Ieri il Comune dell’Aquila ha comunicato che l’apertura degli uffici per la raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare contro la propaganda fascista e nazista avverrà solo il lunedì e giovedì dalle 10 alle 12 e il mercoledì dalle 15.30 alle 17.30, a causa del COVID-19.
"Per assicurare una attività in sicurezza riteniamo necessario chiedere al Comune una maggiore e migliore organizzazione, tali che a fronte della persistente epidemia nessun diritto venga ulteriormente contratto" si legge in una nota firmata da Quirino Crosta, William Giordano, Marialuisa Serripierro, Fulvio Angelini.
"Ci riferiamo sia alla riduzione del rischio che alla tutela dei dipendenti e delle dipendenti degli uffici comunali, dei cittadini e delle cittadine: tutti e tutte loro devono poter esercitare pienamente e senza contrazioni i propri diritti costituzionali. E senza concentrare le persone in fasce orari difficili da sfruttare. Pertanto suggeriamo al Comune di allargare gli orari e gli spazi per la raccolta firme: solo così si possono evitare concentrazioni pericolose per la salute di tutti e tutte, consentendo anche il normale svolgimento dell'attività amministrativa degli uffici comunali".
L’epidemia ed il buon senso ci insegnano con chiarezza assoluta poche cose:
- "dobbiamo fare il possibile per evitare ulteriori contrazioni dei diritti;
- la sicurezza si garantisce prevenendo situazioni di affollamento;
- diritti e servizi per la cittadinanza devono essere quanto più possibile garantiti con criterio di prossimità".
E dunque, i firmatari della nota propongono al Sindaco di "ripristinare giorni e orari già fissati (tutti i giorni dalle 8.00 alle 13.30 e martedì e mercoledi anche dalle 15.30 alle 17.30) e di aumentare gli spazi disponibili, sfruttando anche gli altri uffici comunali e le Delegazioni delle Circoscrizioni. Con minore lavoro per i funzionari e le funzionarie del Comune, e con più opportunità per i cittadini e le cittadine che intendono firmare. Questo per noi significa reagire con nuova democrazia alle contrazioni imposte dalla pandemia".