Venerdì, 27 Novembre 2020 17:19

Autostrade, annullato il sequestro di 26 milioni a Strada dei Parchi

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Il Tribunale del Riesame di Teramo ha annullato interamente il sequestro, deciso nell’ambito dell'inchiesta sulla sicurezza dei viadotti, di ingenti fondi dei dirigenti che si sono avvicendati negli ultimi undici anni alla guida di Strada dei parchi e, per la maggior parte (21,8 milioni di euro circa su un sequestro dal valore di 26,7 milioni circa), il sequestro dei fondi delle sue società.

A comunicarlo è il Gruppo Toto che, in una nota, si dice soddisfatto dell’ordinanza del Tribunale del Riesame di Teramo che “conferma quanto sempre sostenuto dal Gruppo in merito alle infondate accuse formulate”.  

“È un passo importante che restituisce verità a ricostruzioni mediatiche scorrette, fantasiose e gravemente lesive dell’immagine e dell’operato del Gruppo Toto e dei propri amministratori - prosegue la nota della società - Il provvedimento del Tribunale, andando al di là di ogni clamore mediatico evidentemente ricercato in tutti i modi, conferma che le accuse che hanno portato al provvedimento di sequestro dei fondi alla Toto Costruzioni, alla Toto Holding e agli amministratori e dirigenti delle società si basavano su presupposti errati, ed è questo che oggi è emerso con chiarezza: è stata infatti ribadita la piena legittimità dell’assegnazione dei lavori alla Toto Costruzioni”.

“Basti ricordare che è stato contestato l’affidamento di appalti ad altra Società del Gruppo, mentre le norme prevedono espressamente che le società che hanno ottenuto l’affidamento della concessione a mezzo procedura pubblica (cosiddetta gara) non sono obbligate ad affidare gli appalti a terzi, in modo da garantire la realizzazione in tempi e costi certi delle opere di completamento e di ammodernamento dell’autostrada. Appunto, come nel caso di Strada dei Parchi Spa, una delle quattro concessionarie italiane ad aver ottenuto la concessione a seguito di bando pubblico. Tanto, in conformità alla normativa europea vigente”.

Resta aperta la questione relativa alla legittimità dell’utilizzo dei fondi pubblici destinati, con legge del Parlamento e d’intesa con il Ministero, alla realizzazione delle misure urgenti per messa in sicurezza anti-sismica di A24 e A25.  “Non si può che ribadire che i lavori di manutenzione delle autostrade A24 e A25 sono stati finanziati per la gran parte dalla Concessionaria Strada dei Parchi - la versione del Gruppo Toto.

“Dei 170 milioni necessari - aggiunge la società - 112 sono stati a carico di Strada dei Parchi e 58 milioni da fondi pubblici previsti da una legge, la n.205/2017, che in maniera puntuale ha individuato la destinazione e gli interventi da eseguire con quegli stanziamenti.”

“E quindi Strada dei Parchi, certa di aver operato nel pieno rispetto della normativa e con assoluta regolarità, non condivide il mancato dissequestro che la riguarda. Resta in attesa del deposito delle motivazioni del provvedimento per valutare l’opportunità di un ricorso in Cassazione. Il Gruppo, anche alla luce del provvedimento odierno, continuerà lungo la strada intrapresa: garantire un collegamento sicuro, sostenere lo sviluppo del territorio e assicurare la continuità di centinaia di posti di lavoro”, conclude la nota.

Acerbo: “Inquietante il silenzio della politica”

“Il dissequestro da parte del Tribunale del Riesame ha causato un comprensibile entusiasmo dell'ufficio stampa del Gruppo Toto. Il comunicato del gruppo però cerca di trasformare il dissequestro in assoluzione rispetto alle questioni poste in luce da esposti e dalle varie inchieste aperte”.

Lo afferma in una nota il segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea Maurizio Acerbo.

Però una cosa va detta: Toto canta vittoria perché la politica - di centrodestra e centrosinistra - ha consentito ai concessionari privati di auto-assegnarsi i lavori di manutenzione - sottolinea Acerbo - Una normativa contraria alle regole comunitarie che ha consentito ai concessionari come Toto di fare affari due volte: con i costosissimi pedaggi e con i lavori che si autoaffida”.

Il risultato, evidenzia ancora Acerbo, “è che vediamo sempre lavori in corso per i quali Toto ha avuto pure la faccia tosta di chiedere soldi pubblici mentre i viadotti sono in stato di evidente degrado come dimostrano montagne di immagini e diverse relazioni tecniche ministeriali e delle procure. Attendiamo che siano note le motivazioni del riesame e intanto ringraziamo i magistrati che stanno lavorando per fare luce sulla gestione delle nostre autostrade e il Forum H20 che ha presentato esposti”.

“Certo il silenzio della politica abruzzese e nazionale è inquietante e non incoraggia certo chi deve indagare su un potente gruppo con relazioni ramificate in tutti i palazzi del potere. Per quanto ci riguarda - conclude Acerbo - il fallimento dell'affidamento ai privati è palese a prescindere dalle vicende giudiziarie. La gestione delle autostrade deve tornare pubblica”.

Ultima modifica il Venerdì, 27 Novembre 2020 18:54

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