Sono 30.550 i nuovi positivi al Coronavirus alle 17 di mercoledì 4 novembre, in crescita di 2.306 unità rispetto ai 28.244 registrati ieri. I casi totali in Italia dall'inizio della pandemia arrivano così a quota 790.377.
Nelle ultime 24 ore le vittime accertate, secondo i dati diffusi congiuntamente dal ministero della Salute e Protezione Civile, sono state 352 (ieri erano 353), numero che porta il totale dei decessi dovuti alla pandemia rilevati da febbraio a 39.764 unità.
Gli attualmente positivi conteggiati dalle autorità sanitarie nel nostro Paese sono 443.235 (ieri ammontavano a 418.142). Il dato, per diverse ragioni, con il passare dei giorni è sempre meno indicativo dell'andamento complessivo del contagio, a differenza del quadro ospedaliero che emerge dai numeri relativi ai ricoveri. I ricoverati con sintomi sono 22.116 (erano 21.114), quelli ricoverati nei reparti dio terapia intensiva 2.292 (2.225).
Le persone sottoposte a isolamento domiciliare sono 418.827 (394.803). I soggetti dichiarati guariti, secondo l'ultima rilevazione, sono 5.103 (6.258), per un totale di 307.378. I dati contenuti nel bollettino quotidiano del ministero della Salute si basano su un totale crescente di tamponi effettuati, 211.831,a fronte dei 182.287 del 3 novembre e dei 135.731 processati il giorno precedente, lunedì 2 novembre. Il totale dei tamponi effettuati dall'inizio del monitoraggio giornaliero è salito a 16.497.767, e il totale dei casi testati a 10.021.035.
Brusaferro (Iss): alcune regioni oltre soglia ricoveri
“Quello dei ricoveri con sintomi è un numero che sta crescendo e merita attenzione” e “lo stesso vale per le terapie intensive”. Rispetto all'occupazione dei posti letto in degenza ordinaria di aria medica, “alcune regioni hanno superato il cut-off, altre no ma sono vicine”. A fare il punto rispetto alla resilienza del sistema, ovvero la capacità di dare risposta a chi sviluppa i sintomi, è stato il presidente dell'Istituto superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante l'audizione in Commissione Affari Sociali della Camera. Il significato dei cut-off, ovvero dei valori soglia definiti dal ministero della Salute, è che se abbiamo “oltre il 40% di occupazione dei letti di area medica per patologie Covid vuol dire che dobbiamo riprogrammare le attività sanitarie dilazionabili per altre patologie, così da trovare posto e dare priorità ai pazienti con Sars-cov-2”.
Ippolito (Spallanzani): con questi numeri misure indispensabili
“Con questi livelli di circolazione del virus, le misure non sono raccomandate ma indispensabili”, non esiste una che va bene per tutti, “vanno viste nella pratica”, ma “serve coraggio di fare scelte”. Il direttore scientifico dell'Istituto per le Malattie infettive Spallanzani, Giuseppe Ippolito, ha commentato così ad Agorà su Rai 3, le misure introdotte dal Dpcm appena firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “I dati di ieri, con 130 morti in più del giorno precedente, - ha precisato - sono un aspetto preoccupante, anche se rispettano una situazione di giorni precedenti. Dall'altro lato, abbiamo avuto un numero importante di tamponi che conferma come attorno al 15% di persone testate sono positive”.