L’Abruzzo raggiungerà l’immunità di gregge nell’ambito della vaccinazione contro il Covid a fine agosto e sarà una delle prime regioni italiane a centrare l’obiettivo.
Ad annunciarlo è stato il presidente della Regione Marco Marsilio nell’ambito di una conferenza stampa tenuta insieme all’assessora alla Sanità Nicoletta Verì per illustrare i risultati raggiunti finora dalla campagna vaccinale.
L’Abruzzo, ha ricordato il governatore, sta viaggiando a una media di mille vaccini somministrati ogni ora, che fanno circa 11 mila/12 mila dosi al giorno (ma sono state toccate anche punte di 15 mila).
Con questo ritmo, in base a varie proiezioni fatte anche da quotidiani locali come Il Centro e nazionali come il Corriere della Sera, l’immunità di gregge (che si raggiunge di solito quando si arriva a una copertura dell’80% della popolazione vaccinabile), dovrebbe arrivare nell’ultima decade di agosto, il 21 o il 24 a seconda delle previsioni.
Finora, hanno ricordato Marsilio e Verì, più della metà degli abruzzesi, circa 623 mila persone, ha ricevuto almeno una dose, mentre il totale delle dosi somministrate (compresi i richiami) è di 914 mila, su poco più di 1 milione di dosi consegnate.
Proprio la performance nel rapporto tra dosi somministrate e dosi consegnate colloca l’Abruzzo, hanno sottolineato Marsilio e Verì, tra le prime tre regioni in Italia per numero di vaccini inoculati, dietro Lombardia e Marche per quanto riguarda le dosi somministrate in rapporto a quelle consegnate, e dietro Molise e Liguria per quanto riguarda il rapporto tra dosi somministrate e numero di abitanti.
Marsilio ha rivendicato altri primati, come ad esempio quelli riguardanti l’organizzazione della rete Covid: l’attivazione dei posti letto di terapia intensiva (87,5% degli interventi completati sul totale di quelli programmati), semi intensiva (87,5% sul totale di quelli programmati, miglior dato dopo quello della provincia autonoma di Bolzano), gli interventi sulla rete dei pronto soccorso (con il completamento del 75,5% degli interventi programmati, seconda migliore performance nazionale dietro, sempre, Bolzano).
“Siamo primi in assoluto” ha rimarcato Marsilio “anche nel sequenziamento del virus, con il 6% dei campioni sequenziati, e siamo stati i primi a organizzare, a livello regionale, degli screening di massa e a chiedere, già a marzo, che venissero vaccinati gli studenti over 18. Abbiamo inoltre completato, grazie alle unità mobili, la vaccinazione di massa in ben 47 comuni in tutta la regione, che ora possono dirsi Covid-free. Altri lo diventeranno nei prossimi giorni”.
Il taglio del traguardo dell’immunità di gregge dipenderà da alcuni fattori, in primis eventuali rallentamenti che potrebbero esserci ora che la somministrazione di AstraZeneca sarà vietato agli under 60 e che chi aspetta la seconda dose dovrà vaccinarsi con Pfizer e Moderna.
L'Abruzzo si allineerà, enon potrebbe essere altrimenti, alle nuove direttive del Governo ma questo potrebbe compromettere i piani della Regione e soprattutto potrebbe costringere le Asl a riprogrammare in tempi record tutta la campagna. E' chiaro, inoltre, che servirà un quantitativo di dosi maggiore di Pfizer e Moderna.
Marsilio e Verì hanno parlato anche della fase 2 della campagna vaccinale, che scatterà in autunno e che comporterà il passaggio da un modello organizzativo basato sui grandi centri vaccinali (hub) a un modello in cui entrerà in campo la medicina territoriale: medici di famiglia, farmacie e strutture sanitarie di base. A tal proposito, Verì ha annunciato che nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, nasceranno 36 presidi territoriali: "8 ospedali e 26 case della comunità, con ambulatori specialistici”.