Venerdì, 30 Ottobre 2020 17:20

Coronavirus, i dati nazionali del 30 ottobre: oltre 31mila casi su più di 215mila tamponi. Morti +199 e terapie intensive +95

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Nuovo record di contagi da Coronavirus in Italia: sono 31.084 i casi giornalieri alle 17 di venerdì 30 ottobre su oltre 215mila tamponi, con un numero stabile di decessi (+199), mentre i malati in terapia intesiva aumentano di 85.

«L’Rt nazionale è ancora in crescita intorno a 1,7. Il valore di incidenza nel nostro Paese è pari a circa 280 casi positivi per centomila abitanti». Lo ha dichiarato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, durante la conferenza stampa di oggi 30 ottobre, con riferimento al periodo 8-21 ottobre 2020. «Nelle ultime settimane l’età mediana dei malati di Covid è in crescita. I deceduti per coronavirus hanno generalmente più di 80 anni, quelli con meno di 50 anni sono l’1%» ha aggiunto Brusaferro.

Si riscontrano valori di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle Regioni/PA italiane, con valori superiori a 1,5. Lo rileva il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

L'epidemia in Italia è in “rapido peggioramento” e ancora compatibile con uno scenario di tipo 3 ma in evoluzione verso uno scenario di tipo 4. Si segnala che in alcune Regioni italiane la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4 con rischio di tenuta dei servizi sanitari nel breve periodo. Si conferma pertanto una situazione “complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose Regioni/PA italiane”. Lo brileva il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

Rischio alto per 11 regioni, 5 già in scenario 4

Sono 11 le regioni classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata di SARSCoV-2 e 4 regioni (Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte) più la provincia di Bolzano sono nello scenario 4. Delle 11 regioni, 5 sono considerate a rischio alto a titolo precauzionale ma il dato non è attendibile perché la sorveglianza è insufficiente al momento della valutazione. Altre 8 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Quelle a rischio alto sono l'Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Toscana, la Valle d'Aosta e il Veneto.

Zaia, in Veneto +3.000 positivi ma 30mila tamponi

«Abbiamo 3.000 positivi in più. Abbiamo una crescita esponenziale, che è giustificata non solo dall'infezione presente, però è vero che l'alta quota di positivi che intercettiamo è in una fase di test importante, sui 30 mila tamponi al giorno». Lo ha detto ai giornalisti il presidente del veneto Luca Zaia. «I dati però - ha precisato - ci dicono che i positivi sul totale dei tamponi rispetto a marzo sono la metà. Non giustifico nulla, ma questi sono i numeri. L'esperienza ci dice che il 98% dei positivi a domicilio sono asintomatici».

I nuovi casi sono, secondo il bollettino regionale, 3.012: così il numero totale di infetti dall'inizio dell'epidemia sale a 54.256. Si contano anche 17 vittime, per un dato complessivo di 2.388 morti. I numeri più preoccupanti arrivano però dalle terapie intensive, dove ora vi sono 122 malati, 20 più di ieri, mentre il dato dei ricoveri nei reparti non critici, 877 (+18) è meno marcato.

Balzo casi in Toscana, + 2.765

Balzo dei nuovi casi in Toscana: nelle ultime 24 ore ne sono stati registrati ben 2.765 in più - età media 45 anni circa - a fronte dei 1.966 conteggiati ieri, per un aumento pari al 7,1%. Il precedente record giornaliero era stato il 26 ottobre, con 2.171 casi. Ci sono stati anche 10 altri decessi, 7 uomini e 3 donne, età media 83,3 anni. In totale da inizio epidemia si contano 41.723 contagi e 1.320 decessi. Con oggi la Toscana scala un altro posto nella classifica della numerosità di casi, diventando 8/a con circa 1.119 contagi per 100.000 abitanti: era decima fino al 19 ottobre. Aumentano anche i tamponi eseguiti: hanno raggiunto quota 1.074.698, 17.834 in più rispetto a ieri, superando il traguardo indicato dal presidente della Toscana Eugenio Giani di 17.500 tamponi giornalieri. ieri erano stati 15.594. Su 10.964 soggetti testati (escludendo i tamponi di controllo), il 25,2% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 26.420, +10,2% rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.160, + 67 rispetto a ieri, di cui 153 in terapia intensiva. 16 in più). I guariti crescono del 2,2% e raggiungono quota 13.983 (33,5% dei casi totali). Complessivamente 25.260 persone sono in isolamento a casa poiché presentano sintomi lievi o non ne hanno. Altre 29.639 sono isolate perchè contatti di positivi.

Umbria, nuovo record casi ma si fermano ricoveri

Fanno registrare una nuova impennata i nuovi casi giornalieri di Covid in Umbria nell'ultimo giorno, 729 contro i 694 di ieri, 9.696 totali, a fronte dei quali però corrisponde un aumento minino (non accadeva da settimane) dei ricoverati in ospedale, passati da 301 a 302 e da 41 a 42 in intensiva. Emerge dai dati aggiornati della Regione. Ci sono però altri due morti, 121, e 132 guariti, 3.404, con gli attualmente positivi passati da 5.576 a 6.171. Analizzati nell'ultimo giorno 3.487 tamponi, 294.451 dall'inizio della pandemia.

Marche, 524 positivi su 1.968 nuove diagnosi

Pesante anche nell'ultima giornata il bilancio dei positivi nelle Marche: sono 524 quelli riscontrati sulla base di 1.968 (26,6%) dopo il nuovo picco del giorno precedente (686 su 2.372; 28,9%). Lo comunica il Servizio sanità della Regione: in 24 ore testati 3.565 tamponi tra cui 1.597 nel percorso guariti. Ancona è ancora la provincia con il maggior numero di casi (220), seguita da Macerata (117), Ascoli Piceno (62), Fermo (49), Pesaro-Urbino (44); 32 arrivano da fuori regione. I controlli scaturiscono da soggetti sintomatici (71), da contatti in setting domestico (99), contatti stretti di casi positivi (134), in setting lavorativo (12), in ambienti di vita/divertimento (34), in setting assistenziale (6), in setting scolastico/formativo (15) e da screening percorso sanitario (10). Per altri 143 casi sono in corso le indagini epidemiologiche.Ci sono 15 ricoverati in più nelle Marche per Covid-19: nell'ultima giornata sono passati da 286 a 301. Stabile il dato dei pazienti in Terapia intensiva (39) e in sensibile aumento di quelli in Sub intensiva (da 52 a 81, +29) mentre calano i degenti in reparti non intensivi (da 195 a 181, -14). Cresce anche il numero di ospiti di strutture territoriali (da 78 a 96, +18; 48 nella Rsa di Campofilone, 14 a Chiaravalle e 34 a Galantara). Superano i 5mila i positivi in isolamento domiciliare (da 4.850 a 5.340; 5.641 la somma di positivi e ricoverati in isolamento). In calo invece i soggetti isolati in casa per contatto (da 9.524 a 9.478). I ricoverati in Intensiva sono assistiti negli Ospedali Riuniti di Ancona (18), a San Benedetto del Tronto (8), Marche Nord (8), Covid Hospital Civitanova Marche (3), Jesi e Inrca (uno ciascuna). Per i pazienti in Terapia intensiva si segnalano i primi dieci ricoveri di questo tipo al Covid Hospital di Civitanova Marche e i nuovi 12 a Fermo.

Nuovo aumento in Puglia, 791 casi e 7 decessi

Oggi in Puglia sono stati analizzati 5.591 test per l'infezione da Covid-19 e sono stati registrati 791 casi positivi. I decessi sono sette. Si tratta di un incremento di contagi rispetto ai 716 riscontrati ieri su 7.083 test. I nuovi casi sono stati rilevati 302 in provincia di Bari, 41 in provincia di Brindisi, 127 nella provincia Barletta-Andria-Trani, 171 in provincia di Foggia, 41 in provincia di Lecce, 103 in provincia di Taranto. Sette casi riguardano residenti fuori regione. I decessi sono avvenuti 6 nella provincia di Foggia, 1 in provincia di Bari. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 550.266 test, 6.448 sono i pazienti guariti, 10.699 sono i casi attualmente positivi.

7 morti e 298 nuovi positivi in 24 ore in Sardegna

Sono 9.106 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall'inizio dell'emergenza. Nell'ultimo aggiornamento dell'Unità di crisi regionale si registrano 298 nuovi contagi, 183 rilevati attraverso attività di screening e 115 da sospetto diagnostico. Sette invece le vittime, per un totale di 214. Si tratta di due uomini di 73 e 83 anni residenti nel nord Sardegna, di un uomo e una donna di 63 e 82 anni della Città Metropolitana di Cagliari, di un uomo e una donna di 92 e 85 anni del sud Sardegna e di una donna di 82 anni della provincia di Oristano. In totale sono stati eseguiti 264.292 tamponi con un incremento di 3.198 test. Salgono i paziente ricoverati in ospedale: 323 (+1) nei reparti non intensivi e 40 (+1) in quelli intensivi. Le persone in isolamento domiciliare sono 5.458. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 3.031 (+32) pazienti guariti, più altri 40 guariti clinicamente. Sul territorio, dei 9.106 casi positivi complessivamente accertati, 1.796 (+51) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 1.466 (+50) nel Sud Sardegna, 776 (+44) a Oristano, 1.208 (+61) a Nuoro e 3.860 (+92) a Sassari.

In Basilicata 131 nuovi positivi e un'altra vittima

Centotrentuno dei 1.826 tamponi esaminati nelle ultime 24 ore in Basilicata sono risultati positivi: lo ha reso noto la task force regionale, aggiungendo che per il coronavirus è morta un'altra persona (ora sono 48, in totale, le vittime dell'epidemia in regione). I lucani “attualmente positivi sono 1.220” e 620 i guariti. Negli ospedali di Potenza di Matera sono ricoverate 81 persone e sette di loro sono in terapia intensiva. Dall'inizio dell'emergenza, in Basilicata sono stati analizzati 102.296 tamponi, 99.915 dei quali sono risultati negativi.

In altre 3 regioni l'esercito collabora per i tamponi

Continua l'impegno del personale e delle strutture della Difesa per incrementare la capacità giornaliera del Paese per effettuare tamponi. Oggi schierati nel Lazio 19 DriveThrough Difesa dell'Operazione Igea, 3 in Umbria e 5 nelle Marche. “La Difesa è impegnata, senza sosta, al fianco dei cittadini in questa emergenza” ha affermato il Ministro della Difesa Lorenzo Guerin aggiungendo: “il personale militare, con grande senso dello Stato e delle Istituzioni, sta operando in tutta Italia sotto il coordinamento dello Stato Maggiore della Difesa e del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI), in sinergia con il Dipartimento della Protezione Civile e con il Ministero della Salute”.

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