Roberto Testa sotto assedio.
Il manager della Asl 1, nominato dalla giunta Marsilio, è finito nel mirino per la gestione dell'emergenza coronavirus che, in provincia dell'Aquila, sta mettendo in crisi il sistema sanitario.
E sia chiaro, a contestare la gestione di Testa non è soltanto il Partito democratico dell'Aquila che, ieri, ha tenuto una conferenza stampa davanti la sede della direzione generale in via Saragat per chiedere il commissariamento dell'Azienda sanitaria locale.
Si è mosso anche il sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio che, in una lettera inviata allo stesso Testa e al direttore sanitario Sabrina Cicogna, ha denunciato come ieri, al pronto soccorso della città, sostavano venti pazienti covid positivi, alcuni anche da vari giorni, "per mancanza di posti letto"; altri sette - ha aggiunto - "sostano all’esterno nei mezzi propri o nelle ambulanze in attesa di essere sottoposti a tampone".
Il personale sanitario del pronto soccorso e dell’unità del 118 - ha proseguito Di Pangrazio - "unitamente a tutti gli altri operatori sanitari, sono sottoposti a grave stress, esposto a rischio di infezione e a un sovraccarico emotivo, dovendo provvedere sia all’assistenza di tali pazienti che all’attività ordinaria. In questa situazione emergenziale, si rileva una incomprensibile gestione delle risorse umane (personale trasferito da Avezzano a L’Aquila e da Sulmona ad Avezzano), nonché una inspiegabile lentezza nella necessaria individuazione di nuovi spazi come strutture sanitarie idonee (si pensi al P.O. di Tagliacozzo e al Presidio di Pescina); nell’allestimento di moduli ospedalieri e/o ospedali da campo nei quali concentrare i pazienti covid; nel reperimento di personale medico ed infermieristico, eventualmente ricorrendo ad assunzioni dirette mediante incarico di lavoro autonomo di congrua durata".
C'è poi la cronica carenza di dispositivi di protezione individuale agli operatori sanitari, nonché la mancata effettuazione dei tamponi al personale; "risulta, inoltre, che anche all’interno di altri reparti del P.O. di Avezzano siano presenti persone affette da covid, con l’impossibilità per il personale sanitario di garantire la sicurezza e le giuste terapie a tutti i pazienti, tanto da prospettarsi il rischio di chiusura degli stessi (vedasi reparto di Medicina Interna)".
Per questi motivi, Di Pangrazio ha chiesto alla Regione di individuare una figura dirigenziale cui 2conferire poteri gestionali e con un budget di spesa tale da poter sopperire alle esigenze sanitarie di tutto il bacino della Marsica": di fatto, è la richiesta di un commissariamento. Il sindaco di Avezzano chiede anche che "i reparti come geriatria e lunga degenza, oggi pressoché vuoti, siano spostati presso il P.O. di Tagliacozzo o di Pescina, così da poter aumentare nell’Ospedale Civile di Avezzano i numeri di posti letto disponibili; inoltre che, al fine di supportare il Dipartimento di Prevenzione nel tracciamento dei contatti oramai da tempo perso, la Asl si avvalga se necessario di cooperative".
Più chiaro di così
Ma anche nel centrodestra inizia a serpeggiare un certo malumore nei confronti dell'azione del manager della Asl 1.
A quanto appreso da newstown, il sindaco dell'Aquila - nonché presidente del Comitato ristretto dei sindaci - Pierluigi Biondi avrebbe inviato a Roberto Testa una nota per chiedere alcuni dati e chiarimenti in data 23 ottobre: a ieri, il primo cittadino non avrebbe ancora avuto risposta. E c'è chi denuncia una scarsa presenza del manager, chiuso in una sorta di 'torre di avorio' e incapace con la sua struttura di comunicare, in una fase così delicata come quella che stiamo vivendo.
Ed in effetti, dinanzi alle critiche - anche feroci - delle forze di opposizione in Regione e provincia, ad oggi non si sono alzate voci in difesa dell'operato del manager, di nomina politica, che pare sempre di più un 'corpo estraneo'. E che potrebbe 'pagare' per colpe sue e per colpe di altri.