Mercoledì, 04 Novembre 2020 11:29

Primi segni di chiusura: alcuni corrieri non consegnano nell'Aquilano

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E’ stato firmato nella notte il dpcm che introduce ulteriori misure restrittive modulate per aree di rischio; nelle prossime ore, il paese verrà diviso in tre aree - rossa, arancione e verde - in base alla gravità e all'andamento della curva di contagio, con misure diversificate a seconda degli scenari di rischio.

Nella zona rossa dovrebbero finire Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige Campania e Valle d'Aosta che vivranno un lockdown simile a quello di primavera; Puglia, Liguria e Veneto sembrerebbero destinate a diventare zona arancione. In zona verde tutte le altre, Abruzzo compreso dove entreranno in vigore i provvedimenti già annunciati, dalla chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi al coprifuoco alle 22, fino alla riduzione della capienza dei mezzi de trasporto pubblico al 50% e alla didattica a distanza nelle scuole superiori.

Saranno i criteri "scientifici e oggettivi" dell’Istituto superiore di Sanità a fare da guida nell’adozione caso per caso delle azioni di contenimento dell’epidemia.

Le disposizioni del Dpcm si applicheranno dal 5 novembre al 3 dicembre 2020.

Sta di fatto che i primi segni di chiusura iniziano ad essere percepibili nella vita quotidiana, anche in provincia dell’Aquila.

Un caso, tra gli altri.

Una importante società di spedizioni, attiva in 45 paesi del mondo, sta comunicando ai clienti che quasi tutti i comuni della provincia dell’Aquila, tra cui il capoluogo, da ieri sono inibiti per l’emergenza sanitaria, significa che non verranno più effettuate le consegne fino a data da destinarsi. A quanto ci è dato sapere, altre società stanno assumendo le stesse decisioni.

Non era accaduto neanche nei giorni del lockdown di primavera.

Staremo a vedere fino a quando resteranno in vigore le restrizioni.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 04 Novembre 2020 14:30

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