Lunedì, 14 Dicembre 2020 14:52

Nasce il portale Open Data L'Aquila: dati aperti per conoscere la città

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Dati aperti e georeferenziati e mappe ad alta definizione navigabili per conoscere tutto quello che c’è da sapere sull’Aquila, dalla ricostruzione (con tutti gli annessi e connessi) al patrimonio edilizio e agli aspetti urbanistici della città, passando anche per le aree a maggior accumulo e scorrimento delle acque piovane fino ad arrivare alle cartografie realizzate tenendo conto dell’irradiazione solare.

Tutto questo è Open Data L’Aquila, il nuovo portale realizzato dal Gran Sasso Science Institute nell'ambito del Centre for Urban Informatics and Modelling (CUIM), in collaborazione con Univaq, Comune, Istituto nazionale di fisica nucleare, l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Uffici speciali per la ricostruzione, Fondazione Openpolis e Actionaid.

I dettagli sono stati illstrati in conferenza stampa dal rettore del Gssi Eugenio Coccia, dal responsabile del progetto Roberto Aloisio (professore di Fisica al Gssi) e, in rappresentanza del Comune dell’Aquila, dall’assessora alla Mobilità Carla Mannetti.

Open Data L’Aquila si sviluppa sulla scia di Open Data Ricostruzione, il sito di monitoraggio sulla ricostruzione post sisma dell'Aquila e del Cratere nato nel 2016 sempre in seno al Gssi. Ma ne rappresenta, in qualche modo, un’evoluzione. Open Data Ricostruzione è infatti una delle sezioni in cui è articolata la nuova piattaforma, che si compone di due macro aree – Terremoto e Ricostruzione e Città e Territorio – a loro volta formate da altre sottocategorie: Open Ricostruzione, Simulatore di terremoti e Sviluppo economico per la prima e Mappe in alta risoluzione, Accumulazione acque e Irradianza Solare per la seconda.

Essendo un progetto ancora in fieri, il sito si arricchirà, a breve, di altri contenuti: Roberto Aloisio ha annnciato nuove sezioni sulla mobilità (per monitorare in tempo reale l’andamento del traffico cittadino e segnalare agli utenti le vie più trafficate), sui parcheggi e sulla qualità dell’aria (verrà fatto un monitoraggio grazie a una rete di una trentina di centraline sparse su tutto il territorio comunale).

Tra le sezioni più interessanti e innovative del portale c’è sicuramente quella sulla simulazione dei terremoti, realizzata in sinergia con Università dell’Aquila e Ingv.

Entrando in questa parte del sito, si può selezionare una delle faglie sismiche che percorrono il comune dell’Aquila e simulare virtualmente un terremoto per vedere, per esempio, a che velocità e come si propagano le onde sismiche.

“Si tratta della simulazione più accurata che esiste in letteratura” ha spiegato Aloisio “L’utilità di questa applicazione consiste nella possibilità che offre di avere una conoscenza approfondita del territorio in cui si vive. Per esempio, si può cliccare sui singoli edifici per sapere qual è stata l’accelerazione del suolo in quel punto specifico. E’ una mappa che riesce anche a tradurre praticamente lo studio sulla microzonazione sismica fatto dopo il terremoto del 2009”.

Di Open Data Ricostruzione si sa già tutto ma è sempre bene ricordare che se volete sapere quanto è costato il progetto di ricostruzione di un qualunque edificio, chi lo ha redatto e se i lavori sono stati o meno portati a termine, questa piattaforma può dirvelo. Le chiavi di ricerca sono molteplici ed è uno strumento utile anche per avere in tempo reale un’idea dello stato di avanzamento di tutta la ricostruzione privata, dell’Aquila e del Cratere.

Interessante anche la parte relativa alle risorse stanziate nel post sisma per lo sviluppo economico, i famosi fondi del 4%: 319 milioni di euro, di cui rimangono ancora da spenderne 72 (dati aggiornati al settembre 2020).

Nell’altra macro area, Città e territorio, ci sono le mappe navigabili realizzate con immagini scattate da droni e satelliti. La sezione “Mappe ad alta risoluzione” offre una dettagliatissima fotografia del territorio, utile a vari scopi: osservare il consumo di suolo, procedere ad aggiornamenti catastali, vedere quante e quali sono e in che stato versano le aree a verde pubblico. Puntando il cursore su un qualsiasi edificio, è possibile anche conoscere la sua altezza media e il suo ingombro al suolo.

Infine ci sono le mappe sull’accumulazione delle acque, che fanno vedere quali sono le zone della città a maggior rischio allagamento, e sull’irradiazione solare.

L’idea che sorregge Open Data L’Aquila è quella secondo cui i dati sono beni comuni che, in quanto tali, devono essere messi a disposizione di cittadini, media e istituzioni con il fine di accrescere la conoscenza del territorio, fornire gli strumenti necessari alla partecipazione e migliorare la qualità della vita della comunità e delle persone.

Tutti i dati contenuti nel sito sono accessibili e scaricabili gratuitamente.

“Ringrazio tutte le istituzioni e le organizzazioni che hanno contribuito in diversi modi alla realizzazione di Open Data L'Aquila – ha evidenziato il rettore del GSSI, Eugenio Coccia – questo progetto vuole esplicitare due nostre caratteristiche peculiari. La prima è quella di essere interdisciplinari, la seconda è mettere le nostre competenze scientifiche a disposizione della cittadinanza, per il progresso di tutti e non di pochi. Il dato è un bene pubblico, per questo abbiamo voluto fare un'operazione di trasparenza e condivisione delle informazioni”.

“L’Aquila si conferma uno dei primi Comuni in Europa al passo con gli standard di trasparenza dettati dall’Ue, grazie alla piattaforma del progetto del GSSI – ha dichiarato l'assessore comunale Carla Mannetti – con il paniere dei dati messi a disposizione dal nostro Comune in ambiti quali l’ambiente, il commercio, la cultura, l’energia, il settore mobilità e trasporti, la sicurezza, i bilanci, il territorio, il turismo e, ovviamente, la ricostruzione, settore oggetto del già funzionante web open data, il Gssi provvederà un’efficace rielaborazione dei dati stessi e al loro inserimento nel portale web. Questi potranno essere riutilizzati da parte della stessa amministrazione comunale, delle altre istituzioni, degli operatori economici e dei soggetti. Il tutto, in linea con gli standard europei di trasparenza e accessibilità. Oltre a evidenti vantaggi per cittadini, imprese e istituzioni, ci adeguiamo così agli obblighi previsti dalla normativa nazionale che, in attuazione di una direttiva dell’Unione europea, impone alle amministrazioni a rendere disponibili, per il loro riutilizzo, i dati pubblici in loro possesso”.

Ultima modifica il Lunedì, 14 Dicembre 2020 20:21

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