, come altre, ha presentato domanda al Comune dell'Aquila per accedere al bando per l'emergenza covid; ebbene, 4 mesi dopo la famiglia non ha ancora ricevuto il sussidio sebbene la domanda sia stata regolarmente accolta. Una vergogna, se è vero che il bando era stato pubblicato, appunto, per rispondere all'emergenza contingente.
Alla fine di luglio, la Giunta comunale - su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali Francesco Cristiano Bignotti - ha approvato una delibera che permetterà di erogare ulteriori buoni spesa covid-19 per dare seguito a tutte le istanze formulate da parte dei nuclei risultati idonei. "In questo modo – ha spiegato Bignotti – tutti i richiedenti ammessi potranno essere accontentati, e mi riferisco a coloro che erano stati inseriti nei due avvisi emessi dall’amministrazione in riferimento alle disposizioni governative in materia di solidarietà alimentare per l’emergenza coronavirus, ma che non erano beneficiari per carenza di fondi. Il provvedimento dell’esecutivo vale sia per i residenti che per i non residenti".
Già nella prima delibera inerente questa azione – ha specificato l’assessore Bignotti – "era stata prevista la possibilità di soddisfare tutte le richieste degli idonei qualora le somme stanziate nella linea ‘a’ (buoni spesa) non fossero risultate sufficienti, attingendo da quelle stanziate nella linea ‘b’ (pacchi alimentari e beni di prima necessità). Il 3 giugno scorso – ha proseguito Bignotti – si è provveduto a consegnare l'ultima tranche di buoni spesa alla Casa del volontariato provinciale per quanto riguarda l'avviso dedicato ai residenti nel Comune dell'Aquila ed ora si potranno accogliere anche le ulteriori 156 istanze di idonei non beneficiari, per un importo di buoni spesa dal valore complessivo di € 46.500,00". Anche per l’avviso riservato ai non residenti si è già provveduto a consegnare tutti i buoni spesa alla Casa del volontariato provinciale ed ora si potranno accogliere anche le ulteriori 19 istanze di idonei non beneficiari per un ulteriore importo complessivo di € 4.400,00 direttamente da risorse del bilancio dell’ente.
Intanto, le famiglie restano in attesa; lo abbiamo scritto e lo ribadiamo: la gestione ideologica e confusa dei bandi ha fatto sì che cittadini in difficoltà non abbiano ancora ricevuto il contributo che sarebbe dovuto servire ad affrontare la primissima emergenza.
Ma la vicenda di Concetta e della sua famiglia non finisce qui; dopo un periodo di cassa integrazione, il marito è rientrato a lavoro ad inizio maggio: il 3 di giugno, però, ha avuto un brutto infortunio. Ora, la normativa parla chiaro: l'Inail dovrebbe erogare acconti per il 60% dello stipendio ogni 20 giorni col contributo che arriva effettivamente sul conto dopo 10 giorni. Se non fosse che i tempi finiscono per dilatarsi in modo insopportabile: a Concetta è stato consigliato di chiamare a qualche giorno dalla scadenza per sollecitare il pagamento, considerate le difficoltà economiche della famiglia: l'ultimo sollecito è del 29 luglio scorso ma non è stato accreditato ancora nulla sul conto corrente.
Stiamo parlando, tra l'altro, di una cifra molto piccola: 390,00 euro. "Ho chiamato, inviato email ma chi risponde non mi sa dare informazioni e, anzi, adduce scuse diverse, dal cambio di procedure ai problemi bancari. Ma ho scoperto - denuncia Concetta - che gli uffici si prendono il lusso di tenere le richieste ferme in contabilità per settimane: intanto, noi siamo rimasti con il frigorifero vuoto! Andiamo avanti così dal 3 giugno: npn so in quale altro paese al mondo un bonifico impieghi 2 settimane per essere accreditato su un conto corrente. Sono stanca di combattere con i mulini a vento e stanca di chiedere aiuto", lo sfogo di Concetta.
Alla sua famiglia, e così alle altre che in questi mesi stanno affrontando difficoltà non raccontate, bisognerebbe dare delle risposte.