Martedì, 12 Gennaio 2021 00:59

L'Aquila, ritorno delle lezioni in presenza per le superiori: bene i trasporti ma scuole poco connesse

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Più luci che ombre nel primo giorno di ripresa di lezioni in presenza (seppure solo al 50%) nelle scuole superiori.

L’Abruzzo è una delle tre regioni italiane (le altre due sono Toscana e Valle D’Aosta) a non aver posticipato il rientro in classe degli studenti.

“E’ andata bene” dicono i dirigenti scolastici di tre istituti dell’Aquila, il Bafile (Scientifico e Artistico), il Cotugno (Classico, Scienze umane, Liceo Musicale) e D’Aosta (Industriali).

Gli ingressi scaglionati e contingentati - con doppio orario di entrata (alle 8 e alle 9) e uscita (alle 12:45 e alle 13:45) - hanno evitato gli assembramenti, scoraggiati anche dalla presenza di vigili urbani, polizia e Protezione civile nel polo di Colle Sapone. Anche i trasporti pubblici, potenziati con più mezzi e più corse (con capienza ridotta al 50%), sembrano aver retto bene l’urto. Ma era il primo giorno. Bisognerà vedere se il sistema terrà anche nelle prossime settimane.

I presidi sanno benissimo che gli equilibri sono precari e che le cose potrebbero cambiare nel giro di poche ore. C’è attesa, in tal senso, per il nuovo Dpcm annunciato dal governo, che introdurrà nuove misure e restrizioni e modifiche agli indici di rischio.

Per quanto riguarda la riduzione della presenza degli studenti al 50%, ogni scuola si è organizzata a modo suo.

Il D’Aosta, per esempio, ha calcolato il 50% su ogni classe, per ciascuna delle quali sono stati fatti due gruppi composti dallo stesso numero di studenti, che si alterneranno in presenza tre giorni a testa, con il mantenimento della Dad per chi è a casa. “Lunedì, martedì e mercoledì verrà a scuola una metà e giovedì venerdì e sabato l’altra metà” spiega il dirigente Antonio Lattanzi.

Ma è un metodo che ai ragazzi non piace per niente: “Così, con la didattica a distanza integrata, non si può fare lezione” dice Naomi Brugnone, rappresentante d’istituto e presidente della Consulta studentesca della provincia dell’Aquila “Si perde tantissimo tempo perché la connessione è carente e chi è casa spesso non capisce bene quello che viene spiegato in classe. Il risultato è che molti argomenti dovranno essere affrontati di nuovo. Noi avevamo chiesto di far rientrare al completo i primi e i quinti perché gli spazi lo consentivano”.  

Quello della connettività non adeguata è un problema segnalato anche dagli studenti del Cotugno, che, per le turnazioni, ha seguito lo stesso metodo del D’Aosta, salvo che gli studenti alterneranno una settimana di Dad a una di didattica frontale in aula.

Spacchettato in quattro Musp, dove non era possibile garantire il distanziamento con le classi piene, il Cotugno è anche alle prese con una riorganizzazione interna delle aule e degli spazi: “Oggi (ieri, ndc) si è svolto tutto serenamente” dice la dirigente, Serenella Ottaviano “ma noi abbiamo anche altro problema. Dobbiamo organizzare il trasloco delle classi dell’indirizzo Economico-Sociale di Scienze umane dal Musp del Liceo Musicale di Colle Sapone al Musp ex Filipini e quello di Scienze Umane dal Musp Filippini al primo piano del Musp della Mariele Ventre. Mi auguro di alleggerire, per febbraio, il Musp del Liceo Musicale perché gli studenti possano riprendere con le giuste distanze di sicurezza i laboratori di musica d’insieme per fiati e coro, che hanno bisogno di un distanziamento doppio. Spero che per settembre potremo tornare nella sede ristrutturata di via da Vinci e trovare uno spazio adeguato per il Liceo Musicale”.

“Dopo tanti mesi di chiusura, sull’adeguamento delle strutture si poteva e doveva fare di più, così come sui trasporti” osserva la rappresentante d’istituto del Cotugno, Antonia Melaragani “La connessione è assolutamente carente perché la rete è sovraffollata. Ci aspettavamo di essere sentiti e consultati nei tavoli prefettizi ma nessuno ci ha chiamato. Abbiamo potuto parlare solo con la nostra dirigente. Le preoccupazioni sono tante ma da parte degli studenti c’è sicuramente una maggiore consapevolezza dei rischi. La voglia di tornare in classe è tanta, perché la Dad non può essere la soluzione e la scuola non è solo didattica, è anche socialità”.

Al Bafile, invece, si è scelta una soluzione diversa: sono rientrate al completo tutte le classi dell’Artistico e tutti i primi e i quinti dello Scientifico. “Con l’Artistico abbiamo potuto farlo perché le classi non sono numerose e avevamo assoluto bisogno di far ripartire i laboratori” spiega la dirigente Sabina Adacher “Per lo Scientifico abbiamo fatto una riflessione dando la priorità agli studenti dei primi e dei quinti, gli uni perché sono agli inizi e gli altri perché devono affrontare gli esami di stato. Per la prossima settimana aspettiamo il decreto. Se andremo al 75%, entreranno anche le classi terze dello Scientifico. Per il momento sarà così. Per il futuro convocheremo un nuovo collegio d’istituto per stabilire una differente turnazione”.

Ieri una buona risposta è venuta dai trasporti, anche se gli studenti chiedono un raddoppio delle corse nella zona ovest della città: “Chi deve entrare alle 9” spiega Naomi Brugnone “con gli orari attuali è costretto comunque a prendere l’autobus delle 7 e a aspettare un’ora fuori la scuola perché non ci sono altre corse. Bene invece i controlli anti assembramento sui mezzi. Spero che continuino a esserci anche nei prossimi giorni. Mi preoccupa invece quello che potrà succedere fuori la scuola quando non ci saranno più pattuglie a vigilare”.

Ultima modifica il Martedì, 12 Gennaio 2021 13:01

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