I 50 lavoratori della RSA di Montereale - operatori socio sanitari, infermieri, fisioterapisti e terapisti occupazionali - hanno deciso di denunciare la loro situazione lavorativa.
"Dal 2006 - spiegano - prestiamo servizio presso la Rsa di Montereale della ASL di L'Aquila in affidamento a cooperativa tramite appalto pubblico, garantendo con grande professionalità l'assistenza a tutti i pazienti. Non ci siamo mai risparmiati nell'affrontare le tante difficoltà di questi anni, come gli eventi sismici, accanto ai nostri nonnini in ogni momento, proteggendoli e rassicurandoli con un abbraccio ed un sorriso. Senza dimenticare l'ultima emergenza covid gestita in modo eccellente: nessun contagio in struttura, né tra gli ospiti né tra i sanitari".
Il sisma del 2017 ha reso inagibile l'Rsa e pertanto, in attesa di ristrutturazione, i lavoratori stati trasferiti presso i locali dell'ex Onpi.
"Da tempo chiediamo un riconoscimento vero per il lavoro svolto, l'internalizzazione nel pubblico impiego. Ad oggi ci vengono riconosciuti solo i punteggi per gli anni di servizio prestati: ma non è sufficiente, sono solo briciole. Meritiamo di più" ribadiscono. "Vorremmo ci venissero riconosciuti gli stessi diritti dei colleghi già internalizzati, in quanto come loro garantiamo la stessa assistenza (LEA). Siamo in attesa che la Regione Abruzzo ci convochi come promesso per un tavolo tecnico. Ancora nessuna data è stata fissata. Anche noi siamo precari della sanità pubblica esclusi dalla legge Madia, speranzosi che la nostra regione possa trovare una meritata soluzione".