E’ stato consegnato oggi il progetto per il potenziamento della terapia intensiva grandi emergenze dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila finanziato dall’ANCE L’Aquila, dalla Fondazione Carispaq e dalle Associazioni L’Aquila per la Vita e Va.d.o. con un impegno di circa 700 mila euro.
Si tratta di risorse raccolte e stanziate per contribuire al superamento dell’emergenza sanitaria da Covid 19.
Si avvia così la fase operativa di un intervento importante a favore della comunità che sarà gestito direttamente dagli enti finanziatori mediante la procedura prevista dall’art. 20 del D. L. 50/2016 (opera pubblica realizzata a spese e cura del privato), in grado di assicurare la tempestiva esecuzione dei lavori.
L’intervento, condiviso con la ASL 1 diretta da Roberto Testa, prevede la realizzazione di sei nuovi posti letto di terapia intensiva ad alto contenuto tecnologico.
Il progetto, con una propria autonomia funzionale, si integra e coordina nel quadro generale della ristrutturazione della terapia intensiva del presidio ospedaliero San Salvatore e con gli altri interventi in fase di realizzazione da parte della ASL stessa; esso sarà realizzato sotto la supervisione del Comitato di Garanzia dei Finanziatori al quale partecipa l’associazione Tribunale per i Diritti del Malato dell’Aquila.
“Questo progetto – dichiara il Presidente della Fondazione Carispaq Domenico Taglieri – si pone l’obiettivo di contribuire a migliorare la ricettività ospedaliera della provincia dell’Aquila in un momento in cui la pandemia da Covid 19 ha messo a dura il sistema sanitario nazionale. L’impatto maggiore dell’emergenza sanitaria, infatti, ha riguardato, prevalentemente, le strutture di terapia intensiva degli ospedali italiani, dimostratesi fondamentali per garantire la salute e “cure etiche” ai cittadini”.
“Uno degli obiettivi del progetto – aggunge Franco Marinangeli Presidente del Comitato di Garanzia Finanziatori e rappresentante dell’associazione VA.d.o. - è quello di migliorare l’umanizzazione delle cure e dei percorsi assistenziali consentendo, per quanto possibile, la vicinanza dei familiari ai pazienti attraverso la predisposizione di un’idonea area colloquio e l’uso di strumenti di comunicazione informatizzata anche per malati intubati o tracheostomizzati. Si tratta di un modello innovativo che “sfruttando” le possibilità offerte dalle più moderne tecnologie interviene su uno degli aspetti più duri e drammatici che l’emergenza coronavirus ha fatto emergere: quello dell’impossibilità di avere vicino i propri affetti nei momenti di maggiore fragilità”.
“Non è il primo intervento dell’Aquila per la vita – ha proseguito il Presidente dell’Associazione Giorgio Paravano - a favore della sanita aquilana. La onlus è da sempre vicina ai pazienti e agli operatori del sistema sanitario e a tutto il personale del San Salvatore e lo è ancor di più in questo momento di grave emergenza”.
“Questo progetto – ha concluso il Presidente dell’ANCE L’Aquila Adolfo Cicchetti – ha una duplice valenza. Da una parte quella di contribuire, in maniera concreta, al miglioramento delle infrastrutture sanitarie e al contempo dimostra la capacità delle istituzioni del territorio di creare sinergia per il bene comune con spirito di squadra e senso di Comunità”.