I carabinieri del Comando provinciale dell’Aquila hanno arrestato un giovane aquilano, G. P., di 25 anni accusato di avere ucciso Paolo D’Amico, il dipendente dell’Asm trovato morto il 24 novembre del 2019 nella sua casa nel comune di Barisciano (L’Aquila).
All'individuazione del presunto assassino si è giunti al termine di una lunga e complessa indagine condotta dai militari del Nucleo investigativo del reparto operativo e coordinata dal procuratore capo, Michele Renzo, e dal pm Simonetta Ciccarelli.
Il provvedimento di custodia cautelare è stato firmato dal Gip del tribunale dell’Aquila, Guendalina Buccella: i dettagli saranno illustrati questa matina in una conferenza stampa ma secondo quanto si è appreso, l’uomo è rinchiuso nel carcere di Frosinone.
Durante l’attività investigativa sono state ascoltate numerose persone, in particolare parenti e amici: nel corso delle indagini coordinate dal colonnello Nazareno Santantonio sono stati tra le altre cose vagliati anche i tabulati telefonici ed i movimenti bancari.
D'Amico venne assassinato all'interno della sua abitazione, una casa isolata, situata nelle campagne tra Barisciano e S. Gregorio, dove viveva da solo con i suoi quattro cani.
D'Amico, 55 anni, dipendente dell'Asm, era stato ammazzato a coltellate ma sul suo corpo furono trovati segni di ferite causate da altri corpi contundenti e a punta. Il corpo esanime venne ritrovato dai familiari, che si erano recati a casa sua allarmati perché non rispondeva da giorni al telefono.
All'interno del garage della sua abitazone vennero trovate delle piantine di marijuana messe ad essiccare e dei bilancini, ma non è detto che si sia trattato di un omicidio legato alla droga.