Sabato, 18 Febbraio 2023 18:43

Nel 2022 il 44 % delle opposizioni al trapianto di rene, la più alta d'Italia

di  Redazione

Molti no alle donazioni, flessione del numero dei trapianti. E’ il dato che ha caratterizzato, nello scorso anno, l’attività del Centro regionale trapianti Abruzzo e Molise, con sede all’ospedale di L’Aquila che, oltre ad assicurare una complessa attività di coordinamento e collaborazione con numerosi centri specializzati d’Italia, effettua con le proprie équipe chirurgiche i trapianti di rene.

A causa delle opposizioni, manifestate in vita o espresse dai familiari al momento del decesso, nel 2022 c’è stato un calo vistoso del numero dei trapianti di rene: in tutto sono stati 32, di cui 27 da cadavere e 5 da vivente, eseguiti dalla chirurgia generale e dei trapianti d’organi dell’ospedale San Salvatore, in collaborazione con il reparto di urologia.

Lo scorso anno, la percentuale di opposizioni alle donazioni è stata del 44%, la più alta d’Italia. Va sottolineato che nelle settimane scorse all’Aquila, per la prima volta, è stato effettuato un trapianto di rene con modalità cross-over, vale a dire attraverso uno scambio di organi tra donatori viventi non compatibili.

In sostanza si tratta di una procedura che, grazie all’efficienza e alla collaborazione di tutti gli ospedali e i centri della rete trapiantologica italiana, permette di trovare le giuste combinazioni tra coppie di donatori-riceventi e di superare l’ostacolo dovuto proprio all’incompatibilità tra soggetti, fattore che spesso impedisce di effettuare il trapianto.

Con la formula del cross over, grazie a una proficua collaborazione tra le regioni di Abruzzo, Veneto e Piemonte, sono stati compiuti tre trapianti di rene: uno all’Aquila, uno a Padova e uno a Torino. Un rene, dopo essere stato prelevato all’Aquila, è stato trasportato a Torino da una Lamborghini Hurricane della Polstrada che ha percorso più di 700 km in poco meno di 5 ore.

Il rene di L’Aquila si è inserito all’interno di una ‘triangolazione’ con le altre due regioni del Nord, in un incrocio di vite e destini all’insegna della solidarietà e grazie alla volontà di donatori che hanno accettato di inviare il proprio rene lontano e a persone sconosciute con piena consapevolezza e spiccato senso di altruismo.

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