Mercoledì, 09 Dicembre 2020 10:28

Taglio del Sirente-Velino, 4mila emendamenti da Pietrucci e Fedele

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La proposta di legge “Nuova disciplina del Parco naturale regionale Sirente Velino e revisione dei confini” approvata dalla giunta regionale con delibera del giugno scorso è arrivata in commissione Territorio.

Di fatto, l'esecutivo regionale intende ridurre i confini dell'area protetta per circa 8mila ettari, in particolare in Valle Subequana, oltre a rivedere l'articolato della disciplina del Parco.

Un provvedimento duramente contestato dalle associazioni ambientaliste, che hanno lanciato una petizione online che ha raggiunto quasi 90mila firme, da cinquanta personalità della scienza e della cultura abruzzesi e italiane che hanno firmato un appello rivolto al Presidente della Regione Marco Marsilio e all’Assessore Emanuele Imprudente per scongiurare la riduzione dei confini e delle prerogative del Parco regionale, e da semplici cittadini che, convocati dal Comitato informale di cittadini della Valle Subequana costituito a seguito dell'approvazione della delibera, si sono ritrovati il 24 luglio scorso a Rocca di Mezzo per un sit-in protesta sotto la sede del Parco. 

Voci di dissenso che la Giunta regionale non ha inteso ascoltare, sebbene dovrà prendere atto della decisione del Comune di Tione degli Abruzzi che ha ritirato la delibera del 2016 che prevedeva un taglio di territorio protetto importante nei confini amministrativi dell'Ente; come detto, domani il provvedimento verrà discusso in Commissione, ultimo passo prima dell'approdo della proposta di legge in Consiglio per il via libero definitivo. 

Tuttavia, non sarà un percorso facile: i consiglieri regionali Pierpaolo Pietrucci (Pd) e Giorgio Fedele (M5S) hanno presentato circa 4mila emendamenti, 2mila ciascuno, con la chiara intenzione di mettersi di traverso all'approvazione del provvedimento; l'obiettivo è di fare ostruzionismo ad oltranza, in Commissione prima e in Consiglio poi. 

"Apprendiamo con estremo stupore che, anche in un periodo di emergenza come quello che stiamo vivendo, la Giunta Regionale, nella persona del suo vicepresidente Emanuele Imprudente, continua a portare avanti battaglie inutili e dannose come quella della riperimetrazione del Parco Regionale Sirente Velino, ignorando le richieste di associazioni, personalità del mondo della scienza, e di cittadini che si sono espressi a migliaia", l'affondo del circolo cittadino di Sinistra Italiana che richiama, tra gli altri interventi di respiro nazionale contro la riperimetrazione, la nota del CAI nazionale inviata il 7 dicembre scorso alla Seconda Commissione.

"Nonostante una situazione sanitaria che ha portato alla luce tutta l'inadeguatezza del governo della nostra Regione, e nonostante le firme e gli appelli dei cittadini che hanno chiesto a gran voce che il Parco non venga toccato, la Regione Abruzzo continua cieca sulla propria strada, nel pessimo tentativo di colpire un area protetta per permettere a pochi sindaci di poter rivendicare tale battaglia in cambio di qualche voto dai cacciatori, mondo venatorio tanto caro all’assessore Imprudente che anche in queste ore si sta adoperando per prorogare il periodo di caccia anche nei mesi invernali, quando, com’è noto, non è assolutamente possibile e ragionevole tenerla aperta", l'affondo di Sinistra Italiana.

"Potremmo facilmente scrivere su un pezzo di carta poi chiuso in una busta il nome del futuro Presidente del Parco; quando l’apriremo scopriremo due cose, non solo che abbiamo indovinato ma che il Presidente in quota Lega e in cuore Imprudente è uno dei più severi nemici del Parco e più convinti alfieri di questa riperimetrazione", aggiunge il circolo cittadino di SI.

Insomma, un’ennesima indecenza di questi apprendisti amministratori. "In questo momento di crisi sanitaria dovuta in particolare alle loro incapacità, il fatto che si approfitti dell’impossibilità di svolgere manifestazioni e adunanze pubbliche per accelerare questo percorso è altrettanto inqualificabile. Come circolo aquilano di Sinistra Italiana crediamo con convinzione che il Parco non debba essere toccato ma che in realtà debba essere potenziato in tutte le sue forme, da troppi anni esempio di totale abbandono amministrativo. Chiediamo quindi alla Giunta Regionale che si fermi subito questa follia".

La nota del CAI nazionale

Di seguito riportiamo la lettera scritta dal presidenza nazionale del Cai Vincenzo Torti:

è in discussione la proposta di legge “Nuova disciplina del Parco naturale regionale Sirente Velino e revisione dei confini” approvata dalla Giunta con DGR n. 333C del 15/6/2020.

Come è noto, la proposta prevede, oltre a una revisione dell’articolato della disciplina del Parco, anche la riduzione dei confini dello stesso di circa 8000 ettari nel territorio soprattutto della Valle Subequana, ma anche sull’Altopiano delle Rocche.

Nei mesi scorsi molte Associazioni hanno manifestato la propria contrarietà alla proposta ed è stato chiesto alla Regione Abruzzo e al signor presidente Marco Marsilio di pensare a un vero rilancio dell’unico Parco regionale d’Abruzzo.

Le richieste vengono supportate da più parti, tra le quali quelle rappresentate nella petizione on line lanciata dalle Associazioni, che ha superato le 86.000 firme. Cinquanta personalità della scienza e della cultura abruzzesi e italiane hanno firmato un appello rivolto al Presidente della Regione e all’Assessore Emanuele Imprudente per scongiurare la riduzione dei confini e delle prerogative del Parco regionale.

L’Amministrazione comunale di Tione degli Abruzzi, con deliberazione del 28 ottobre c.a., ha chiesto alla Regione Abruzzo di non ridurre il territorio protetto del Parco regionale Sirente Velino che insiste sui propri confini amministrativi.

Il CAI, con altre Associazioni, anche a livello nazionale, ritiene che il Presidente e il Consiglio Regionale non possano ignorare l’attenzione suscitata intorno alle aree protette abruzzesi. L’Abruzzo è conosciuto e riconosciuto per la sua natura protetta e ben conservata, e tale riconoscimento concorre in grande parte a definirne l’identità.

Pertanto, il CAI in merito alla proposta di legge sul Parco regionale Sirente-Velino ribadisce quanto più volte e in più sedi sostenuto:

  • purtroppo, attualmente il Parco rappresenta un esempio di grave abbandono amministrativo: commissariato dal 2015, lo era già stato per diverso tempo anche in precedenza. L’area protetta ha vissuto anni di gestione commissariale (o con presidenti facenti funzione, subendo ridimensionamenti immotivati anche dal punto di vista territoriale (nel 1998, nel 2000 e nel 2011 sono stati già tagliati molti ettari, creando l’attuale perimetro poco funzionale alla continuità ambientale visto che è presente un cuneo di territorio non protetto che si insinua all’interno del Parco stesso);
  • sarebbe importante superare la fase commissariale attuale con la nomina di un Presidente di alto profilo culturale, espressione del mondo accademico, della ricerca scientifica, con conoscenza e competenza nel campo della conservazione della natura, capace di rilanciare il Parco e conferirgli il posto che merita tra le aree protette italiane;
  • è urgente l’approvazione del Piano di assetto naturalistico, strumento fondamentale per intervenire nel territorio anche con azioni di promozione e incentivazione, atteso da 3 anni e ancora non approvato dalla Regione Abruzzo;
  • occorre evitare di ridurre i confini del territorio protetto, soprattutto quando la decisione non sia, come risaputo, basata su evidenze scientifiche e di corretta gestione. Le aree interessate dal taglio sono Zone di protezione Speciale e anche, in parte notevole, Siti di interesse comunitario, a suo tempo individuati dalla Regione stessa, validati dal Ministero dell’Ambiente e istituiti dall’Unione Europea: è evidente che sono presenti peculiarità ambientali e naturalistiche da proteggere, altrimenti i siti stessi non sarebbero stati istituiti. Il Parco regionale Sirente Velino ospita habitat e specie animali rari e protetti a livello nazionale e comunitario (l’Orso bruno marsicano, il Camoscio d’Abruzzo, l’Aquila reale, il Grifone, il rarissimo Falco Lanario). Inoltre ospita una delle popolazioni più importanti di Coturnice non solo dell’Italia ma dell’Europa intera, seriamente minacciata di estinzione a livello mondiale. Oggi questo grande patrimonio naturalistico ed anche turistico risulta seriamente minacciato dal prevalere di interessi particolaristici. Il rischio è anche quello di una minaccia di infrazione comunitaria;
  • nella progettata revisione degli organi amministrativi, è da considerare la presenza nel Consiglio direttivo di una figura nominata su designazione delle Associazioni ambientaliste: non basta scrivere “esperti in campo ambientale” per definire l’appartenenza ad Associazioni riconosciute a livello ministeriale. Il Parco deve dotarsi di un consiglio nel quale sia prevista la rappresentanza del territorio, della parte tecnica e delle Associazioni ambientaliste;
  • quanto alla composizione del Comitato consultivo, prende atto di quanto asserito dalle Associazioni ambientaliste locali, vale a dire che esso purtroppo si compone da un lato da rappresentanti di Enti di ricerca e Associazioni ambientaliste, dall’altro da portatori di interesse molto particolari e di tipo privato, facendo venire meno l’aspetto della predisposizione ed elaborazione di pareri tecnico-scientifici;
  • osserva inoltre che andrebbero individuate e istituite delle "aree contigue", anche allo scopo di dare un segnale ai cacciatori residenti nell'area, riconoscendo la loro presenza storica e il loro ruolo nelle montagne marsicane, peligne e vestine;
  • infine è importante il coinvolgimento dei giovani residenti nei Comuni del Parco, perché esercitino un ruolo di presidio dell'area protetta per la sorveglianza e la divulgazione dei valori ambientali del Parco in campo culturale e turistico.
Ultima modifica il Giovedì, 10 Dicembre 2020 11:01

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