Venerdì, 27 Novembre 2020 12:52

Screening in provincia dell'Aquila e attività di testing a livello regionale

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E' stata avviata oggi, in 14 comuni, la campagna per lo screening di massa con test antigenici rapidi in provincia dell'Aquila.

I test vengono sottoposti, in queste ore, su base gratuita e volontaria ai cittadini di Castel di Sangro, Cerchio, Gioia dei Marsi, Luco dei Marsi, Magliano dei Marsi, Montereale, Ortucchio, Pescocostanzo, Rocca Pia, San Benedetto dei Marsi, San Vincenzo Valle Roveto, Scoppito, Tione degli Abruzzi e Trasacco. Nei prossimi giorni si procederà con gli altri comuni, fino ai più grandi, L'Aquila in particolare, dove lo screening dovrebbe svolgersi nel fine settimana del 4, 5 e 6 dicembre. Ma comunicazioni ufficiali non sono ancora arrivate. 

Possono partecipare alla campagna i cittadini con età maggiore di 6 anni che non sono inseriti nel programma di tracciamento ASL, che non siano, cioè, accertate positive, in isolamento fiduciario, in isolamento domiciliare, o che si siano sottoposti a test nei giorni scorsi.

L’obiettivo è quello di individuare con questo ‘setaccio’, in maniera precoce, il maggior numero possibile di positivi al Covid per procedere al loro isolamento, mettendo in sicurezza il resto della popolazione riducendo drasticamente la circolazione dei soggetti contagiosi. Per questo, l'invito ai cittadini dei comuni della provincia è di sottoporsi al test.

La procedura per effettuare il tampone antigenico rapido è identica a quella del tampone molecolare, sebbene possa risultare meno invasiva per il fatto che il cotton fioc è più corto e più sottile: la bacchettina di plastica col cotone in punta viene infilata nel naso e nella gola del paziente per raccogliere del muco; viene poi posata in una provetta dove è contenuto del liquido che distrugge il virus lasciando integre le frazioni proteiche - gli antigeni - presenti sulla superficie virale, che vengono poi trasferite su un supporto solido, di solito bianco. A quel punto, vengono messe in contatto con un reagente che si lega alle proteine del coronavirus portando con sé un colorante nero che fa apparire la sbarretta che vediamo nel test, qualora sia positivo.

Il vantaggio è la facilità d'esecuzione, la rapidità del risultato, l'economicità. Il difetto, invece, è la minore sensibilità rispetto al tampone molecolare; tuttavia, potrebbe essere considerato un pregio poiché vengono individuati soltanto i soggetti più contagiosi. Altro difetto è che i test disponibili non sono tutti efficaci allo stesso modo, sebbene siano abbastanza attendibili: possono esserci dei falsi positivi o dei falsi negativi. Per questo, in caso di positività si deve effettuare un tampone molecolare per confermare la diagnosi.

L'avvio della campagna in provincia dell'Aquila ha creato qualche confusione considerato che, nel frattempo, la Regione ha aumentato - e annunciato, a mezzo stampa - la capacità di testing messa in campo sul territorio per contrastare la diffusione del Covid 19.

E allora, proviamo a fare chiarezza. 

Come detto, lo screening in provincia dell'Aquila - e per il momento solo nei comuni della provincia dell'Aquila - è su base volontaria: possono sottoporsi a test, lo ribadiamo, tutti i cittadini con età maggiore di 6 anni che non sono inseriti nel programma di tracciamento ASL, che non siano, cioè, accertate positive, in isolamento fiduciario, in isolamento domiciliare, o che si siano sottoposti a test nei giorni scorsi.

A livello regionale, invece - ed ovviamente, anche in provincia dell'Aquila - tutti i laboratori analisi pubblici e privati potranno eseguire i test sierologici quantitativi e i test antigenici sulle categorie di cittadini definite a rischio. I test saranno gratuiti per operatori sanitari, forze dell'ordine, genitori di studenti di età compresa tra 0 e 18 anni (e maggiorenni se frequentanti scuola secondaria secondo ciclo), studenti stessi, i loro fratelli e sorelle, nonché gli ulteriori familiari conviventi. Sono beneficiari inoltre gli assistiti che frequentano corsi universitari, aventi l'assistenza sanitaria di base in Regione, nonché donne e bambini presi in carico dai centri anti violenza e case rifugio.

Per accedere al test – a carico del servizio sanitario regionale - basterà semplicemente esibire una autocertificazione.

Tutti coloro non compresi in queste categorie potranno comunque sottoporsi a pagamento al test.

Per casi di sospetto clinico, invece, sarà necessaria l’impegnativa del medico curante con il codice di esenzione ticket.

I risultati dei test dovranno essere obbligatoriamente inseriti dai laboratori nella piattaforma informatica della Regione, al fine di uniformare il tracciamento dei contatti e dei casi positivi. Agli stessi laboratori è espressamente vietato eseguire prelievi eludendo l’utilizzo dell’applicativo di tracciatura tamponi. In sostanza, al cittadino che si sottopone al test - dopo la misurazione della temperatura corporea da parte dell'operatore sanitario (per temperature superiori a 37,5° non sarà possibile far eseguire il test) - saranno consegnati moduli di informazione e consenso al test. L'operatore sanitario, accedendo quindi ad una piattaforma regionale dedicata, registra i dati riferiti al soggetto su un'apposita scheda da compilare.

In caso di esito positivo dell'esame, l'utente ha l'obbligo di contattare immediatamente il proprio medico di medicina generale o pediatra di libera scelta e di rispettare le norme legate al distanziamento sociale, ponendosi in isolamento allo scopo di sottoporsi, entro le 48 ore dalla prescrizione medica, al test molecolare in una delle sedi dedicate presenti sul territorio della propria Asl di residenza.

Non solo.

Anche i medici di medicina generale, su tutto il territorio regionale, potranno eseguire i test antigenici rapidi nei propri ambulatori o nelle sedi che verranno indicate dalle quattro Asl abruzzesi; le aziende sanitarie - per coloro che opteranno per il non utilizzo del proprio studio - potranno individuare sedi fisse o mobili per l'esecuzione dei test, anche in collaborazione con la Protezione civile, i comuni o gli enti del Terzo Settore.

Gli accessi da parte degli assistiti saranno regolamentati dai medici stessi, attraverso prenotazione e solo dopo il triage telefonico. In caso di necessità, sarà possibile anche eseguire il test al domicilio del paziente.

Nel caso di propri assistiti, potranno essere sottoposti a test antigenico i contatti stretti asintomatici di un paziente covid, individuati dallo stesso medico di medicina generale oppure individuati e segnalati dal Dipartimento di Prevenzione, e i casi sospetti di contatto che il medico di medicina generale si trova a dover visitare. Nelle strutture Asl, invece, potranno essere sottoposti anche assistiti di altri medici di medicina generale, che siano ad esempio contatti stretti asintomatici allo scadere dei 10 giorni di isolamento inseriti in una lista trasmessa dal Dipartimento di Prevenzione.

In caso di esito positivo del test antigenico, sarà informato il Dipartimento di Prevenzione della Asl, che disporrà l'isolamento domiciliare del paziente e il successivo tampone molecolare di conferma. 

Ultima modifica il Venerdì, 27 Novembre 2020 16:14

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