Ora è ufficiale: come ampiamente annunciato, le scuole in Abruzzo, di ogni ordine e grado, riapriranno il 24 settembre, e non il 14 come indicato dal Governo.
In serata, la Giunta regionale ha approvato l'attesa delibera che modifica il calendario scolastico 2020/2021.
D'altra parte, è questa una prerogativa delle Regioni ed il presidente Marco Marsilio ha assunto la decisione di rinviare il suono della prima campanella dal momento che il 20 ed il 21 settembre si terranno le elezioni amministrative.
Le scuole dovranno essere chiuse per consentire l’allestimento dei seggi elettorali per poi procedere, subito dopo il voto, alle operazioni di sanificazione; quindi, aveva ribadito il governatore in questi giorni, non avrebbe senso aprirle per poi chiuderle nell’arco di pochi giorni.
La conclusione dell'anno scolastico è prevista per giovedì 10 giugno 2021 per la scuola primaria e le scuole secondarie di primo e secondo grado e per mercoledì 30 giugno per la scuola dell'infanzia. Inoltre, è stato stabilito che per l'anno scolastico 2020-21, i giorni di attiività didattica nella scuola primaria e nella scuola secondaria di 1° e 2° grado, sono dal lunedì al sabato 201 (200 compresa la festa del Santo Patrono), dal lunedì al venerdì 168 (167 compresa la festa del Santo Patrono).
Intanto, ieri è stato trovato l'accordo tra Governo, Regioni ed Enti locali sui trasporti. La Conferenza Unificata, riunita in videoconferenza, ha dato seguito alla richiesta delle Regioni d aumentare la capienza sui mezzi all'80 per cento dei posti, estensibile al 100 per cento laddove vi siano spostamenti al di sotto dei 15 minuti. Per ciò che attiene i trasporti locali, la capienza non potrà andare oltre l'80 per cento, pena sanzioni e multe.
Non solo.
Sui mezzi di trasporto locale, compresi quelli ferroviari, ci sarà anche l'obbligo di indossare la mascherina. Previsti la sanificazione degli ambienti e un adeguato ricambio d'aria. Per raggiungere questi obiettivi di efficacia e sicurezza il Governo si è pertanto impegnato a fornire in tempi brevi tutte le risorse necessarie garantendo quel 20 per cento di servizi mancanti e aggiuntivi. D'altra parte, la ripresa non potrà prescindere da una corretta funzionalità dei mezzi pubblici sia per il lavoro che per la scuola.
L'altra incognita che ha convinto allo slittamento della riapertura delle scuole riguarda la situazione dei test sierologici per il personale docente e non docente della scuola. I dipendenti della scuola possono farne richiesta al proprio medico di medicina generale o, in alternativa, al distretto sanitario di riferimento qualora il proprio medico di famiglia non avesse aderito alla campagna, oppure l'operatore scolastico non ne abbia uno nel territorio Asl. In molti territori i test non sono ancora iniziati.