Martedì, 15 Settembre 2020 10:48

Abruzzo al 156° posto tra 238 regioni europee per livello di innovazione

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L’Abruzzo si colloca al 156° posto tra 238 regioni europee per livello di innovazione.

È quanto emerge dalle elaborazioni che il CRESA – Ufficio Studi dell’Agenzia per lo sviluppo della Camera di Commercio dell’Aquila, ha svolto sulla base del “Regional Innovation Scoreboard”, rapporto della Commissione Europea sulla performance dei sistemi innovativi delle regioni di 23 Paesi dell’Unione (insieme con Norvegia, Serbia e Svizzera), giunto nel 2019 alla nona edizione.

La graduatoria è stata realizzata sulla base di un indicatore sintetico che prende in considerazione una serie di indici specifici.

L’Abruzzo registra un indicatore pari al 69,8% del valore medio delle regioni europee per cui si colloca, insieme all’Italia in generale e alla gran parte delle regioni italiane, nel gruppo degli innovatori moderati (con indicatore sintetico compreso tra il 50% e il 90% della media europea). In particolare, l’Abruzzo, insieme alla provincia di Trento e alle regioni Liguria, Lazio, Campania, Puglia e Basilicata, si pone in una posizione intermedia tra le regioni centro-settentrionali ed alcune regioni meridionali.

La performance dell’Abruzzo rispetto alla situazione 2011 è migliorata, con il miglior risultato (+15,3) tra tutte le regioni italiane.

Nel dettaglio, gli indici specifici riguardano quattro aspetti: le condizioni strutturali, gli investimenti, le attività innovative, gli impatti.

Nell’ambito delle condizioni strutturali l’Abruzzo registra valori particolarmente bassi, rapportati sia alla media italiana che europea, relativamente alle risorse umane, cioè la percentuale di popolazione tra 25 e 34 anni che ha completato l’istruzione terziaria (laurea e dottorato) e la percentuale di popolazione tra 25 e 64 anni che svolge attività di apprendimento permanente per migliorare conoscenze e competenze.

Riguardo all’attrattività del sistema della ricerca, cioè le pubblicazioni scientifiche con coautori internazionali per milione di abitanti e le pubblicazioni scientifiche inserite tra le 10% più citate a livello Internazionale, la regione registra una situazione solo lievemente inferiore alla media europea.

Nell’ambito degli investimenti in R&D, il peso percentuale rispetto al PIL della spesa del settore privato mostra un’evidente debolezza sia rispetto all’Italia che all’Europa, mentre il valore corrispondente per il settore pubblico sembra meno attardato rispetto all’Italia e superiore alla media europea. Il peso % della spesa in innovazioni non R&D rispetto al fatturato totale delle PMI abruzzesi è particolarmente consistente sia rispetto al valore italiano che europeo.

Nell’ambito delle attività innovative è superiore alla media europea il peso delle PMI regionali che introducono innovazioni di prodotto e di processo, innovazioni di marketing e/o organizzative, innovazioni ottenute con ricerca in-house. Al contrario, costituiscono una vera debolezza il numero molto limitato di PMI che hanno innovato grazie a collaborazioni con altre imprese, di pubblicazioni in collaborazione pubblico-privato, di domande per brevetto europeo, per marchi e per disegni. Nell’ambito degli impatti dell’attività innovativa, il peso dell’occupazione nelle attività manifatturiere di medio-alto livello tecnologico e nei servizi con intensità di conoscenza mostrano un peso inferiore sia a quello italiano che europeo mentre il peso percentuale del fatturato dalla vendita di innovazioni mostra un valore allineato a quello italiano e superiore alla media europea.

Ultima modifica il Martedì, 15 Settembre 2020 14:59

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