Sabato mattina alle ore 11:00 sotto palazzo Fibbioni, sede del Comune dell’Aquila, si terrà una manifestazione dei genitori, riguardante lo stato dei servizi scolastici e, più in generale, la ricostruzione delle scuole. Abbiamo voluto ascoltare i motivi di tale iniziativa, direttamente da una delle mamme che ha organizzato tale iniziativa, Chiara Pupi.
Sig.ra Pupi, potrebbe presentare la manifestazione a tutti i genitori che hanno figli nelle scuole primarie e secondarie della nostra città?
L’intento del sit-in organizzato sabato 25 febbraio ore 11.00 sotto Palazzo Fibbioni, è quello di sensibilizzare l’amministrazione comunale ad essere partecipe e propositiva riguardo quel servizio che diventa principale e fondamentale per la vita dei cittadini: SERVIZI SCOLASTICI. L’appello parte da un gruppo di genitori che vive tale realtà nella zona che viene considerata “periferia”, ma la necessità per noi è quella di dare voce ad una popolazione e quindi che sia estesa anche a chi abita dentro e subito fuori le mura della nostra meravigliosa città perchè quando parliamo di servizi scolastici, c’è un lungo elenco di situazioni da portare all’attenzione. Il nostro è un accorato grido che oggi vogliamo lanciare con un azione forte, ma non accusatoria nei confronti di nessuna parte politica, senza personalismi e con la sola volontà di mettere in risalto un disagio che può essere sicuramente affrontato e risolto. Chiamiamo a raccolta genitori e nonni aquilani. Troviamoci insieme e diamo testimonianza che la città vuole tornare a far risplendere la grande qualità della vita che L’Aquila ha sempre garantito a tutte e tutti noi, che cittadine e cittadini vogliono tornare a volare insieme!
Quanto è grave il fatto che, i nostri ragazzi, negli ultimi 14 anni, non hanno mai conosciuto una scuola vera, fatta di muri, con palestra, aula multimediale e laboratori vari?
Sono una “mamma del terremoto”, il mio primo figlio è nato nel 2009. Lui non ha mai avuto la possibilità di vivere un contesto scolastico fatto di muri “veri”, congruo numero di spazi in cui svolgere la giornata scolastica ed in più di un’occasione chiedeva il perchè la sua scuola fosse così grigia. Oggi chiude il suo percorso di infanzia senza una risposta, non possiamo ritenerlo giusto. La cosa più grave che tante bambine e tanti bambini affronteranno ancora le stesse perplessità in quanto non abbiamo ben chiaro il progetto delle amministrazioni per garantire loro delle strutture che possano consentire lo svolgimento di alcune attività che, soprattutto in un tempo pieno, sono fondamentali. Le nostre figlie ed i nostri figli consumano i loro pasti in aula, in molti casi non hanno disponibili palestre dove svolgere la giusta attività motoria. Vivono quindi le loro 8 ore scolastiche in aule che sappiamo bene non sempre garantiscono congrui spazi dato che la media delle classi si aggira intorno ai 20 alunni.
Condividete la scelta dell’amministrazione, di non aprire scuole nel centro storico?
In merito al palesato progetto di non riaprire le scuole in centro, speriamo siano proprio i genitori residenti all’interno delle mura a portare la loro opinione in merito. Tuttavia è impensabile non dare possibilità alle famiglie di scegliere una struttura scolastica “sotto casa”.
Quale consiglio vi sentite di dare all'amministrazione comunale per risolvere, rapidamente, la problematica?
L’evento parte dalla necessità di avere un dialogo con le istituzione, di incentivare l’amministrazione a dare giusto risalto a richieste che facciamo da tempo. Non siamo noi genitori gli attori deputati a dare o trovare soluzioni alle tematiche in quanto ci poniamo come fruitori dei servizi che chiedono l’attivazione dei giusti tavoli che creino le corrette misure ed azioni a garanzia di un miglioramento della qualità della vita delle nostre future generazioni.