Sul tratto abruzzese e marchigiano della A14 verrà mantenuta, anche nei prossimi mesi, la doppia corsia per senso di marcia ripristinata a fine luglio dopo i mesi da incubo vissuti a causa delle strozzature alla viabilità scattate in seguito ai sequestri disposti dalla magistratura sulle barriere di protezione di alcuni viadotti.
La disposizione è un effetto della decisione presa dal tribunale di Avellino – la cui procura aveva disposto il sequestro preventivo dei viadotti a seguito dell’indagine sulle barriere giudicate non a norma – lo scorso 5 ottobre.
La magistratura, in sostanza, ha accolto l’istanza presentata da Aspi (Autostrade per l'Italia), confermando il provvedimento che aveva già preso questa estate a fine luglio - quando, uno dopo l’altro, i viadotti finiti sotto sequestro erano stati “liberati” dal giogo dei restringimenti di carreggiata per decongestionare l’autostrada dal traffico vacanziero e che scadeva il 30 settembre.
I giudici hanno ritenuto che la soluzione proposta dalla società concessionaria per eseguire le indagini tecniche propedeutiche alla presentazione dei progetti esecutivi riuscisse a garantire la sicurezza della circolazione. La novità importante è che la nuova proroga riguarda tutti i viadotti e non ha una scadenza precisa. Sarà valida, insomma, fino a quando verrà autorizzato l’avvio vere e proprio dei lavori di sostituzione delle barriere.
La palla ora passa al ministero dei Trasporti, per l’approvazione dei progetti di sostituzione delle barriere presentati dalla società concessionaria.
I viadotti interessati dal provvedimento sono, in totale, 13. Quelli che rientrano nel tratto abruzzese della A14 sono 8, e cioè: Colonnella (tra i caselli S. Benedetto del Tronto e Val Vibrata), Vomano (tra Giulianova e Roseto), Calvano (tra Roseto e Atri Pineto), S. Maria, Cerrano e Marinelli (tra Atri Pineto e Pescara Nord), Vallelunga (tra Pescara Ovest e Pescara Sud), Fonte dei Preti (tra Lanciano e Val Di Sangro).
La soluzione proposta da Aspi e accolta dalla magistratura è quella di lavorare in orario notturno - dalle 21 alle 6 - per spostare temporaneamente gli ingombri di cantiere necessari a eseguire le indagini tecniche per il completamento dei progetti esecutivi. In questo modo, le operazioni verranno effettuate senza influire sui flussi di traffico diurni. La durata dell’intervento dovrebbe oscillare tra le 3 e le 5 settimane. Le attività di indagine sono già iniziate lunedì 12 ottobre sui viadotti Cerrano, Santa Maria e Vallelunga.
Le indagini serviranno a redigere i progetti esecutivi di sostituzione delle barriere. Per alcuni viadotti, a dire il vero, i progetti sono già stati presentati. Per quelli di Colonnella e Fonte dei Preti, sono stati depositati al Provveditorato alle opere pubbliche tra maggio e giugno mentre quello relativo al viadotto del Vomano è stato consegnato al Mit il 18 settembre. Considerando, però, che il decreto Semplificazioni appena approvato stabilisce che i progetti acquisiti dopo il 15 luglio non devono più essere trasmessi, per le verifiche tecniche, dal Mit ai Provveditorati, la procedura dovrebbe essere più spedita. Per gli altri cinque viadotti, l’iter o è ancora fermo alla fase della progettazione definitiva - sulla quale deve ancora pronunciarsi il ministero – oppure a quella immediatamente successiva (indagini strutturali e geognostiche).
Per quanto riguarda i lavori veri e propri, quelli di sostituzione dlele barriere, è impossibile dire quando inizieranno e quanto dureranno. Molto dipenderà dalla tempistica del ministero. Non bisogna dimenticare, poi, che finché i viadotti rimarranno sotto sequestro, ogni passaggio dovrà essere preventivamente autorizzato dalla magistratura.