"Dal periodo di ferragosto in poi, abbiamo ricoverato in ospedale una sessantina di persone, quasi tutte con la polmonite; per fortuna, in terapia intensiva abbiamo pochissimi pazienti, due o tre".
A fare il punto sull'emergenza covid nell'Aquilano è Alessandro Grimaldi, primario del reparto di Malattie infettive del San Salvatore.
All'indomani della chiusura di alcuni locali in città, oltre che della sede regionale dell'Arta, e dei primi tre casi di contagio riscontrati all'Università, Grimaldi - ospite della trasmissione 'Aquilani' su laQtv - ha ribadito come la sfida, in questa seconda fase, sia "convivere con il virus. Ci aspettavamo un aumento dei casi con la riapertura delle scuole e degli atenei, e tra coloro che frequentano attività al chiuso, come bar e ristoranti. Bisogna mantenere la calma: l'importante è tracciare prontamente le persone che sono entrate in contatto con i soggetti positivi".
All'Aquila, "abbiamo individuato tre o quattro focolai. Dobbiamo andare a ricostruire le catene dei contatti: molti resteranno negativi, alcuni si positivizzeranno e li terremo sotto osservazione".
Grimaldi è convinto che, al momento, non si debba ancora parlare di lockdown o chiusure selettive: "Ci troviamo in una situazione in cui non possiamo chiuderci di nuovo tutti in casa. Vanno evitate chiusure finché ce lo possiamo permettere, e lo dico contro i miei interessi. Ovviamente, se la situazione dovesse peggiorare valuteremo che cosa fare".
Intanto, gli aquilani si sono messi in fila per il tampone: ecco la situazione, stamane, davanti ai laboratori di Dante Labs.