Da lunedì 11 gennaio, tutte le regioni italiane saranno in 'zona gialla', Abruzzo compreso, eccezion fatta per Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto che saranno in 'zona arancione'.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l'ordinanza in serata: il provvedimento entrerà in vigore domenica 10 gennaio e fino al 15 gennaio, allorquando va in scadenza il Dpcm vigente.
Significa che, per almeno 5 giorni, nella nostra regione bar e ristoranti potranno restare aperti fino alle 18 (poi si dovrà lavorare con consegne a domicilio e asporto) e si potrà circolare liberamente entro i confini regionali dalle 5 del mattino alle 22, quando scatterà il coprifuoco.
In base al monitoraggio della Cabina di regia del ministero alla Salute e dell'Istituto superiore di sanità sul periodo 28 dicembre-3 gennaio, in realtà, sarebbero tre le Regioni arancioni a partire da lunedì (il week end è per tutti di quel colore): si tratta di Calabria, Emilia-Romagna e Lombardia; ma anche Sicilia e Veneto sono state inserite nella stessa zona perché lo hanno richiesto.
Intanto l'Rt nazionale sale a 1.03, sorpassando per la prima volta dopo sei settimane la soglia critica dell'1.
I tecnici prendono in considerazione l'Rt, l'incidenza e il rischio per determinare in quale zona deve essere messa una Regione; visto che l'incidenza, cioè il numero di positivi per 100mila abitanti, è alta ovunque e il rischio è alto o moderato in tutte le Regioni (a parte la Toscana), ci si basa principalmente sul fattore di replicazione del virus, cioè l'Rt. Se è sopra 1 si entra in zona arancione, se supera 1,25 in zona rossa.
Per valutare l'Rt non si tiene conto del dato medio ma dell'intervallo inferiore dei due che appunto servono a ricostruire la media: per questo motivo, anche se molte Regioni sono sopra 1 questa settimana, solo tre finiscono in zona arancione; Lombardia, Emilia e Calabria hanno infatti anche l'intervallo inferiore dell'Rt sopra quella soglia. La Sicilia invece ha 0,99 ma ha chiesto che venga considerato come 1 e infatti è stata messa in zona arancione. Stessa destino ha avuto il Veneto, che ha inviato una lettera alla Cabina di regia nella quale illustra i suoi problemi, soprattutto riguardo all'altissima circolazione del virus.
Ecco i dati delle Regioni, con indicato tra parentesi l'intervallo inferiore dell'Rt:
- Abruzzo 0,9 (0,83)
- Basilicata 0,83 (0,67)
- Calabria 1,14 (1,04)
- Campania 0,83 (0,76)
- Emilia-Romagna 1,05 (1,03)
- Friuli 0,91 (0,86)
- Lazio 0,98 (0,94)
- Liguria 1,02 (0,95)
- Lombardia 1,27 (1,24)
- Marche 0,93 (0,82)
- Molise 1,27 (0,96)
- Piemonte 0,95 (0,92)
- Provincia Bolzano 0,81 (0,75)
- Provincia di Trento 0,85 (0,79)
- Puglia 1 (0,96)
- Sardegna 1,02 (0,95)
- Sicilia 1,04 (0,99)
- Toscana 0,9 (0,87)
- Umbria 1,01 (0,95)
- Val d'Aosta 1,07 (0,87)
- Veneto 0,97 (0,96).
Si nota che la Lombardia sfiora la zona rossa e che ci sono dieci regioni la cui media ha raggiunto o superato superato la soglia dell'1. "Questa settimana - scrive la Cabina di regia - si osserva un peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese. L’incidenza a 14 giorni torna a crescere dopo alcune settimane di decrescita, aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali e questo si traduce in un aumento generale del rischio".
Bisogna dunque intervenire perché "l’epidemia si trova in una fase delicata che sembra preludere ad un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero definite ed implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti. Questo avverrebbe in un contesto di elevata incidenza con una pressione assistenziale ancora elevata ed in crescita in molte Regioni e Province".
Il rischio, che sintetizza i 21 indicatori utilizzati dalla cabina di regia, è alto in 12 Regioni e province: Emilia, Friuli, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia Bolzano, Provincia Trento, Puglia, Umbria, Veneto. Nel monitoraggio precedente non c'era nessuno in questa situazione. Altre 8 realtà (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Sardegna, Sicilia, Val d'Aosta) sono a rischio moderato e solo la Toscana ha un rischio basso.
Dal 18 gennaio scatta in Abruzzo la seconda fase della vaccinazione
Il 18 gennaio scatta in Abruzzo la fase due della campagna vaccinale anti Covid-19.
Potranno prenotarsi per la vaccinazione anche gli ultraottantenni, le persone con disabilità o fragilità e tutti coloro appartenenti alle categorie indicate tra quelle destinatarie del vaccino nella prima fase e non ricomprese nelle fasi preliminari della campagna.
È questa la novità contenuta nell'ordinanza 109 firmata ieri dal presidente della Regione Marco Marsilio relativa al programma regionale per la campagna vaccinale contro il coronavirus.
Finora la piattaforma per la vaccinazione era riservata esclusivamente agli operatori sanitari e agli ospiti delle Rsa e delle case di riposo. Dal 18 gennaio, invece, sarà accessibile anche agli ultraottantenni e alle persone fragili. Per accedere alla piattaforma per la vaccinazione, gli utenti dovranno collegarsi al portale sanità.regione.abruzzo.it e cliccare nella sezione servizi on line.
"Come abbiamo già anticipato nei giorni scorsi", spiega l'assessore alla Salute Nicoletta Verì, "la Regione ha deciso di consentire la registrazione alla piattaforma sulla base delle indicazioni ministeriali, che vengono adottate a seconda della disponibilità di vaccini dispensati sul territorio. Con questo sistema avremo sempre a disposizione un quadro aggiornato e puntuale del numero di quanti vorranno sottoporsi alla vaccinazione anti Covid-19, consentendoci di organizzare la campagna con un modello efficiente ed efficace".