"Lo sconcerto espresso sulla stampa in merito alla questione degli allacci da Rosanna Pichelli, presidente di un consorzio in zona San Domenico (leggi lettera a fondo pagina, ndc), e da altri numerosi cittadini del centro storico che ci stanno contattando, dovrebbe preoccupare tutti. Soprattutto sconvolge come, per celare la mancanza di coordinamento tra gli attori che lavorano alla rinascita della città, il sindaco preferisca attribuire le responsabilità alla precedente amministrazione".
Ad affermarlo, in una nota, sono gli esponenti del Partito democratico dell'Aquila Stefano Albano (consigliere comunale) e Cristina Equizi (segretario circolo L'Aquila Centro).
"Negare ad alcuni cittadini la possibilità di rientrare nelle loro case ricostruite in centro storico solo perché il Comune e le società di servizi non danno risposte e non predispongono allacci provvisori, la dice lunga sull'assenza di un piano per il ripopolamento del cuore della città; l'assenza di tempistiche certe, come sta accadendo con i vari appalti del cantiere dei sottoservizi, su cui gli attuali amministratori sono in netto ritardo, finisce solo per scoraggiare".
"Nonostante la crisi economica che stiamo vivendo, sorprende la tenacia con cui gli aquilani continuano a investire nel nostro centro storico, tenacia a cui si dovrebbe accompagnare un aiuto istituzionale che latita da qualche anno".
"Il bando Fare Centro, l'unico strumento ad aver dato finora un impulso decisivo alla collocazione di nuove attività sul Corso, non è stato mai rinnovato da Biondi nonostante i soldi per aiutare i commercianti a riaprire le saracinesche in altre zone del centro siano già in cassa. Con la crisi che sta scontando il settore, negare dei fondi o impedire il rientro di cittadini e attività solo perché mancano le utenze, sono mancanze imperdonabili. Riportare la vita in centro significa anche occuparsi di decoro urbano e garantire servizi, eppure a quasi dodici anni dal terremoto ci sono ancora strade del centro non illuminate e ampie zone carenti di servizi e degradate, come molti cittadini hanno giustamente segnalato riguardo a viale Duca degli Abruzzi. E pensare che gli aquilani pagano una tassa sui rifiuti tra le più alte d'Italia per ritrovarsi intere aree o frazioni abbandonate a loro stesse, seppur abitate".
"Questi sono gli anni in cui abbiamo un'occasione storica unica: riorganizzare da zero un centro storico di enorme valore architettonico e artistico, dotandolo anche di nuovi servizi efficienti. In quest'ottica si inserì l'ingente finanziamento che il Comune dell'Aquila riuscì ad ottenere dopo il terremoto per realizzare un tunnel intelligente con la tecnologia FTTH, che porta la fibra ad altissima velocità nei palazzi storici della nostra città; è un'infrastruttura di cui possiamo vantarci a livello internazionale, che può permettere in ultima analisi di generare posti di lavoro in settori di recente sviluppo legati ad internet, ma che ad oggi rischia di rappresentare una sorta di incompiuta se non la si fa accompagnare da politiche pubbliche che incentivino l'insediamento di nuove attività. Il Comune, peraltro, dispone di un patrimonio pubblico corposo che può essere utilizzato proprio al fine di attrarre giovani in città, come si era pensato col collegio diffuso Ferrante d'Aragona che avrebbe dovuto portare circa 600 studenti meritevoli in centro storico".
"I fondi ci sono da un anno, perché non si è saputo più nulla del progetto? La giunta, piuttosto, ha dichiarato recentemente di voler vendere questo patrimonio senza un criterio, che potrebbe essere dettato da un piano di alienazione mai elaborato. Non solo un piano di alienazione: all'Aquila mancano anche un piano urbanistico e un piano parcheggi, carenze che tarpano ulteriormente le ali a una città che ha tanta voglia di vivere. Invece di arroccarsi, il sindaco apra un confronto con le società e promuova una decisa azione perché si realizzino almeno e subito gli allacci provvisori".
La lettera di Rosanna Pichelli
In qualità di presidente del Consorzio Antonelli nel centro storico, zona San Domenico, vorrei comunicare alla stampa e ai cittadini quanto sia difficile,anzi impossibile, fare richiesta degli allacci provvisori di acqua e gas. I miei infruttuosi e precedenti solleciti nei confronti del Sindaco sull’emittente locale LaQTv, dei dirigenti pubblici delle società dei servizi e dei vari funzionari e quant’altro confermano purtroppo che le problematiche poste all’origine della presente vicenda sono e restano tutte irrisolte.
L’aggregato da me rappresentato e nel quale ho la mia abitazione tra non molto verrà riconsegnato, ma risulta impossibile ottenere gli allacci provvisori alle reti urbane di acqua, gas, fognatura, e quant’altro, in quanto le società di distribuzione insieme al comune, non hanno pianificato e concordato un piano di riassetto della città e un accordo di programma. Questo fatto è semplicemente vergognoso se pensiamo che il nostro centro storico è e rimarrà “fantasma” con le case pronte, ma senza cittadini che le abitano.
Debbo dedurre quindi che nel momento in cui la palla è passata nelle mani della pubblica amministrazione e dei pubblici servizi per gli allacci, non si ha più traccia di scadenze, obblighi e doveri, né morali né materiali.
Le scadenze “sine die” del tunnel intelligente sono note solo nei piani alti, anzi forse nemmeno lì, visto che probabilmente sull’opera si naviga a vista e comunque i tempi di attesa dei sottoservizi sono troppo lunghi rispetto alla riconsegna degli aggregati e noi proprietari dopo 12 anni abbiamo il diritto di rientrare nelle nostre abitazioni. Per cui chiedo che vengano riattivati gli allacci provvisori di acqua e gas.
Dato che a tutt’oggi, non ho avuto nessuna risposta da parte degli organi competenti, vorrei diffondere sulla stampa la notizia e l’argomento che credo sia di interesse comune a molti cittadini