L'ordinanza di Marco Marsilio che sospende la didattica in presenza nelle Università abruzzesi "è giunta in maniera inaspettata, non l’abbiamo concordata: questo è pacifico".
A dirlo è il rettore dell'Università degli studi dell'Aquila, Edoardo Alesse. "Il governatore ha facoltà di prendere questa decisione e l’ha presa", le parole di Alesse. Che ha poi voluto precisare come l’Università non sia chiusa: "è sospesa l’attività didattica in presenza, certo, ma le numerose altre funzioni che gli Atenei svolgono continueranno ad essere svolte nel rispetto assoluto della sicurezza di lavoratori, professori, personale tecnico amministrativo, di coloro che fanno la ricerca".
Alesse comprende le difficoltà di gestione della didattica a distanza; tuttavia, è convinto che l’Università sia un luogo sicuro: "ciò che non ha retto è quello che sta intorno, a partire dai trasporti che non hanno garantito un adeguato distanziamento, una adeguata frequenza di corse nonostante gli sforzi messi in campo dagli Enti locali. Per questo, non giudico la decisione di Marsilio, che posso ritenere anche giusta, nonostante gli sforzi messi in campo per far svolgere l’attività in presenza. Ritengo che la didattica abbia bisogno della presenza degli studenti - ribadice il rettore di Univaq - ma prendo atto di decisioni superiori".
Ieri pomeriggio si è riunita il Crua, il Comitato di coordinamento delle Università abruzzesi, alla presenza dei rettori delle università della regione. "Siamo stati consonanti su queste riflessioni: condividiamo che l’Università non è affatto chiusa, che gli Atenei sono luoghi sicuri, prendiamo atto della decisione di sospendere la didattica in presenza ma oggi invieremo una lettera al governatore Marsilio in cui rivendichiamo autonomia nella organizzazione delle altre attività universitarie che sono numerosissime, importanti, e vanno oltre la didattica frontale".
D'altra parte, "la situazione epidemiologica si sta aggravando" aggiunge Alesse ribadendo ancora, però, come la didattica in presenza sia un valore aggiunto: "gli studenti universitari non hanno bisogno soltanto di apprendere nozioni dai loro professori ma hanno necessità di stare a contatto, in maniera responsabile naturalmente, e di scambiarsi esperienze che esulano dalla formazione ma sono esperienze di vita, condivisioni di sentimenti. E poi, per L’Aquila, in particolare, l’Università è il motore trainante, l’elemento qualificante della difficile ripresa post sisma. Per questo, ci auguriamo di poter riavere presto i nostri studenti in aula".