E’ stato sottoscritto ieri l’accordo che mette fine alla difficile vertenza che riguardava 170 lavoratori impiegati fino a marzo 2020 nel call center Customer2Care dell’Aquila. L’intesa raggiunta tra i rappresentati dei sindacati, la società committente Wind 3 e la CcNord (che gestirà la commessa) ha visto l’intervento dell’assessore regionale al lavoro Pietro Quaresimale e del vicepresidente della Regione Emanuele Imprudente, che hanno parlato di una “conclusione positiva che dà fiducia non solo ai lavoratori direttamente interessati ma anche ad un territorio fiaccato da un’economia di guerra post-terremoto”.
L’accordo raggiunto dopo mesi di difficili trattative, in realtà, è un boccone amaro mandato giù da lavoratori e sindacalisti. Da quanto appreso, i lavoratori, la maggior parte ma non tutti, saranno riassunti dall'azienda CcNord (partecipata al 100% dalla CcSud, che ha gestito la commessa fino allo scorso febbraio) ma a condizioni molto diverse da quelle richieste dai sindacati.
159 operatori saranno infatti assunti soltanto part-time, con una riduzione dell’orario di lavoro da otto a quattro ore. Il piano di assunzioni partirà il prossimo gennaio e sarà scaglionato in otto mesi, con gli ultimi lavoratori che prenderanno servizio ag agosto 2021. L’azienda avrebbe inoltre negato il ricorso allo smart working richiesto dai sindacati per evitare la diffusione del contagio da coronavirus. Di conseguenza i lavoratori con figli a carico minori di tre anni e quelli a cui è riconosciuta una disabilità grave (legge 104), non saranno riammessi a lavoro per tutta la durata dell’emergenza sanitaria.
Non è tutto. Nove lavoratori sono stati lasciati fuori dall’accordo e si trovano sospesi in un limbo: anche se il sito aquilano è chiuso dallo scorso febbraio, risultano ancora assunti da c2c (l’azienda che fino alla revoca del contratto da parte di CcSud ha gestito in subappalto la commessa Wind 3,) per via del divieto di licenziamento introdotto dal Decreto Cura Italia lo scorso marzo. Fino a quando il blocco resterà in vigore, i lavoratori non potranno essere riassunti.