Giovedì, 21 Gennaio 2021 11:03

Sindacati: “Bene sezione distaccata della secondaria di primo grado dell'istituto Rodari a Pianola”

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“Come sindacati della scuola della provincia dell’Aquila accogliamo favorevolmente la notizia dell’autorizzazione a costituire una nuova scuola secondaria di primo grado a Pianola, all’interno del neonato Istituto Comprensivo Rodari”.

Lo scrivono in una nota congiunta Miriam Anna Del Biondo, segretaria Flc Cgil, Maria Gracia Commito, Uil Scuola, Rosaria Lupi, Snals Confsal e Claudio Di Cesare, Gilda Unanms, che plaudono alla decisione di aprire una sezione distaccata della scuola secondaria di primo grado “Rodari” nel plesso di Pianola per due ragioni.

“La prima - spiegano i sindacati - è che la nostra netta posizione contraria al dimensionamento delle scuole del Comune dell’Aquila era determinata anche dalla debolezza di alcuni istituti comprensivi rispetto ad altri. La definizione di tali istituti comprensivi è tale che alcuni territori, più periferici rispetto alla città, abbiamo meno numeri e non coprano pienamente le esigenze territoriali. Era questo il caso dell’Istituto Comprensivo Rodari che nasce con pochi numeri relativamente ad un’utenza che non è radicata, prevede una sola scuola secondaria di I grado (per intenderci scuola media), ossia quella di Sassa, territorialmente scomoda per l’utenza più ad est del territorio aquilano afferente al comprensivo”.

La seconda ragione è che “la nascita di una nuova scuola in una zona periferica rappresenta un’inversione di tendenza che risponde alla nostra idea di presidio del territorio. Riteniamo sia fondamentale che la scuola torni ad essere diffusa sul territorio - sottolineano i sindacati della scuola - torni a rianimare le zone meno servite e più distanti da un centro città che accentra scuole con numeri non funzionali alla didattica e a più serene relazioni”.

“Le scuole nelle frazioni dell’Aquila, soprattutto dopo il 2009 e con la mancata ricostruzione delle frazioni stesse così come delle scuole, hanno lo stesso valore delle scuole nelle aree interne: sono un servizio al territorio, un presidio culturale e sociale importante, un punto di incontro per le famiglie. Rappresentano la possibilità di apertura all’esterno, attraverso una progettualità mirata; permettono il reinsediamento e danno alle famiglie la possibilità del ritorno a luoghi spesso abbandonati. La scuola rende il territorio accattivante per chi voglia trasferirvisi perché lo vivacizza e lo proietta al futuro”.

“La nascente Scuola secondaria di primo grado di Pianola servirà le frazioni di Pianola e Roio le cui famiglie avrebbero avuto difficoltà ad iscrivere i propri figli e figlie alla scuola media di Sassa, se non altro per mancanza di garanzia del trasporto pubblico tra due aree comunque distanti del nostro comune e per una viabilità non adeguata. Questo avrebbe interrotto il percorso di continuità tra i diversi gradi di scuola che è la base pedagogica degli istituti comprensivi che, invece, spesso nascono dalla precisa volontà di limitare i costi dell’istruzione, danneggiando i territori”.

“Riteniamo valida, inoltre, la soluzione indicata per la realizzazione materiale dell’edificio che ospiterà la Scuola Secondaria di I grado di Pianola - aggiungono i sindacati - Infatti, se al momento le classi troveranno una allocazione provvisoria in aule libere della scuola primaria, non appena pronto il nuovo edificio scolastico di Pianola, la nuova Scuola Secondaria di I grado sarà trasferita al MUSP che attualmente ospita la scuola primaria e dell’infanzia evitando che sia lasciato, come spesso avviene, al degrado e all’abbandono”.

“Certo, abbiamo affermato più volte che non apprezziamo i MUSP e siamo stanchi di interrogarci sui perché della mancata ricostruzione dell’edilizia scolastica aquilana a dodici anni dal sisma del 2009. In questo caso, ci auguriamo ed auguriamo all’utenza di Pianola e Roio che questa sia solo una soluzione temporanea”.

“Auspichiamo che una crescita significativa dell’utenza possa portare nei prossimi anni all’abbattimento del MUSP e all’edificazione di una scuola sicura, adeguata alla didattica e rispondente alle esigenze progettuali del territorio che rappresenta e serve”, concludono.

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