Venerdì, 30 Ottobre 2020 09:42

L'Aquila, emergenza Covid. Grimaldi: "Situazione critica, reparto di Malattie infettive è pieno". Appello agli aquilani: "Riusciamo ancora a gestire correttamente i pazienti, terapie intensive tengono ma dateci una mano"

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"Se nella prima fase avevamo avuto un sovraccarico nell'area metropolitana di Pescara-Chieti, con questa seconda ondata la situazione si è rovesciata: le aree della regione che soffrono di più sono il teramano e l'aquilano, in particolare la città dell'Aquila dove c'è stata una crescita progressiva di ricoveri che abbiamo iniziato a notare già dai primi giorni di agosto; dalla fine di agosto, abbiamo il reparto quasi completamente pieno: attualmente, i 22 posti letto di Malattie infettive sono tutti occupati e, dunque, cerchiamo di ricoverare solo ed esclusivamente i pazienti più gravi, cioé coloro che hanno una polmonite associata a segni di insufficienza respiratoria. E' una situazione critica".

A dirlo è il primario del reparto di Malattie infettive dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila, Alessandro Grimaldi, che fa il punto della situazione al tramonto di un'altra giornata difficile per la città e il suo territorio. 

"Ogni giorno qui si fanno 120-130 tamponi: abbiamo potuto valutare, in parallelo, i pazienti che necessitavano di ricovero e coloro che, pure se positivi, non mostravano alcun sintomo; ci ha colpito, in questo senso, l'alto numero di giovani positivi asintomatici che, involontariamente, potrebbero essere stati dei super diffusori della malattia".

E a proposito di tamponi, proprio ieri si era diffuso l'allarme per la scarsa disponibilità di reagenti che avrebbe fermato i processi di tamponamento: "ho appena parlato col primario del Laboratorio analisi, in nottata dovrebbero arrivare le così dette 'plastiche', supporti di cui c'è effettivamente carenza; d'altra parte, quando c'è un sovraccarico di richieste alcuni materiali possono venire a mancare sul mercato, era già successo e credo potrà succede ancora. Alcuni tamponi in queste ore sono stati inviati a Pescara, per essere processati: da domani (oggi per chi legge, ndr), dovremmo essere in grado di riprendere la nostra attività a pieno regime: almeno, me lo auguro".

Grimaldi ribadisce che fare tamponi in assenza di sintomi riconducibili al covid è sostanzialmente inutile, "a meno che non lo si fa per la certezza di essere entrati in contatto con un positivo"; tuttavia, è tra coloro che sostiene sia meglio fare un tampone in più che uno in meno, in presenza di sintomi anche lievi: "credo che chi manifesti dei sintomi riconducibili al covid non debba stare a casa per troppo tempo senza una diagnosi e senza una terapia".

In questo senso, si è tenuta mercoledì una call patrocinata dall'Ordine con i Medici di medicina generale per definire linee generali di terapia da poter adottare a casa: "i pazieni che non presentino insufficienze respiratorie gravi possiamo gestirli a casa, per tempo, senza farli arrivare in ospedale dove il numero di posti letto è oggettivamente limitato". 

D'altra parte, "nessuna struttura ospedaliera è attrezzata per poter far fronte ad una pandemia" aggiunge Grimaldi; "certo, ci si può preparare al meglio: per esempio, nel nostro reparto abbiamo cercato di mettere su apparecchiature aggiuntive come monitor e respiratori che ci sono state messe a disposizione; altro non siamo riusciti a fare - la sottolineatura amara - anche perché questa seconda ondata ha sorpreso anche noi: pensavamo che il nostro territorio potesse essere risparmiato, come nella prima fase, non è andata così".

Ed ora c'è da stringere i denti. 

"Sono state adottate misure restrittive ora con l'auspicio che si possa riaprire gradualmente nel periodo di Natale, è il desiderio di tutti; non sarà un Natale normale, non è questa la prospettiva, ma la speranza è che si possa tornare in qualche locale, con le dovute cautele, che si possano fare liberamente degli acquisti. E' una speranza, appunto, più che una certezza", ribadisce Grimaldi; "purtroppo, la situazione evolve verso una fase sfavorevole, c'è una crescita esponenziale dei contagi, e alcuni sostengono che il picco potremmo toccarlo solo alla fine di novembre. Vediamo: l'auspicio è che le misure restrittive introdotte rallentino la diffusione del virus; me lo auguro, sperando si possa tornare a vivere meglio in attesa del vaccino".

Sperando si possano riaprire le scuole superiori, prima di tutto: "sono tra coloro che ritengono che le scuole dovrebbero essere l'ultima cosa da chiudere. La scuola ha mostrato una straordinaria capacità organizzativa: il problema è legato al prima e al dopo, ai trasporti in particolare che hanno mostrato pericolose tendenza agli assembramenti. Questo potrebbe essere stato il punto critico. Diciamoci la verità: chiudere le scuole è una sconfitta per tutti. Tuttavia, la salute pubblica viene prima di tutto e, dunque, ben venga - per il momento, e ci auguriamo per poco tempo - la didattica a distanza".

In conclusione, Grimaldi si rivolge agli aquilani: "dateci una mano. Per fortuna, riusciamo ancora a gestire correttamente, e non in affanno, i nostri pazienti: ciò ci consente, come era già accaduto nella prima fase, di avere un basso tasso di letalità legato alla malattia; non abbiamo un grave sovraccarico sulle rianimazioni, riusciamo a diagnosticare prima la malattia e intervenire con terapie efficaci. Ma abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti: dunque, l'invito è a rispettare le solite indicazioni - distanziamento personale, uso dei dispositivi di sicurezza individuali, igiene personale - e a tenere comportamenti sobri: circoliamo solo il minimo indispensabile". 

Ultima modifica il Venerdì, 30 Ottobre 2020 11:16

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