Mercoledì, 09 Settembre 2020 15:06

Acquifero Gran Sasso, non c'è ancora quadro conoscitivo del sistema di captazione

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Sono in corso le attività finalizzate alla definizione di tutto il sistema di captazione delle acque del Gran Sasso e del suo stato di manutenzione. Il quadro conoscitivo sarà pronto per la fine dell’anno. In questi giorni, si sta procedendo ad ispezionare una serie di canali principali di raccolta che ad oggi, incredibilmente, non erano mai stati investigati.

D'altra parte, prima di avere il quadro conoscitivo completo non è possibile pianificare interventi di messa in sicurezza definitiva.

E' quanto emerso dall'incontro che si è tenuto ieri, all'Aquila, tra il Commissario per l'emergenza, Corrado Gisonni, e l'Osservatorio indipendente sull’acqua del Gran Sasso promosso da WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia - GADIT, FIAB, CAI e Italia Nostra.

Non solo.

Nelle prossime settimane, a causa delle verifiche sulla sicurezza delle gallerie programmate nell’ambito del Piano di sicurezza autostradale, si dovrà procedere al lavaggio delle stesse per consentirne l’analisi. Ciò potrebbe comportare problemi alla qualità dell’acqua per l’interferenza delle gallerie con i punti di captazione destinati alla distribuzione. Al fine di evitare la messa a scarico dell’acqua, è stata programmata una fase sperimentale in porzioni di impalcato della galleria non a diretto contatto con l’acqua di falda che il Commissario auspica possa essere avviata già nel mese di settembre.

La buona notizia è che la struttura commissariale è finalmente completa e sta operando negli uffici messi a disposizione dalla Regione Abruzzo a L’Aquila. Anche la sede di Roma dovrebbe essere aperta a breve. C'è anche un sito web per la trasparenza.

L’Osservatorio, pur ribadendo l’apprezzamento per la disponibilità al confronto del Commissario Gisonni, "una disponibilità mai registrata finora in nessuna altra istituzione che negli ultimi 20 anni ha gestito la problematica dell’acquifero del Gran Sasso", non nasconde la rabbia e la delusione per la lentezza con cui si sta procedendo. "È vergognoso che a distanza di 20 anni da quando le associazioni ambientaliste denunciarono lo stato di pericolo in cui versa la più grande risorsa idrica d’Abruzzo ancora non vi sia il quadro conoscitivo del sistema di captazione e distribuzione. È necessario ribadirlo ancora una volta: se nessuno è in grado di smentire il Commissario affermando che questo quadro in realtà già esiste, vuol dire che siamo di fronte ad una gravissima responsabilità in capo a tutti gli organi nazionali e regionali, compresa la precedente esperienza commissariale, susseguitisi in questi due decenni senza fare la cosa essenziale che deve essere fatta quando si vuole risolvere un problema: studiarlo nel dettaglio".

In quest’ottica, peraltro, non si comprende più su cosa siano basate le ipotesi di intervento messe a punto dalla commissione regionale presieduta dall’allora vicepresidente regionale Giovanni Lolli. Per l’Osservatorio, dopo tutti questi anni, è necessario agire in fretta e bene. La ricostruzione del sistema di captazione e del suo stato di manutenzione è fondamentale per capire dove e come intervenire, così come è altrettanto fondamentale che i Laboratori siano svuotati di tutte le sostanze pericolose per l’acquifero nel più breve tempo possibile, senza concedere ulteriori proroghe.

Ultima modifica il Mercoledì, 09 Settembre 2020 15:53

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