Giovedì, 03 Dicembre 2020 11:21

Riapertura Scuole, la Cgil scrive ai ministri a Azzolina e Speranza

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La Cgil e la Flc nazionale, attraverso i segretari confederali Francesco Sinopoli e Rossana Dettori, hanno scritto una lettera al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, e della Salute Roberto Speranza, elencando gli interventi necessari per la riapertura della scuola in presenza.

La riportiamo qui di seguito.

Gentilissimi Ministri,

scriviamo a voi quali responsabili politici preposti alla tutela di due fondamentali diritti dei cittadini del nostro Paese: istruzione e salute.

L’attuale fase di espansione del contagio sta travolgendo, purtroppo, il funzionamento delle nostre scuole nonostante i protocolli d’intesa tra Governo e Organizzazioni Sindacali per la ripresa delle attività formative, a partire da settembre, in sicurezza e in presenza.

Come Cgil abbiamo espresso, da mesi, l’assoluta necessità di garantire l’attività in presenza, quale elemento ineludibile della relazione educativa e del rapporto insegnamento- apprendimento.

L’incredibile sforzo compiuto della scuola militante - quella fatta di lavoratrici e lavoratori che con un lavoro incredibile fin dall’estate hanno operato, giorno per giorno, per adeguare gli ambienti educativi all’accoglienza degli studenti secondo i protocolli individuati dal CTS – rischia, di essere vanificato per le seguenti ragioni.

Innanzitutto abbiamo assistito all’incapacità di tenuta del sistema sanitario nelle regioni in termini di risorse, di tracciamento dei contagi e di tempestività di intervento.

Il quadro è poi peggiorato per le gravi omissioni riguardo al rafforzamento o alla costituzione di un trasporto scolastico dedicato.

Infine si è registrato il disordine istituzionale del sistema delle autonomie del nostro Paese che - complice la mancanza di un centro di coordinamento sia a livello nazionale che regionale, sia la mancanza di rispetto dell’autonomia scolastica e spesso didattica – ha favorito in alcune Regioni discutibili interventi fuori del proprio perimetro di competenza in tema di didattica a distanza.

Tutto ciò ha reso un rebus irrisolvibile la conciliazione del diritto all’istruzione con il diritto alla salute e alla sicurezza sul posto di lavoro.

Al crescere dei casi di contagio nelle scuole – inserite, ormai, anch’esse nella classifica Inail sui settori lavorativi soggetti agli infortuni sul lavoro - parimenti va aumentando la preoccupazione dei lavoratori e delle famiglie. Ecco, di seguito, alcuni punti di forte criticità su cui si deve rapidamente intervenire:

- CONDIVISIONE DATI A oggi non esistono dati precisi sui contagi nelle varie regioni che permettano di giustificare le scelte differenziate per ciascuna regione. Se non si conoscono con precisione dati e numeri dei contagi allora diventa complicata l’adozione di interventi adeguati sia sulla sicurezza che sulla prevenzione. Occorre anche sapere come sono stati spesi e utilizzati i soldi rispetto all’acquisto dei materiali necessari (mascherine di tutti i tipi, dispositivi vari di sicurezza, ecc.). Occorre, infine, un monitoraggio permanente sull’evoluzione della pandemia nelle scuole.

- TAVOLI PERMANENTI LOCALI SULLA SICUREZZA Devono essere previsti e regolarmente convocati, vissuti e praticati nei vari territori per tutte le scuole di ogni ordine e grado individuando un centro di coordinamento e monitoraggio.

- MEDICINA DEL TERRITORIO Occorrono investimenti per permettere alle strutture sanitarie di supportare il lavoro delle scuole. Personale medico e sanitario deve essere strutturalmente dedicato per attività di consulenza immediata su situazioni sintomatologiche da discriminare. Nella scuola qualsiasi segnale di malessere viene ricondotto al covid, un supporto può aiutare a riconoscere le situazioni più tranquille, soprattutto con gli alunni più piccoli. La presenza di personale competente contribuisce anche a tenere il clima delle scuole più sereno.

- PERSONALE DOCENTE, DIRIGENTE, EDUCATIVO E ATA IN SICUREZZA La tutela della salute del personale è fondamentale. Va tenuto presente che il personale della scuola è fortemente esposto ai pericoli di contagio, per cui, oltre alle misure successivamente esposte, deve essere prevista da subito la precedenza, dopo il personale medico e sanitario, per essere sottoposto alla vaccinazione non appena essa sarà disponibile.

- DISPOSITIVI DI SICUREZZA In questa situazione devono essere forniti i dispositivi che servono per permettere al personale di lavorare in sicurezza: mascherine di varia complessità, visiere, guanti, camici, ecc. devono essere sempre garantiti in misura sufficiente a coprire il fabbisogno in base alle prescrizioni del MC e a ciò che è stato definito nel DVR e con particolare riguardo nei settori della scuola (come l’infanzia) dove le condizioni di lavoro sono più problematiche.

- EFFETTUAZIONE TAMPONI A oggi il personale della scuola che necessita di tamponi ed accertamenti non ha una corsia riservata di verifica. Vista la forte situazione di pressione sulle strutture sanitarie le risposte ai tamponi arrivano ben oltre le ordinarie 48h. Ciò comporta che il personale scolastico in isolamento fiduciario può lavorare a distanza, ma a scuola, occorrono supplenti o personale in presenza. Più lungo è l’accertamento più complessa è la risposta organizzativa della scuola, che in questa fase fatica a trovare i supplenti. Quello che occorre è il coinvolgimento del personale in “salute” e un canale riservato al personale della scuola per permettere una programmazione certa: le Regioni devono dire se sono in grado di dare queste risposte altrimenti la protezione civile può svolgere quel ruolo, in una fase di emergenza. In questo contesto la qualità e la celerità del “tracciamento” sono fondamentali.

- TRASPORTO PUBBLICO È innegabile che i limiti del trasporto in questa fase siano tra le cause principali del contagio. Non sono stati fatti investimenti significativi e, soprattutto nella secondaria di secondo grado, il trasporto degli alunni è rimasto promiscuo con tutte le altre persone e, per giunta, senza significative differenziazioni nell’orario scolastico di ingresso e di uscita. Non sono stati attuati particolari piani territoriali di gestione dei trasporti, questa situazione deve trovare una risposta improrogabile in fase di riprogrammazione della riapertura del secondo grado. Soprattutto nelle aree metropolitane, lo studio dei dati, frutto di una raccolta di risposte ad apposite check list, possono permettere la programmazione degli interventi necessari per garantire la differenziazione degli orari e l’utilizzo di mezzi dedicati e adibiti a scuolabus.

- RIDUZIONE DEL NUMERO DI ALUNNI PER CLASSE La legge di bilancio 2021 in discussione in questi giorni in Parlamento deve stanziare cospicue risorse finalizzate alla cancellazione delle norme che ancora oggi consentono di costituire classi con un numero eccessivo di studenti. Per noi non più di 20 alunni per classe, che devono essere ulteriormente ridotti in presenza di alunni con disabilità e/o nelle situazioni a rischio dispersione e/o nelle aree a rischio. Naturalmente occorre mettere mano da subito al reperimento di nuovi edifici scolastici. Questa richiesta è ancor più necessaria per tentare di riparare al danno subito dagli studenti durante il lockdown.

- PRECARIATO E SISTEMI DI RECLUTAMENTO Il numero dei lavoratori precari della scuola quest’anno non ha alcun precedente nella storia della Repubblica. È sempre più complicato reperire supplenti in ampie zone del Paese, mentre i pensionamenti aumentano ogni anno vertiginosamente. La situazione è ormai insostenibile. Occorre urgentemente prevedere meccanismi di forte semplificazione nelle assunzioni e continuità delle procedure di reclutamento. Il diritto a una istruzione di qualità è sempre più messo in discussione, non solo dalla pandemia, ma da scelte politiche sbagliate e lontane dai bisogni della scuola reale.

- DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO E PROGRAMMAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA Occorre eliminare le norme che consentono la costituzione di scuole con un numero spropositato di plessi. La costituzione di scuole di dimensioni più ridotte favorisce una maggiore cooperazione e l’erogazione di un’offerta formativa omogenea e rispondente ai reali bisogni delle studentesse e degli studenti.

- DISORDINE ISTITUZIONALE IN TEMA DI ISTRUZIONE Va riaffermato e preteso che le Regioni e gli Enti locali non intervengano in alcun modo su aspetti di natura didattica che competono alle singole istituzioni scolastiche e al ministero dell’istruzione, a cominciare dalla indicazione di potersi sottrarre alla didattica in presenza senza obbligo di giustificazione dell'assenza come accade in qualche Regione. Pertanto si rende necessario istituire da subito una sede di coordinamento fra tutti i soggetti istituzionali responsabili.

Risultano pertanto indifferibili interventi tempestivi già nella prossima Legge di Bilancio per garantire gruppi classe effettivamente ridotti e l’aggiornamento dei protocolli di sicurezza sottoscritti nei mesi scorsi, non più sufficienti ad affrontare l’emergenza in corso.

Ribadiamo, infine, con chiarezza che questa Organizzazione Sindacale, nel proprio ruolo di garante delle migliori condizioni di esercizio del diritto allo studio e alla salute, continuerà a collaborare per la riapertura delle scuole e per il ritorno alla didattica in presenza, ma solo se saranno assicurate adeguate garanzie di sicurezza e valide misure di prevenzione per la salute e l’incolumità di studenti e lavoratori.

Ultima modifica il Giovedì, 03 Dicembre 2020 11:59

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