Lunedì, 07 Dicembre 2020 12:56

Il 9 dicembre ci sarà uno sciopero generale dei dipendenti pubblici

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Mercoledì 9 dicembre ci sarà uno sciopero generale dei dipendenti della pubblica amministrazione indetto dai sindacati di categoria Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa.

In una nota congiunta,i sindacati hanno spiegato così le motivazioni dello sciopero: "Preso atto dell’esito del confronto tra governo e le Confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, in mancanza delle necessarie risorse per lavorare in sicurezza, per avviare una vasta programmazione occupazionale e di stabilizzazione del precariato e per il finanziamento dei rinnovi CCNL Sanità Pubblica, Funzioni Locali e Funzioni Centrali, le categorie Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa proclamano lo sciopero nazionale di comparto per il giorno 09/12/2020 per l’intera giornata o turno di lavoro, con la garanzia dei servizi minimi essenziali previsti".

In Abruzzo sono previsti presidi davanti le sedi delle prefetture nei 4 capoluoghi di provincia.

Prima della proclamazione dello sciopero, la ministra per la pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, aveva detto di essere Wabbastanza attonita di fronte al fatto che i sindacati lamentino una carenza di risorse e siano pronti addirittura a dichiarare lo sciopero. Ma questo perché io ho molto rispetto dello strumento dello sciopero per cui credo che forse vada vantato come diritto di fronte a delle necessità, di un grido di una categoria, di fronte a una situazione che sia complicata e straziante di fronte a un palazzo e a una governo sordo".

La nota della Flc Cgil dell'Aquila

"Le ragioni che hanno portato la FP CGIL alla proclamazione dello sciopero sono assolutamente condivisibili e la soluzione della piattaforma rivendicata dalla Funzione Pubblica è di primaria importanza per il futuro del nostro Paese" afferma il segretario provinciale della Flc Cgil L'Aquila Miriam Del Biondo "Le assunzioni, la sicurezza, la Lotta al precariato ed il rinnovo del contratto nazionale non sono questioni corporative, come qualcuno in questi giorni vorrebbe far credere, ma riguardano la tenuta del Paese in termini di servizi alla cittadinanza e di organizzazione dell’intera macchina statale".

"La pandemia ha dimostrato quanto un’amministrazione statale forte e ben organizzata sia fondamentale. Così come ha mostrato che le debolezze del sistema statale minacciano la stessa esistenza di ogni cittadino e cittadina. Le fragilità del sistema statale non sono endemiche: sono la conseguenza di politiche di tagli alle risorse, di mancate assunzioni, di precariato, di dissennate privatizzazioni, in generale di una mancata visone sistemica del lavoro come realizzazione dell’individuo e dello Stato".

"Nonostante tutto ciò i lavoratori e le lavoratrici della funzione pubblica, come quelli e quelle della Conoscenza e della Sanità hanno continuato a svolgere il proprio compito e mantenere la tenuta del nostro Paese, pur tra mille difficoltà e, troppo spesso, in totale assenza di sicurezza. Tutti i servizi alla cittadinanza sono a carico della pubblica amministrazione che ne garantisce l’erogazione e ne permette la fruizione. Una pubblica amministrazione che è da troppo tempo bersaglio di politiche populistiche e di attacchi da parte di chi, nella piena applicazione di logiche capitalistiche, tende a dividere i lavoratori e le lavoratrici generando un malcontento facilmente cavalcabile in termini elettorali".

"La FLC CGIL della provincia dell’Aquila nel sostenere lo sciopero del 9 dicembre 2020 indetto dalla FP CGIL, fa appello affinché si torni a pensare al lavoro pubblico come essenziale ed unito. Il tentativo di dividere i lavoratori e le lavoratrici a cui si assiste in queste settimane, tende alla parcellizzazione e alla frantumazione dell’unità del lavoro. Non possiamo e non dobbiamo permetterlo. Si tratta di una logica lontana dalla confederalità a cui la FLC CGIL lavora, insieme a tutti e tutte le lavoratrici, al fine del ritorno alla garanzia del lavoro come fondamento della nostra Repubblica sancito dalla Costituzione".

La nota di Rifondazione Comunista

“Rifondazione Comunista sostiene con forza lo sciopero dei dipendenti pubblici indetto da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl per mercoledì 9 dicembre contro gli attacchi dei soliti soloni che dall’alto di “cattedre” ben remunerate contrappongono, falsando i dati sugli aumenti proposti dal governo, i dipendenti pubblici ai privati, gli stabili ai precari”.

Lo affermano in una nota Maurizio Acerbo e Antonello Patta, rispettivamente segretario nazionale e responsabile lavoro di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea.

“E’ la solfa riproposta da anni il cui risultato  reale non è togliere a chi sta un po’ meglio per dare a chi sta peggio, ma peggiorare le condizioni  e ridurre i diritti di tutte/i. I problemi veri del lavoro autonomo lasciato solo e dei precari con retribuzioni e diritti indegni di un paese civile non si risolvono colpendo ancora lavoratrici e lavoratori con stipendi quasi fermi da 13 anni”, sottolineano Acerbo e Patta.

“Togliere qualcosa ad un dipendente pubblico che guadagna poco più di mille euro non aiuta il precario che ne guadagna un po’ meno. Il problema è assumere i precari, garantire salari dignitosi a tutti, pubblici e privati, far ripartire l’economia e contrastare l’emergenza sanitaria con più sicurezza. La lotta dei dipendenti pubblici è sacrosanta perché sono i meno pagati d’Europa, lavorano con organici ridotti, con mezzi e strutture inadeguate e, nel mezzo dell’epidemia mancano ancora delle condizioni di sicurezza per svolgere funzioni fondamentali per la tutela dei cittadini”.

“La loro lotta - aggiungono - parla di un’emergenza che riguarda tutto il paese reso fragile da anni di  tagli di tutto il sistema pubblico, dalla sanità alla scuola, dai vigili del fuoco ai Comuni, dalle amministrazioni centrali a quelle periferiche. E’ ora di abbandonare le ubriacature mercatiste e il primato dei profitti insensibili alla vita delle persone e investire la maggior parte delle risorse disponibili per ricostruire un pubblico all’altezza dei bisogni del paese”.

“E per disporre del massimo di risorse necessarie e invertire la tendenza all’aumento delle disuguaglianze si tassino finalmente le grandi ricchezze a partire da un milione di euro in su. Restituire valore e dignità ai pubblici dipendenti e incoraggiare in loro un forte senso del ruolo pubblico è fondamentale per il miglioramento della  qualità dei servizi e dei diritti dei cittadini”.

Per questi motivi Rifondazione comunista sarà presente in tutte le iniziative promosse nella giornata di sciopero con le le seguenti proposte: consistenti aumenti salariali per tutti i dipendenti pubblici; assunzioni di almeno 500 mila lavoratrici e lavoratori; stabilizzazione di tutti i precari con contratti a tempo pieno e indeterminato; reinternalizzazione di tutti i servizi affidati a privati.

Ultima modifica il Lunedì, 07 Dicembre 2020 16:24

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