Sabato, 30 Gennaio 2021 11:46

Vaccino Covid, via libera dell'Ema a AstraZeneca. Le differenze con Pfizer e Moderna

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L'Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato il via libera al vaccino anti-Covid di AstraZeneca: si tratta del terzo autorizzato finora in Europa. Anche l'Aifa si appresta a dare l'autorizzazione per l'Italia dopo quelli di Pfizer/Biontech e Moderna. Ecco quali sono le differenze tra i tre vaccini.

I vaccini di Pfizer, Moderna e AstraZeneca si differenziano innanzitutto per la tecnologia utilizzata. I primi due si basano sulla tecnologia dell'mRna messaggero: il vaccino contiene l'acido ribonucleico (Rna) sintetico che ha al suo interno le istruzioni per produrre le proteine specifiche del coronavirus. In questo modo, avvenuta la vaccinazione, il sistema immunitario impara a riconoscerle e a contrastarle.

Il vaccino di AstraZeneca è invece più tradizionale: sfrutta un vettore virale di scimpanzé basato su una versione indebolita di un comune virus del raffreddore, che contiene il materiale genetico della proteina spike del virus Sars-Cov-2. Dopo la vaccinazione l'organismo impara a riconoscere la proteina e quindi la combatte attraverso il sistema immunitario.

Diversa anche l'efficacia emersa dai test clinici che hanno portato all'approvazione dei vaccini. Per AstraZeneca l'efficacia stimata è del 70,3%, anche se l’Ema ha segnalato la mancanza di dati certi sull’efficacia oltre i 55 anni di età. Decisamente più alta l'efficacia registrata per il vaccino Pfizer: 95%. Molto alta anche l'efficacia dell'altro vaccino a Rna messaggero, quello di Moderna: 94,5%.

Anche i metodi di conservazione cambiano in base alla tecnologia. Più complesso conservare i vaccini basati sulla tecnologia dell'mRna, più semplice per quanto riguarda quello più tradizionale di AstraZeneca. Il vaccino Pfizer/BioNTech deve essere conservato  infatti a una temperatura intorno ai -70 gradi. Per distribuire le dosi Pfizer ha sviluppato contenitori con materiale isolante e ghiaccio secco, che dovrebbero garantire il mantenimento della temperatura per diversi giorni. Molto bassa anche la temperatura a cui deve essere conservato il vaccino Moderna, ma più semplice da gestire: deve essere mantenuto a -20 gradi ma rimane stabile, una volta scongelato, per circa 30 giorni se conservato tra 2 e 8 gradi, cioè a temperature da frigorifero, per le quali farmacie, cliniche e ospedali sono già attrezzati.

Decisamente più semplice la conservazione del vaccino AstraZeneca, che può essere conservato a normali temperature di frigorifero (2-8 gradi).

Cambia anche l'età a cui possono essere somministrati i diversi vaccini. L'Ema ha autorizzato il vaccino AstraZeneca per tutti i maggiori di 18 anni, anche se ha segnalato la mancanza di dati certi sull’efficacia oltre i 55 anni di età. Ha però spiegato che "ci si aspetta un livello di protezione" anche tra i più anziani, "considerato che una risposta immunitaria è stata rilevata anche in questa fascia di età e anche sulla base delle esperienze con altri vaccini" e considerati anche i "dati affidabili sulla sicurezza in questa fascia di età".

Il vaccino di Moderna è stato approvato per essere utilizzato per tutte le persone di età pari o superiore a 18 anni. L'utilizzo del vaccino Pfizer, invece, è stato autorizzato anche per le persone di età pari o superiore a 16 anni.

Tutti e tre i vaccini autorizzati finora in Europa vengono somministrati in due dosi, con una distanza temporale del richiamo che varia. Il vaccino di AstraZeneca viene somministrato in due dosi a distanza di 4-12 settimane l'una dall'altra.

La seconda dose del vaccino Pfizer viene somministrata a 21 giorni di distanza dalla prima. Per il vaccino Moderna l'iniezione della seconda dose avviene a 28 giorni di distanza dalla prima.

Ultima modifica il Sabato, 30 Gennaio 2021 11:50

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