Continuano a peggiorare i numeri dell'emergenza coronavirus in Abruzzo: sono 526 i nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore, il dato più alto del 2021 e tra i più alti degli ultimi mesi.
I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 114.
I nuovi casi sono emersi dall'analisi di 5.161 tamponi molecolari e 2.321 test antigenici: è risultato positivo il 7% dei campioni.
Sei i decessi recenti, che fanno salire il bilancio delle vittime a 1.488.
Gli attualmente positivi in Abruzzo sono 10243.
Continuano ad aumentare i ricoveri, che passano dai 474 di ieri ai 499 di oggi: 452 pazienti (+25 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 47 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva.
A livello provinciale, l'incremento più consistente si registra nel Pescarese (+207), seguito dal Chietino (+176), dal Teramano (+103) e dall'Aquilano (+71).
La località con più nuovi casi è ancora una volta Pescara.
Tanto è vero che il covid hospital della città adriatica è al completo; già da martedì è in corso il trasferimento di parte dei pazienti che, al momento, vengono portati all'ospedale dell'Aquila. "Aumentano gli arrivi di pazienti con insufficienza respiratoria - ha spiegato il direttore delle Malattie infettive di Pescara, Giustino Parruti - e questo elemento conferma il peggioramento della situazione".
Martedì nella struttura ospedaliera risultavano ricoverati 24 pazienti in rianimazione e 84 tra sub intensiva e la degenza; 65 i degenti in post acuzie. "A questi numeri, che rimangono invariati, tra dimissioni e nuovi ricoveri, dobbiamo aggiungere ogni giorno almeno 20-30 casi in day hospital, che incidono sulle risorse", ha sottolineato l'infettivologo. "Ci sono 11 malati in attesa di ricovero, per i quali stiamo ricavando un posto, e un’altra decina che speriamo non abbiano bisogno di essere ricoverati". E a destare preoccupazione non sono soltanto i numeri assoluti dei pazienti ricoverati, ma anche la loro età media: "Abbiamo tanti pazienti, con insufficienze respiratorie, che hanno un’età tra i 55 e i 65 anni. Insomma la fascia di età di genitori e di giovani nonni", ha chiarito Parruti.
"Purtroppo la curva in Abruzzo è tornata a salire in modo piuttosto deciso", conferma il borsista di ricerca Riccardo Persio che, da marzo scorso, analizza i dati sul covid; "questa settimana, infatti, registriamo un incremento di nuovi casi superiore al 25% rispetto a quella precedente".
Persio chiarisce come "la curva sia ripresa a salire, seppur con vigore nettamente differente, in tutte le province abruzzesi; nel dettaglio: L'Aquila è ben lontana dai tragici massimi di novembre, tuttavia anche qui la curva mostra un flebile segnale di ripresa. Teramo è l'unica provincia che resta in una fase che possiamo definire 'stazionaria'. Nel chietino, dopo un lungo sali e scendi, la curva sta tornando minacciosamente verso il picco massimo registrato a metà novembre. Pescara è, purtroppo, già al di sopra della soglia di rischio: qui abbiamo già superato il massimo storico, pertanto è lecito affermare che il coronavirus non è mai stato così diffuso nella provincia di Pescara".
Cosa possiamo aspettarci, dunque? "Nella migliore delle ipotesi, i 14 giorni di zona arancione appena conclusi potrebbero influire positivamente sull'andamento delle curve, in modo tale da determinarne una frenata. Al contrario, se l'incidenza non rallenta saranno necessarie delle misure di contenimento più stringenti. Questi dati - aggiunge Persio - ci mostrano, una volta per tutte, che il sistema di contenimento per fasce colorate su scala regionale non calza in modo corretto con le curve di incidenza provinciali. È necessario, con il fine di tutelare la ripresa economica, applicare delle restrizioni su base provinciale e non regionale (ci sono molti altri casi simili all'Abruzzo). Per quanto riguarda ciò che sarà in Abruzzo, consiglio vivamente al governo regionale di prendere dei provvedimenti restrittivi - è nella loro disponibilità - per alcune aree della provincia di Pescara e di quella di Chieti, non commettano lo stesso errore di novembre, è necessario intervenire ora (ed è già tardi)".